Creato da mtbstefo il 17/01/2010

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Inaugurazione stagione mtb in Alta Pusteria...

Post n°110 pubblicato il 23 Aprile 2011 da mtbstefo

La neve si scioglie (quasi ovunque...) e, riposti gli sci in cantina, questo zngolo di paradiso si prepara ad essere solcato dalle ruote grasse...

E per questa apertura Prato Piazza è sempre una certezza: poco lontano, pedalabilità garantita in qualsiasi condizione e panorama assicurato... giudicate voi:

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Prato Piazza, Rif. Vallandro (2.050 mt): veduta sul Cristallo

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Prato Piazza, Rif. Vallandro (2.050 mt): veduta sull'altopiano

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Prato Piazza, circa 100 mt sopra al Rif. Vallandro: tentativo di ascensione al Monte Specie...

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Landro (1.500 mt ca.), guado a valle del Lago omonimo: ponte in costruzione o palestra di "trial bike"?

Qui la traccia del giro...

 
 
 

GF Città di Garda: più di così...

Post n°109 pubblicato il 17 Aprile 2011 da mtbstefo

Più di così non potevo... ecco cosa volevo dire.

Non posso che ritenermi soddisfatto per la prestazione odierna, dal primo affannoso respiro della partenza in salita verso Albisano, al "rampichino" della cementata verso San Zeno, ai diversi "jolly" giocati in discesa, fino agli ultimi 200 m di dislivello a "crampi controllati"e alla volata finale sul lungolago con il cuore in gola! Di più veramente non potevo...

E non potevo festeggiare meglio il 1° compleanno della mitica numerodue, trovata e portatat a casa esattamente 1 anno fa!

 

Ma torniamo a ciò che conta, ovvero questa splendida giornata trascorsa al lago con l'immancabile compagnia del resto della squadra...

sculazzo garda

Ci siamo quasi tutti... c'è pure il Presidente che, dopo un mese di stop forzato, si presenta a cavallo di una 29"! Manca solo Goz che, partendo nella griglia delle 10:50, ha pensato bene di dormire un'oretta in più... Un caro saluto al Fabbro e un sincero augurio di pronta guarigione!

Ore 7:00, appuntamento all'autogrill di Pegognaga: ci siamo praticamente tutti, oltre ad alcuni simpatici biker di Cesena con i quali scambiamo simpatiche impressioni sull'argomento più ricorrente del momento: la 29". Degna di scolpitura su una lapide la frase di un brillantissimo romagnolo: «per me la 29"... è un gran bocchino!». Chiedo scusa ai malcapitati lettori di questo blog... ma non ho resistito dal riportare parole che, pur nella loro semplicità e presunta volgarità, racchiudono tutti i dubbi, le leggende, i pregi e i difetti, ma soprattutto la simpatia con la quale ogni volta ci si trova a disquisire in compagnia delle ruotone...
Immancabilmente questa frase diviene una miccia inestinguibile e il mitico Umby parte all'attacco: «chi è che ha detto....? Voglio solo sapere il numero di pettorale...!». Risate a non finire... e la giornata inizia nel migliore dei modi.

Ore 8:00. Siamo a Garda e, trovato posto nel parcheggio stabilito, il "campo base" è pressochè allestito. Inizia il consueto rito di vestizione, allestimento dei mezzi e impomatature varie... C'è pure il tempo di svitare erroneamente la valvola di un tubeless e di mettersi lì a ripararlo... grande Umby, sei sempre una certezza!

Ore 9:00. Giretto di riscaldamento sulla Gardesana, quindi tutti sull'attacco della salita per Albisano a vedere quelli della prima griglia: «vai Gino!... grande Paolina!».

Ore 9:30. Entriamo nella seconda griglia: sguardi intensi (si fa per scherzare... almeno così si dice...) e pronostici.... C'è chi si infila tra le bici e riesce a raggiungere le prime file della griglia...

Ore 9:50... Via! Partenza in salita, una lunga salita asfaltata dove avviene la prima scrematura del gruppo. Trovo subito il ritmo giusto e procedo senza particolare affanno verso Albisano con a fianco Gallo, Davide e Tiziano. All'attacco del sentieto sterrato il gruppo si sgrana ulteriormente e, al primo "tappo", restando sui pedali, riesco a "sgattaiolare" e a proseguire per l'accidentato single track. Sassi smossi ovunque, salite improvvise... ogni tanto intervallate da scorrevoli discese in terra battuta e scorrevole, ma è difficile recuperare fiato mantenendo questo ritmo! Eppure non ho voglia di mollare e una parvenza di "poca fatica" mi induce a spingere sul gas... Nelle ripde discese riesco pure a recuperare qualche posizione persa... ma non sempre lo spazio è sufficiente e cerco di sfruttare ogni attimo non pedalato per recuperare fiato.
Arriviamo a Crero e inizia la tanto temuta salita verso San Zeno: la cementata, con le sue ripide rampe e i suoi tornanti "verticali" (mi pare di aver letto un 33% sul display del Garmin...) si fa sempre "dare del voi", ma non demordo... anzi, in agilità me la mangio a poco a poco, fino all'ambito scollinamento finale (praticamente un a sorta di miraggio).
Inizia una lunga serie di discese nelle quali la stanchezza comincia a giocare qualche scherzetto e mi trovo, non so ancora come sono riuscito, a correggere un paio di "dritti" veramente insidiosi (con tanto di complimenti per la tenuta da parte del biker che mi inseguiva... e che non ho ancora capito se mi stava prendendo in giro o cosa...).

Il dislivello totale misurato è ormai prossimo ai 1.000 m... ma mancano ancora diversi km. Sempre spettacolare la discesa verso garda... spettacolari soprattutto i salti che capita di fare in corrispondenza delle canalette che tagliano la pista sterrata.

Ci siamo: ha inizio l'ultima salita, non quella più difficile... ma dopo 30 km e passa di "apnea" basta poco per spaventare e per fare indurire le gambe...
Mentre avverto le prime avvisaglie di crampi al quadricipite sinistro, sento una voce familiare: è Tiziano che, a cavallo della 29" in prova, sta spingendo come un treno.
Cerco di stargli a ruota... ma la paura di "rimanerci in mezzo", che ancora ringrazio di aver avuto, mi fa desistere e rimando l'attacco alla discesa verso Garda...
Non lo perdo di vista... il giubbino giallo che indossa mi rende decisamente meno difficille individuarlo e nutrire la speranza di poterlo riacciuffare.
Inizia, finalmente, la discesa finale verso Garda: alla fine di un breve tratto a piedi rimonto in sella più deciso che mai e imbocco il single track "a cannone". Spingo più che posso e mi tolgo pure la soddisfazione di un paio di derapate sull'asfalto del campeggio...
E' fatta! Sulla riva del lago, nell'ultima fatica sulla spiaggetta in ghiaia, sento il profumo del traguardo e, soprattutto, la soddisfazione per una gara al limite della perfezione (almeno per il sottoscritto)...

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Come resistere alla tentazione di andare a confrontare il risultato di domenica con quello della scorsa edizione?!
Era un percorso diverso, caratterizzato da qualche km e da un paio di centinaia di metri di dislivello in più...  quindi non ha molto senso estrapolare chissà quali conclusioni o autocelebrazioni: più che i 55' "risparmiati" o le 550 posizioni "recuperate" rispetto al 2010, la conquista più grande è sempre quella di essere riuscito a concludere la gara, serenamente, senza rinunciare ai fantastici panorami e al divertimento (spesso sopraffatto dall'affanno nei primi tentativi...).

Qui la traccia gps...

 
 
 

Caldo d'aprile

Post n°108 pubblicato il 11 Aprile 2011 da mtbstefo

Sabato 9 aprile.
Ripeto, 9 aprile... guardo il calendario e me lo ripeto di nuovo... ma non riesco comunque a collegarlo con i 31°C che leggo sul termometro dell'auto mentre percorro i cavalcavia che portano a Buco del Signore...

Sono le 13:45 e siamo già in sella e... "svestiti" al punto giusto: io, Marco, Alle, Goz, Paolo... e arriva pure il fedelissimo KTM, mitico!

Già lungo la Bellarosa ci accorgiamo che quella apparentemente piacevole brezza non è che un opprimente soffio di phon con temperatura imbarazzante per questo periodo... ma sarà la prima salita, verso il Cavazzone, a rivelare la vera difficoltà di questa uscita: il caldo.
Il recupero è più faticoso e il motore è particolarmente "su di giri": in salita difficilmente scendo sotto ai 180 bpm... mi chiedo: ce la farò a resistere?
L'acqua cala come se ci fosse un buco sul fondo della borraccia e il sudore scorre sulla fronte e sugli occhi...
A Ca' Bertacchi qualcuno, sopraffatto da questa ulteriore sofferenza, tentenna e medita un clamoroso ritiro... ma vince la compagnia e l'incoraggiamento reciproco: si va avanti!
Decidiamo di proseguire fino a Regnano, quindi deviare verso Viano (dove KTM ci saluta proseguendo in solitaria) e salire a Baiso per un buon ristoro idrico... e psicologico... ;-)
all'inizio dell'interminabile salita verso Baiso incrociamo diversi amici stradisti; in particolare ci raggiunge un folto gruppetto della Velosport di Fabbrico trainato dal mitico Cazzuola. La tentazione è forte e, nonostante il caldo, passiamo all'attacco cercando di mantenere l'andatura delle scorrevoli bdc. Percorro tutta la salita a 18-19 km/h (per me tutt'altro che banale...), ma a 1 km dal bar, dopo un paio di "sgasate" oltre 190 bpm, decido di rallentare per non fondere il motore...
Al bar, tra un paio di risate, una bella coca e un caffettino riprendiamo fiato e, non contenti, decidiamo di rientrare a Regnano passando per San Pietro e la sua maledetta salita...
Chissà quali sono le origini di questo toponimo... Probabilmente deriva dall'esperienza mistica di qualche ciclista al quale è apparso il santo su uno di quei tornanti al 19%! In quel momento ci avrei pure creduto...
Il tratto in lieve pendenza che segue le prime ardite rampe è una vera e propria tortura a base di illusori scollinamenti che nascondono ulteriori salite... roba da miraggio nel deserto!
Arriviamo alla fontana (loc. Acquamarcia): sosta per attendere il resto del gruppo, rabbocco serbatoi... e via verso Regnano, Ca' Bertacchi, Cavazzone, Albinea e, perchè no, un'ultima sgambatina su a Montericco... giusto per arrotondare il dislivello totale della giornata...

Alla fine niente "lungo"... almeno per quanto riguarda il kilometraggio, ma niente di meno dal punto di vista della fatica!

Qui la traccia gps...

 
 
 

South Garda Bike... a sorpresa!

Post n°107 pubblicato il 03 Aprile 2011 da mtbstefo

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Ebbene sì... "a sorpresa", per almeno due motivi...

Mi sono iscritto all'ultimo momento (il penultimo giorno utile per le iscrizioni on-line...); l'effetto sorpresa in questo caso non è stato pensato come tattica di gara particolare, bensì è il risultato di una "licenza" familiare maturata negli ultimi giorni, della voglia di fare almeno una gara con il sole (stavolta assicurato) e... perchè no, del desiderio di sistemare un "conto in sospeso" con la SGB (l'epilogo decisamente "sotto tono" della prima edizione alla quale ho partecipato, nel 2009, per via di una foratura a 3 km dal traguardo...).

La seconda sorpresa consiste in una prestazione che sinceramente non mi sarei aspettato di archiviare in questo periodo, decisamente scarso di allenamenti (1 uscita settimanale da 50÷60 km in collina) e su un percorso non proprio "nelle mie corde": molto scorrevole e veloce, con lunghi tratti pianeggianti (poco stimolanti e difficili da gestire per il sottoscritto...). 2h 38' con una media di 21,6 km/h è quasi fantascienza per un pivello come me!

Ma torniamo al racconto di questa calda e polverosa giornata...

Partenza ore 6:45 da casa; prima fermata da Marco, poi all'ERG per il primo ritrovo, quindi a Guastalla per la raccolta con i Guastallesi. Ripartiamo alle 7:15 e in un'oretta circa, seguendo il navigatore-Umby tra argini, golene, ponti di barche e altre località sperdute nella piana mantovana, giungiamo a Medole.
Raggiungiamo Marino al parcheggio del campo sportivo, quindi, tra le consuete risate e l'immancabile foto di gruppo by Mattia, completiamo la vestizione e i preparativi delle bike.

Team SGB

Ore 9:15. Mancano ancora 45'... ma decidiamo di entrare ugualmente in griglia, in vista di probabili "ingorghi" nei primi single-track. Non che abbia intenzione di guadagnare chissà quale posizione (in fondo sono partito per un "allenamento" alternativo alla collina...), ma Marco non è della stessa intenzione: la partenza in 2a griglia è per lui un'invitante occasione per sfoderare una "gara di rimonta"... che puntualmente metterà in atto, acciuffando diversi colleghi partiti in prima griglia e coronando questa South Garda Bike con un invidiabile 2h 27' 07"... bravo!!!

Alle 10:00 in punto il 1° start, riservato ai primi 700 pettorali; alle 10:10 circa tocca a noi della 2a griglia... via! Partenza a cannone come al solito... praticamente impossibile resistere a questo fiume in piena che attraversa il paese e si dirige verso le colline moreniche con velocità di crociera oscillante tra i 40 e i 45 km/h...
So che dovrei resistere, ma vedere sfrecciare tutti questi biker mi fa temere di rimanere solo... per cui aumento il ritmo cercando di agganciare il "treno giusto"... ma siamo solo all'inizio e non è facile individuare il gruppo che fa per me, per cui vado inevitabilmente in affanno e in paranoia: «se continuo di questo passo... va a finire che farò  fatica a finire pure il corto!». Ma presto arrivano le prime salite e il "fiume" perde velocità... per me è una specie di "toccasana", strano ma vero. In salita riesco a trovare subito il mio ritmo e procedo sicuro recuperando diverse posizioni perse nel trasferimento in pianura...
L'aria è calda, ma più che sopportabile.... ben più fastidiosa invece è la polvere che accompagnerà bene o male tutto il percorso, a parte qualche mega-pozzangherone... oltretutto non di acqua.... che schifo!
I km scorrono veloci e a brevi salite corrispondono sempre discrete discese, non troppo tecniche (ma per molti probabilmente sì visti i "tappi" ricorrenti...) e preziose per avidi recuperi di fiato... Nonostante tutto riesco a mantenere alto il ritmo.

Al 20° km circa trovo Tony e Mitch a bordo-pista: Tony ha forato, ma mi dice di proseguire perchè ha già risolto. Proseguo senza tanti sensi di colpa... anche perchè sono coninto che mi raggiungerà ben presto.... E sarà proprio così: al 1° ristoro me lo ritrovo a fianco... e lo lascio anche andare... che gamba!! Ci troveremo anche più avanti... ma non c'è niente da fare... ha una marcia in più!

Prima del 40° km ritrovo altri due Sculazziani: stessa scena (foratura), stesso copione («tutto a posto?»...«sì, sì... vai tranquillo...»)... e allora via verso la conclusione della gara!

Manca una quindicina di km e, in coda all'ennesimo "tappo" (una rampettina risolvibile con un po' di sano "rampichino"... almeno per i "retrogradi" che hanno ancora il coraggio di montarlo...), mi sento gridare da dietro e mi pare di udire: «Sculazzo!». Mi giro ma non capisco... per cui proseguo lentamente girandomi ogni tanto per capire... Poco più avanti mi affianca questo misterioso urlatore... è Yuri! Non sapevo nemmeno che ci fosse, mitico!!! Mi dice di aver finito la benzina, per cui gli dico di accodarsi e di farsi tirare un po'...
Manca l'ultimo "dentello" di 50 m prima della piana di Medole, quindi iniziano i lunghi e odiosi 10 km finali... tremendamente piatti: il vento è lieve ma contrario, per cui è vitale trovare qualche "scia" disponibile. Stringo i denti e cerco di raggiungere un "treno" che mi sembra avere la velocità giusta; Yuri mi segue a ruota. Ci diamo il cambio un paio di volte, quindi entriamo finalmente a Medole dove negli ultimi 500 m scateniamo una spettacolare bagarre per la conquista del traguardo... che attraverseremo giustamente e piacevolmente insieme, a mani alzate! E' la ciliegina sulla torta, non ci sono dubbi... grande Yuri... grazie!

Qui la traccia gps...

 
 
 

Prova Pezzo 2011 (o quasi...)

Post n°106 pubblicato il 26 Marzo 2011 da mtbstefo

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Approfittando del ritiro della Taurine completamente revisionata (dopo due sedute di tortura all'Aironbike e alla GF di Monteriggioni)... siamo riusciti a organizzare un simpatico tour sul percorso della GF Paola Pezzo in programma per il prossimo 17 Aprile...

E' stata pure l'occasione per approfittare ancora una volta della disponibilità di Giuliano del Bike Store di Costermano... e così per i miei compagni di pedalata si è concretizzata una più che gradita prova Cannondale!

Non sono un veggente... ma credo seriamente che questa prova avrà un seguito...

Il percorso è più o meno quello di sempre, con salite spacca-gambe (San Zeno... e non solo), incantevoli single-track, discese veloci e piuttosto tecniche... e un panorama mozzafiato (oggi purtroppo velato da molta foschia). Impagabili la compagnia e le risate... impressionante la "gamba" di Rambo, che si è pedalato quasi tutto il percorso (ad eccezione della cementata verso San Zeno) con il padellone!

Qui la traccia gps...

Alcune perle della giornata:
• Rambo: «la Flash l'an va mia bèn per me... in discesa mi ammazzerei!»
• Gallo: CERCASI C'DALE SCALPEL 2011...

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12 aspiranti al check-in per il circuito Nobili MTB 2011

Post n°105 pubblicato il 20 Marzo 2011 da mtbstefo

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GF Monteriggioni: la rivincita...

Post n°104 pubblicato il 14 Marzo 2011 da mtbstefo

Ore 4:45… suona la sveglia. Solo una grande giornata può giustificare una levataccia domenicale simile…
Il rumore della pioggerellina che mi ha dato la "Buonanotte" non si sente più… per cui comincio a nutrire qualche flebile speranza che la perturbazione prevista possa tardare almeno fino al pomeriggio.
Mi vesto, butto giù un caffè e sono già a caricare la bici sulla cappotta: mentre la muovo sento un piccolo scroscio all'interno del telaio… è ancora la poltiglia dell'Aironbike…. mi sa che dopo questa gara bisognerà proprio fare una revisione "radicale"…
Ore 5:25. E' l'ora della fermata da Marco: carichiamo bici, borsa e tutto il necessaire… quindi partiamo per la prossima fermata.
Ore 5:35. Fermata a casa del Gallo: stesso rituale… quindi via verso l'autostrada, dove ci attende un viaggio "in solitaria" (non incontreremo anima viva fino oltre Roncobilaccio…), sotto un cielo livido ma asciutto… Continuando a guardare verso sud, un chiarore in lontananza ci fa continuare a sperare in una possibile gara asciutta, al massimo con qualche goccia…
In prossimità del valico un tabellone autostradale recante l'obbligo di catene a bordo o pneumatici da neve fino ad Arezzo combinato a un sms di Umberto che ci chiede se a Monteriggioni nevica… subito ci fa sorridere…. poi crea un silenzio inquietante all'interno dell'abitacolo. Basta poco per rompere il silenzio… e le prime gocce di pioggia cominciano a schiantarsi sul parabrezza…
E' solo l'inizio, l'inizio di una lunga giornata, l'inizio di una pioggia incessante che, dopo averci inzuppato per ore, ci ha pure accompagnato fino a casa!
Ore 8:25… siamo all'uscita di Monteriggioni e, dopo poche centinaia di metri, siamo già parcheggiati ai piedi dello spettacolare Castello e pronti per sbrigare le consuete pratiche preliminari: ritiro pacco gara e pettorale. Non c'è nè il tempo, nè la voglia di indagare più di tanto sul contenuto della sacca… ma da più attenta analisi sulla strada del ritorno, converremo che si tratta di un omaggio decisamente sotto-tono (una bottiglia di "Rosso Toscano" piuttosto anonima e un paio di calzini… con tanto di prezzo ancora appiccicato all'etichetta!).

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Vabbè… ma non siamo qui per il pacco…
Il tempo di vestirsi, di appuntare il pettorale sul manubrio, di indossare il chip WT, di infilare nelle tasche tutto quanto riteniamo indispensabile… e, dopo una breve sosta fisiologica, ci stiamo già arrampicando sulla erta del Castello per raggiungere una spettacolare e pittoresca griglia di partenza.

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La pioggia, seppur debole, cade persistente e rende insopportabili i pochi minuti che mancano prima del via: va bene correre sotto alla pioggia, ma stare fermi sotto a questa doccia fredda non è per niente piacevole!
Ore 10:00.. si parte! Un velocissimo giro di lancio sulla strada che circonda il Castello anticipa il primo anello da 20 km riservato a chi ha scelto (o sceglierà in corsa…) il "corto". Seguo il gruppone lanciato sulla strada asfaltata e, con un pizzico di perplessità, mi accorgo che stiamo viaggiando a 53 km/h sul bagnato…
Ben presto si entra sulla prima sterrata e di lì a poco sarà un susseguirsi continuo e imperterrito di carraie infangate, pozzanghere lacustri, salite su sentieri sconnessi, discese tra fango e sassi bagnati, strade forestali battute e veloci… ma con dossi e canalette piuttosto insidiose… E' un esercizio intenso per tutto il corpo: credo di aver fatto più fatica "di braccia e mani", almeno nel primo anello, che con le gambe!
Il primo anello si sta esaurendo: me ne accorgo perché scorgo alla mia destra l'imponente complesso fortificato con le sue 15 torri: un campo melmoso - sulla falsa riga della ormai celebre "Crostolina" dell'ultima Aironbike - precede la ripida e massacrante salita al castello: 24% nel punto più ripido… ma quei due paurosi tornanti non allentano mai sotto al 20%!
All'interno delle mura, con ancora il cuore in gola, troviamo il 1° ristoro, a base di squisiti "Ricciarelli", crostate, te e sali… La sosta è doverosa e, mentre sbrano un paio di Ricciarelli, cerco di pulire alla meglio la catena e di liberare da fango e detriti il deragliatore.
Mi raggiunge il Gallo e insieme ripartiamo per andare a imboccare il secondo anello: 30 km circa, riservati a quelli del "lungo" e, soprattutto, a quelli che non ne hanno ancora avuto abbastanza…

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A poche centinaia del Castello rischiamo di sbagliare strada: un bivio scarsamente segnalato, ma soprattutto non presidiato, inganna diversi biker; fortunatamente nell'incontrarne uno che sta facendo inversione, mi accorgo del minuscolo cartello e imbocco il sentiero giusto… E qui si potrebbe aprire una prima critica sul servizio…. a dir poco molto "latitante" in questa seconda parte del percorso… Non siamo sicuramente i primi… ma ho trovato quasi sconcertante l'assenza di addetti in certi tratti decisamente pericolosi.
Percorro un bel tratto praticamente insieme al Gallo: ci stacchiamo di poco nelle discese, ma nelle frequenti salitelle comincio a leggere la sua frequenza cardiaca sul mio monitor (la mia fascia cardio non funziona e il mio Garmin si è "agganciato" alla sua quando l'ho riavviato in griglia…) e me lo ritrovo a fianco… Al secondo ristoro, con tanto di Coca e ancora Ricciarelli, mi rifocillo per affrontare gli ultimi 15 km. Le gambe girano ancora benino… ma cominciano ad essere pesanti. Opto per il fedele "rampichino" in diversi tratti e il pensiero di riuscire a finire la gara senza rotture e di riuscire ad affrontare l'ultima e devastante salita al Castello domina questi ultimi e sofferti km…
Le noie meccaniche bene o male risolte finora (risucchi di catena… per fortuna sempre persi in tempo) cominciano ad intensificarsi e spesso mi ritrovo fermo per disincagliare una catena che non ne vuole più sapere di continuare a girare in questa poltiglia infernale… Pedalo con molta attenzione, cercando di evitare manovre brusche e scatti…. ma sule salite sconnesse non c'è niente da fare e i sobbalzi si trasformano in pericolosi avvolgimenti della catena sulle corone. Ci sono comunque diversi ratti da fare a piedi: salite tra ciottoli bagnati e fango…. Introvabili le tracce di altri pneumatici, ma solo orme e  scivolate, a prova della scarsa pedalabilità di queste frazioni…

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Comincio ad avvicinarmi alla conclusione: uno scorcio sul Castello risveglia le poche forze rimaste e mi ritrovo a pedalare "a ruota" di un altro biker su una carraia pianeggiante… ma contro-vento. Il cartello "3 km all'arrivo" è un vero e proprio sollievo. Sento di avercela fatta anche questa volta… ma, nonostante tutte le attenzioni, rompo la catena nell'ultimo tratto di bosco… Non ho nemmeno la forza di arrabbiarmi… e, confuso ma convinto di poter rimediare, accosto e mi rimbocco le maniche…. E' la prima volta che mi succede e quello che so… lo so per "sentito dire": estraggo dal borsellino lo smaglia-catena e, dopo aver rimesso a fatica la catena in posizione, comincio ad armeggiare sotto la pioggia battente. Sono completamente inzuppato e ad ogni minuto che passa si aggiunge un tremore: tolgo i guanti per riuscire a manovrare meglio gli attrezzi e quell'odioso pernino che non ne vuole sapere di stare fermo… Le mani tremano e la poca sensibilità rimasta rende tutto esponenzialmente più complicato. Passano minuti lunghi, resi ancora più interminabili dall'amletico dubbio: "ma se vado a piedi non arrivo prima?". Quando ormai sono riuscito a sistemare il tutto si ferma un gentilissimo biker, che si offre di aiutarmi. Riusciamo a richiudere la catena e, dopo mille ringraziamenti, riparto verso l'ultima salita. Nella concitazione e nello smarrimento di quei minuti (avrò perso una ezzoretta buona…) ho dimenticato il numero di pettorale di questo simpatico toscano: peccato, perché avrei voluto ringraziarlo ancora; se ho trovato le forze per arrivare al traguardo è anche grazie a lui… soprattutto per lo spirito altruista e la simpatia che mi ha profuso in quel momento di sconforto… Grazie!!!

L'ultima salita al Castello: trovo diversi biker a piedi… ma non esiste… devo farcela sui pedali a tutti i costi! Mi sento al limite... e nella mia mente scorrono le visioni più tragi-comiche: dalla Via Crucis di "Amici miei" alla Coppa Cobram di Fantozzi… Alla fine riesco a passare oltre le mura e il suono al passaggio sul tappetino è una liberazione vera e propria. Procedo verso il ristoro e l'immagine dei volontari che stanno "sbaraccando" è desolante… ma non sufficiente a scalfire l'orgoglio di questa impresa.

Stoppo il cronometro a 3h 59'.... che sommato alla sosta forzata e sofferta di riparazione della catena diventa 4h 35' registrato da Winningtime... Rimane il dubbio di aver perso più tempo a tentare di riparare piuttosto che mettere la bici in spalla e fare gli ultimi 2 km e mezzo a piedi.... ma l'aver tagliato il traguardo a cavallo della Taurine bene o male riparata e funzionante mi ha dato sicuramente più soddisfazione...

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Tremante raggiungo l'auto dove mi aspetta Marco, che ringrazio ancora per la pazienza di avermi aspettato sotto la pioggia mentre mi riassettavo per il pasta party…
Raggiungiamo l'area logistica per il pasta party: io e il Gallo ci accorgiamo di non essere in classifica… Chiediamo spiegazioni e, grazie alla disponibilità e alla cortesia dei cronometristi, riusciamo a sistemare il tutto evitando spiacevoli liti… decisamente giustificabili dopo una gara portata a termine in queste condizioni…
Siamo bagnati e infreddoliti… e di stare sotto a un tendone all'aperto per mangiare non è decisamente l'aspirazione massima di quel momento…
Decidiamo di avviarci verso casa ed eventualmente di trovare un "posticino" lungo la strada. Sono ormai le 15:30 e la speranza di trovare qualcosa di aperto o ricettivo sembra una pia illusione… ma la speranza è l'ultima a morire: dietro al bancone di un anonimo bar situato all'ingresso del paese scorgiamo una affollata saletta dove viaggiano tra le teste dei commensali vassoi di salumi e piatti con ciclopiche fiorentine… E' l'ora del riscatto: troviamo un angolino libero e, nel tepore di questa pittoresca bettola, ci prendiamo la nostra  r i v i n c i t a  a suon di Chianti e del meglio che la cucina può offrire, S u a  M a e s t à  l a  F i o r e n t i n a !

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Qui la traccia gps...

 
 
 

GF Castello di Monteriggioni... stiamo arrivando !

Post n°103 pubblicato il 12 Marzo 2011 da mtbstefo

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Mentre le nuvole stanno coprendo gran parte dell'Italia...
... fervono i preparativi per la prima trasfertona del 2011...

Si prende quel che viene... e va bene così (almeno per adesso).

In bocca al lupo !

 
 
 

Emersione...

Post n°102 pubblicato il 06 Marzo 2011 da mtbstefo

... dal fango di domenica scorsa, ovviamente.

Finalmente un po' di sole... e un po' di su e giù per le nostre colline, quando invece all'Aironbike si andava solo giù... sprofondando nel fango della golena guastallese!

Mentre il River Marathon Cup prosegue con la tappa di Asola, insieme a Marco e al Gallo decido di spendere il jolly di questa mezza giornata (che Ad Asola per il sottoscritto facilmente sarebbe stata una ben più "rischiosa" 3/4 di giornata...) per un bel millino (1.000 m di dislivello), su e giù per le colline reggiane... Nulla di eclatante nè tantomeno originale... probabilmente il modo più saggio per spendere le ultime ore sui pedali prima dell'attesissima GF Castello di Monteriggioni in programma per Domenica prossima!

Alle 8:30 ci ritroviamo in Via Settembrini, al solito posto; il Gallo, l'uomo del momento, è già in tiro e mostra fiero la nuova forcella rigida in carbonio montata sul "muletto" FRW. Mentre io, Marco e Alle scarichiamo le bici arrivano il Bacchia e Cristian: il Bacchia si era fatto vivo sul forum chiedendo informazioni... ma il loro effettivo arrivo ci ha comunque piacevolmente sorpresi.

Due chiacchiere e poi via sulla Bellarosa: la cena nuziale di ieri sera è ancora lì che vagheggia nel mio stomaco... per cui ogni rilancio ed ogni scatto per non perdere la scia è piuttosto sofferto...
Il ritmo sale e ad Albinea, nel silenzio generale, già si intuisce che non sarà una scampagnata all'insegna delle chiacchiere o uno scanzonato tour per i bar delle frazioni montane...
Il Gallo, quatto quatto, abbassa la testa e imbocca la salita del Cavazzone ai 20 km/h... che dopo qualche centinaio di metri caleranno... ma mai sotto ai 16 km/h, almeno fino a 3/4 della salita! Partenza decisamente allegra: non mollo e, sbuffando vapori etilici ed esalazioni digestive di una devastante cena da 6÷7 portate, pian piano risalgo il gruppetto.
Nei primi tornanti Cris (che, sottolineo, «non si allena mai»...!) scatta in piedi sui pedali e ci stacca clamorosamente: solo Marco, in sella alla sua indomabile Flash, riesce in poche pedalate a riacciuffarlo e a tenerselo dietro...

Arrivati al Cavazzone sostiamo brevemente per attendere il resto del gruppetto, quindi ripartiamo alla volta di Regnano, senza ancora aver deciso da che parte andare; a Regnano, prima ancora di chiederci «a destra o a sinistra?» Cris imbocca la strada per San Giovanni di Querciola.... Il clima si è allentato e, illuminati e riscaldati da un tiepido sole quasi primaverile, raggiungiamo Casina tra chiacchiere e commenti vari su Airon, miti del Team e le solite leggende che alimentano e rendono affettuosamente unica la nostra amata squadra...

A Casina non può mancare il classico caffettino al Bar Diana.... tra l'altro sempre apprezzato e decisamente all'altezza della situazione.
Ristorati e ormai ben riscaldati, decidiamo di scendere verso La Canala e di risalire a Regnano attraverso la simpatica salita de Il Bocco.
E qui troviamo la seconda piacevole sorpresa del giorno...
Imboccata la salita, dopo circa duecento metri supero un biker in divisa rosso-gialla su Specy rossa e poco più avanti mi fermo per togliere l'antivento: «scusa... ma tu sei... Piacere sono... Cusna!». Mitico! Finalmente le parole di un assiduo forumendolo spesso sintonizzato sulle nostre frequenze hanno un volto e una voce!
Pedaliamo insieme fino a Regnano e, mentre Cusna erudisce sulla mitica discesa di Monte Duro, Cris (che, ripeto, «non si allena mai»...!!) è già in cima alla strada che ci aspetta per una foto...
A Regnano viriamo verso Ca' Bertacchi: nell'ultimo km prima della trattoria "Il Cacciatore" Cusna parte in volata... ma stavolta non resisto e mi alzo sui pedali per prenderlo, sorprendendo per primo me stesso.... Solitamente, infatti,  arrivo su questo "fastidioso" falsopiano piuttosto provato... ma oggi la gamba è particolarmente brillante e non mi trattengo... Il solito pirla...

Scendiamo verso Albinea e, all'altezza del Cavazzone, Cusna ci saluta e cambia strada.
Segue la solita discesa (anche se oggi il sole la rende diversa da quella delle ultime domeniche) e l'ormai noioso "trenino" sulla Bellarosa.

Altro bel giro... oggi un po' più breve, ma ricco di novità, a partire dalla piacevole e gradita compagnia di Cris e Bacchia... Grazie ragazzi!

 

Qui la traccia gps del giro...

 
 
 

Aironbike 2011: un tuffo nel fango... ma con il «piede giusto»!

Post n°101 pubblicato il 28 Febbraio 2011 da mtbstefo

mtbstefo

Chiariamo da subito l'eventuale equivoco del titolo: nessun guanto è stato lanciato, nessuna sfida è stata ingaggiata con altri biker...
Di fango ne ho visto, pestato... e anche mangiato abbastanza da poter evitare di dare un'interpretazione più precisa alla parola «lotta»... ma fin che ci siamo, chiarisco che si è trattato di una vera e propria lotta contro la tentazione di fermarsi alla fine del primo giro.

È bastato il "giro di lancio" a farmi capire a cosa si sarebbe andati incontro: i bruschi rallentamenti sul tratto asfaltato di Viale Po, prova di un innesto "lento" sul primo tratto sterrato, mi sono arrivati sotto al naso come il profumo della cucina quando si entra al ristorante... La melma viscida del primo arginello percorso dai 300 biker che mi precedono è un antipasto preoccupante... un po' come se ti servissero gnocco fritto e salumi prima di un pranzo da dieci portate: sarà dura arrivarci in fondo!

stefo

Nonostante tutto sono carico e procedo senza indugi approfittando dell'inerzia del gruppone; a metà del giro di lancio sento una voce familiare alle spalle: è Fabione! Sapevo che ci sarebbe stato... Introvabile nella zona di partenza durante i preparativi, è partito nell'ultima griglia e, cavalcando la sua Fielty 29", inizia da me la sua spettacolare rimonta... mitico!

Il tratto finale del giro di lancio, lungo la Crostolina, è già al limite della pedalabilità... Mi sforzo di non pensare che dovrò passarci ancora due volte...
Le urla e i saluti al primo passaggio sotto il gonfiabile mi danno sempre una gran carica... ma oggi credo non basterebbe un cordone di tifosi lungo come tutto il percorso per rendere meno dura questa maratona di fango e freddo...
L'alternanza di tratti viscidi e tratti collosi che, imponendo frequenti cambi, sia di rapporto che di direzione, mettono a dura prova non solo le gambe, ma anche braccia, busto... e soprattutto la testa: basta una piccola distrazione per ritrovarsi sdraiati sotto alla bici!
Alcuni passaggi tecnici sono difficilmente pedalabili, soprattutto dopo il passaggio di decine e decine di biker; al secondo giro saranno proibitivi anche fatti a piedi, tant'è che solo l'aiuto di alcuni motociclisti ne renderà possibile il valico.
La pioggia, rispetto alle prime ore del mattino, si è attenuata... almeno credo: le condizioni del fondo sono talmente totalizzanti che non mi accorgo di ciò che succede dal casco in su... Mentre nel primo giro l'acquosa fanghiglia superficiale, pur essendo molto scivolosa, appare più scorrevole, nel secondo girò è l'inferno totale: lo strato superficiale mescolato e rimescolato dagli pneumatici sembra aver fatto "presa" come cemento... ma soprattutto cominciano a scoprirsi gli strati argillosi sottostanti, caratterizzati dal temibile comportamento colloidale tipico di questi terreni. La bici comincia a caricare terra e ad appesantirsi... ma il rischio più temuto è quello di raccogliere rami e inceppare, al peggio distruggere, la trasmissione...
Tanti i tratti a piedi, per lo meno tutti quelli in cui mi rendo conto che la velocità di avanzamento è la stessa o addirittura maggiore... e tutti quelli in cui è più dispendioso mantenere l'equilibrio piuttosto che pedalare!
A metà del secondo giro arrivano pure i crampi: nel tentare di salire un arginello sui pedali, nel mettere giù i piedi a metà della rampa due "morse" mi stritolano i quadricipiti. Non so come stare: se piego una gamba mi vanno in contrazione li muscoli dell'altra e viceversa; mi metto in ginocchio, cerco di massaggiare energicamente... e finalmente riesco a rialzarmi e a rimettermi in sella. Solo pedalando ritrovo sollievo... è quasi paradossale, chi l'avrebbe mai detto dopo tante pedalate!
Procedo con calma e comincio a concentrarmi sul countdown dei km, mentre le gambe cominciano a indurisrsi e il freddo si fa sentire sempre più...
Anche dal punto di vista meccanico le noie si concentrano tutte nel secondo giro: la terra è decisamente più appiccicosa e gli attriti aumentano a dismisura.
Non vedo più il deragliatore anteriore... per cui sosto un paio di volte per pulirlo e altre due volte per rimettere su la catena e ancora una volta per indossare l'ultimo capo a disposizione e buttar giù una mezza barretta. Fortunatamente nulla di rotto... ma confesso di non aver mai temuto così tanto per l'integrità della bici!

Procedo con calma: le gambe sono dure e il freddo comincia ad essere particolarmente insidioso. A 5 km dall'arrivo, alla stanchezza fisica si aggiunge quella psicologica: comincio a sentire il "profumo dei tortelli verdi e del prosciutto di Praga" (una sorta di miraggio a livello sensoriale)... L'ultimo tratto in terra, il maledetto argine della Crostolina è al limite dalla praticabilità e pure le moto da cross si piantano e scivolano a terra come se fossero sul ghiaccio! Stringo i denti e, a furia di pedalate alternate a continue slittate e controsterzate, mi libero da quella palude infernale...

06

Con un immenso sospiro di sollievo, taglio il traguardo tra i saluti dei compagni e l'accoglienza delle donne del Team che, nonostante la pioggia, consegnano ad ogni finisher l'ambita corona "Aironbike".

Anche questa volta ce l'ho fatta... e nel tagliare questo traguardo ho ritrovato quella soddisfazione che non provavo dall'ultima gara... indescrivibile!

Dal punto di vista del posizionamento... nulla di nuovo:  con il mio pachidermico 3h 34' 01" mantengo il ruolo di "scopa" del Team, almeno per quanto riguarda i fisher... e se penso anche solo per un attimo alla fantastica esperienza della stagione 2010 non posso che pensare di essere partito con il «piede giusto»!

diploma

 
 
 

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LA PREMIATA SCUDERIA...

• Il "ferro" •
LYNSKEY PRO29 VF 2011
(in corso di allestimento)

Lynskey PRO29 VF 2011

 

• numeroventinove •
CANNONDALE SCALPEL 29er Carbon 2013
(customized mtbstefo)

numerouno

• Telaio: Scalpel 29er BallisTec Hi-Mod
• Amm. post.: RockShox Monarch RT3
• Forcella: Lefty Hybrid 29er XLR 100 mm
• Guarnitura: C'dale Hollowgram SI 36-22
• Cassetta pignoni: Shimano XTR 11-36
• Cambio ant.: Shimano XTR 2011
• Cambio post.: Shimano XTR 2011
• Comandi cambio: XTR 2011
• Freni: Shimano XTR 2011
• Ruote: Mavic Crossmax SLR Disc 29er
• Manubrio: Truvativ
• Sella: San Marco Mantra

numerozero •
SPECIALIZED SIRRUS (1990)
"eterna"

Sirrus

 

VECCHIE GLORIE...

• numerouno •
CANNONDALE SCALPEL 1 2011
"Scalpitante"

numerouno

numerodue •
CANNONDALE TAURINE SL 2009
"Fedelissima"

tau1

SCOTT GENIUS TWENTY 2009
"numerounopersempre"

genius twenty

SCOTT GENIUS MC50 2007
"lamiaprimagenius"
genius mc50

SCOTT ELITE RACING 2004
"laprimavolta"

Scott Elite Racing

 

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