SCIO'

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Si è concluso, ieri sera, il campo scuola presso l'istituto "G. Marconi".

SCIO', grazie all'attenzione del preside Armando Rossitto, ha avuto la possibilità di fare una breve "incursione" incontrando per qualche ora un gruppetto di ragazzi dai 13 ai 15 anni. Insieme si è potuto giocare e riflettere sulla necessità delle regole in una società, del loro rispetto e dell'importanza del "dare l'esempio" in prima persona.

Esperienza importante che apre, speriamo, una serie di incontri con i ragazzi ed i bambini delle scuole di Lentini-Carlentini.

Ai ragazzi, ai docenti ed agli animatori va il nostro grazie ed un... ARRIVEDERCI alla prossima!

La cultura della legalità a scuola

Da oggi, per una settimana, presso i locali del IV Istituto Comprensivo "G. Marconi" di Lentini, si terrà il V campo estivo sulla legalità e la cittadinanza attiva.
Il progetto coinvolge tre scuole italiane (Lentini, Marano, Vaiano) con l'intento di creare, attraverso attività varie, una sensibilità ed una coscienza civica nei ragazzi che vi aderiscono, la consapevolezza dell'essere cittadino, anche in tenera età, attraverso la conoscenza dei propri diritti e dei prorpri doveri.
Come abbiamo già più volte detto, siamo convinti che la cultura e la costruzione della legalità debbano passare dalle istituzioni fondanti la nostra società tra cui la famiglia e la scuola.

Un grosso in bocca al lupo dal Movimento SCIO' a coloro i quali si trovano impegnati in questo progetto, convinti che ognuno con la propria attività possa aggiungere un tassello a quel grande puzzle che tutti insieme cerchiamo di metter su. 

http://www.4comprensivomarconi.it/

Post N° 18

Il nostro blog, dopo poco più di un mese, supera le

1000 visite!

Grazie a tutti.

Post N° 17

Le famiglie di casa nostra

La mafia ha rubato alla società, oltre alla libertà, il suo modello formativo-strutturale: la famiglia, cellula base della mafia come della società civile.
E' notorio, infatti, che la famiglia, con le sue regole le sue gerarchie le sue ramificazioni i suoi legami rappresenti il cardine dell'organizzazione mafiosa, garantendole forza e continuità.

Allora vien da pensare... E se l'antimafia decidesse di combattere il suo nemico con le sue stesse armi? Se anche l'antimafia decidesse di puntare sulla famiglia (nella sua definizione più aulica), sulle famiglie sane, di buona volontà, che non hanno alcuna intenzione di affidare il loro futuro, quello dei loro figli, nelle mani sudicie di ricattatori ed assassini?
Che bello sarebbe se i movimenti fossero affollati di bambini, ragazzi, adulti, componenti di ogni età di famiglie decise e solidali nella lotta alla mafia, nella ricerca di una riappropriazione della loro terra e della loro vita, della loro libertà inviolabile.
Che bello sarebbe se fossero intere famiglie a mobilitarsi, se la cultura antimafia partisse dalle case, ancor prima che dalla scuola dalla chiesa dal partito, se ognuno si impegnasse a portare il dissenso alla mafia nelle proprie case.
Potremmo provarci, partendo da questo spazio...

E voi che leggete, ci dareste una mano?

... intanto il dissenso dilaga

2 anni di "ADDIOPIZZO"

ADDIOPIZZO compie due anni.
Due anni di lotte e di lavoro che, avendo ben seminato, danno oggi buoni frutti.

Tanti auguri ragazzi!

dissenso "Comune"

Post N° 12

... Lentini è oggi una città tranquilla.
Sono passati oramai i tempi in cui per le strade si sparava, i tempi degli atti intimidatori “col botto”, i tempi in cui la mafia in città c’era e la sua presenza faceva rumore.
Oggi tutto tace.

E così Lentini è tornata ad essere una città ridente della piana di Catania dove tutto va, e per il meglio. Tutti contenti.
La mafia? Nessuno ne parla più.

Ma, una mattina di maggio, un gruppo di ragazzi si sveglia; un gruppo di sbarbatelli, di illusi, di allucinati rompe quel silenzio tombale gridando a tutti che ciò che pare, in realtà, non è.

E’ vero: a Lentini la mafia non esiste; a Lentini la mafia regna (!), perché qualcuno finora glielo ha concesso! E lo fa col consenso e la connivenza di molti ma, ricordiamocelo, non di tutti.

Noi sappiamo che gli uni sono meno degli altri e ci rivolgiamo proprio a quella parte sana della città che è stanca, veramente stanca, di subire e di patire le prepotenze di pochi.

Abbiamo deciso di rompere quel silenzio, quei tabù, di infrangere quel velo che avvolge la città e che ne oscura la coscienza e la dignità, il suo orgoglio.
Cerchiamo affetto, solidarietà e condivisione.
Siamo giovani e pieni di speranze, e adesso tocca a voi, amministratori e non solo, non infrangerle.

La mafia non è niente, è poca cosa se paragonata alla volontà di un intero popolo di riscattarsi e di rivendicare la propria libertà!
La mafia è battibile, se la si combatte tutti insieme.

Noi non disperiamo, e confidiamo nella saggezza popolare dei nostri avi che conoscevano la forza dirompente, distruttrice, delle piccole cose, dei piccoli gesti compiuti con costanza e determinazione.
Dicevano infatti i nostri nonni:

 “ci dissi l’acqua a petra,
dammi tempu, ca ti precciu!”

Estratto dal discorso iniziale del confronto sul tema Legalità e buon governo, a Lentini del 7 giugno 2006

Post N° 11

Un messaggio in movimento