Creato da multipolarernr il 16/08/2014

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vita, concerti, emozioni

 

 

lasciare andare...

Post n°60 pubblicato il 31 Agosto 2016 da multipolarernr
 

"I want to a new mistake

lose is more than hesitate"

(Queen of the stone age- Go with the flow)

 

Parole che si disperdono in un evento avverso spazzando via tutti i nostri sogni e le buone intenzioni. Il silenzio regna sovrano mentre ascoltiamo una colonna sonora che viene diffusa senza limiti. La musica ci persuade, vorrebbe indurci a credere ancora in ciò che non fa più parte del mio presente. "Presente" e "Passato" si mescolano in una dimensione inedita. Noi apparteniamo ad uno mondo che corre all'impazzata in cui siamo destinati a perderci per poi ritrovarci e di nuovo perderci come in una Spirale che ci riconduce all'Origine ma che non accenna minimamente a farci evolvere. E mi guardo indietro e tu non ci sei ma, forse non ci sei mai stato perché eri solo una "proiezione" e nulla di più.

Come un fantasma abitavi nella storia che stavo tessendo con le trame di un tessuto ormai sbiadito e consunto (ma che io mi ostinavo a ravvivare). Non ho più bisogno di "Ombre" che aleggiano e non portano nulla di buono. Voglio splendere alla Luce del Sole e camminare guardandomi avanti senza abbassare lo sguardo mentre sfili tu con tutti i tuoi rancori e risentimenti e la tua incapacità di perdonare persino a te stesso le tue debolezze e i tuoi errori...

 
 
 

rientrare dalle ferie

Post n°59 pubblicato il 26 Agosto 2016 da multipolarernr
 

Come sosteneva l'opinionista britannica Ann Landers è proprio vero che ci si accorge del bisogno di una vacanza solo quando si è tornati. E' inevitabile sentirsi destabilizzati dopo aver provato una sensazione di relax e benessere come nel periodo di ferie. Quando si rientra nel grigiore della routine e dell'attività lavorativa ci si sente come nella famigerata pubblicità di una nota società di crociere. I sintomi sono tristezza, indolenza, apatia, vulnerabilità che possono sfociare in vere e proprie crisi di ansia e depressione.

Se ci facciamo troppo prendere da questi sintomi assecondandoli e lasciandocene travolgere rischiamo di non cogliere gli aspetti positivi che un rientro dalle ferie può comportare. Occorre fare tesoro delle sensazioni provate durante le ferie, sfruttare lo stato di riposo per fare il punto della situazione e mettere "nero su bianco" nuovi obiettivi e progetti da realizzare. La mente rilassata ci consente di fare più chiarezza su questioni che ci sfuggivano quando eravamo troppo immersi nel tram tram quotidiano e nella frenesia che logora la lucidità e spazza via le buone intenzioni. Non dobbiamo dimenticare che il luogo del ritorno è il nostro "habitat naturale" in cui ci aspettano le persone care, le attività sulle quali investiamo tempo, energie ed emozioni.

Tornare "modellati" dalle ferie ci consente di guardare la quotidianità con occhi diversi. Un viaggio,inevitabilmente, ti cambia, ti fa acquisire nuove consapevolezze. Il ritorno può essere l'occasione per capire che ciò che viviamo quotidianamente non fa per noi o che alcuni aspetti di esso andrebbero migliorati o completamente cambiati. Il ritorno è occasione per "resettare", per capire che nella quotidianità abbiamo bisogno di ritagliarci uno spazio per noi stessi (non dobbiamo attendere le ferie per farlo!). Se imparassimo come la protagonista di un noto romanzo di Chiara Gamberale a dedicare dieci minuti di ogni giorno per tutti i mesi dell'anno a fare qualcosa di nuovo, a sorprendere noi stessi e gli altri, a conoscere una parte inedita di noi stessi, vivremmo davvero meglio.

Impariamo a regalare un pò di tempo a noi stessi impegnandoci in un'attività che ci faccia recuperare autostima e positività, coltivando una passione, frequentando gente nuova e positiva con la quale intrattenere relazioni significative. Se mettessimo in pratica tutto ciò capiremmo che non è necessario aspettare le ferie per stare bene. la verità è che si è troppo presi dal sopravvivere che dal vivere davvero.

 
 
 

il tuo odore

Post n°58 pubblicato il 12 Luglio 2016 da multipolarernr
 

"Colui che dominava gli odori, dominava il cuore degli uomini. poichè gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all'orrore, davanti alla bellezza e turarsi le orecchie davanti a melodie o parole seducenti. Ma non potevano sottrarsi dal Profumo"

(Patrick Suskind- Il Profumo)

 

Sono tornata a casa e ho dovuto mettere "nero su bianco" le sensazioni sprigionate dal tuo odore.Lo riconosco tra tanti che mi inebriano ma, solo il tuo odore mi ammalia e sconvolge davvero. Vorrei imprigionare il tuo odore per impedirgli di volare via da me e rendere tutto così eterno e indelebile come quelle canzoni che ci appartengono e parlano inevitabilmente di noi. Non volevo più tornare a casa ma rimanre un altro giorno ancora un pò con te e viere insieme momenti magici.

Questa realtà non mi apparteene e mentre mi accorgo che tutto è solo una sopravvivenza, non posso non venirti a trovare per assaporare il tuo odore che scatena emozioni vere ed intense. Esse si fondono alle nostre follie per creare qualcosa di inedito come il nostro raporto che sfugge alle etichette e alle definizioni. E ci è chiesto solo di vivere senza farci inutili "seghe mentali" e domande superflue.

Sono tornata da te e non appena ti ho annusato, mi sono resa conto che il tuo odore mi è mancato tanto. Ti ho sniffato bene bene durante queste 24 ore. Lo sento ancora il tuo odore su di me e aumenta la mia immaginazione. Mi porta dove dovrei essere. E tutto si colora, tutto diventa Magia e ci sono solo io...e anche tu, tu che ti ostini a scacciarlo via perché fa combutta con la razionalità.

Il tuo odore che si impadronisce di ciò che entra in contatto con te; alimenta la Fantasia e mi fa costruire immagini mentali che appartengono ad una realtà parallela. Lo sento nell'aria e su di me...impregnami tutta e fammi sentire un pò tua....

 
 
 

INEVITABILE VITA

Post n°57 pubblicato il 09 Giugno 2016 da multipolarernr
 

Siamo gli scrittori del nostro romanzo chiamato "Inevitabile vita". Con le nostre azioni, scelte, decisioni siamo in grado di orientare il corso della nostra esistenza. Ogni giorno aggiungiamo nuovi frammenti di emozioni, sensazioni, vicissitudini che fanno parte di noi. Queste componenti ci modellano  e spesso questo processo è inconsapevole e ci invade senza controllo. Certi eventi accadono in maniera naturale. Ci "invadono" come calamità che al loro passaggio trasformano l'ambiente circostante e il mondo dentro di noi. Ci accorgiamo che non siamo più quelli di ieri e che tutto è in continuo mutamento ed evoluzione.

Ci sono capitoli del nostro romanzo che vorremmo saltare o addirittura rimuovere ma è impossbile perché hanno scavato nella nostra memoria e hanno lasciato tracce dentro di noi contribuendo a farci diventare quello che siamo oggi. A volte fa male rivisitare certi capitoli però col tempo quel dolore e quella sofferenza si trasformano in un nuova consapevolezza e ci ritroviamo più forti e sicuri di noi stessi. Il tempo cura le ferite e la rabbia. Il rancore si trasforma in indifferenza.

Le Ombre inevitabilmente sono la testimonianza che da qualche parte c'è la luce potente che è lì per noi. per questa Luce sei disposto a voltare pagina, a recuperare tutte le energie vitali, a rimboccarti le maniche e continuare a scrivere il tuo emozionante e avventuroso romanzo chiamato "Inevitabile Vita". non sai cosa troverai lungo il tuo percorso e inevitabilmente i dubbi e le insicurezze si faranno più acute. In alcuni momenti ti sentirai smarrito ma continuerai ad andare avanti e comporrai un romanzo parallelo chiamato "Esperienza".

 
 
 

DISTANZE VICINE

Post n°56 pubblicato il 24 Maggio 2016 da multipolarernr
 

"La vicinanza è quella che manca spesso, anche da vicini, anche da sovrapposti, quasi. Ma la senti quando c'è senza che qualcuno faccia le presentazioni. Senti che puoi andare nella stessa direzione all'infinito perchè nulla finirà mai davvero"

(Fabio Pinna, scrittore e blogger)

Ho sempre temuto le distanze e me ne sono sempre tenuta alla larga poi crescendo e, in seguito a varie esperienze di vita, ho dovuto rivalutare e attribuire un altro significato al concetto di "distanza". Dopo le scuole superiori ho dovuto assistere a diversi allontanamenti. Molti amici per ragioni di studio e di lavoro sono dovuti partire, andare altrove per tentare di soddisfare le proprie esigenze di vita, per perseguire i propri sogni e per concretizzare un proprio progetto di realizzazione personale. Qui a Sud il fenomeno di chi nella fascia d'età 19- 20 anni va via è molto accentuato. Non è bello ciò sia per chi non ha la possibilità per allontanarsi e trasferirsi e nemmeno per chi resta e subisce l'allontanamento di quelle persone che hanno condiviso con noi esperienze, momenti ed emozioni.

Dalle distanze delle persone a cui voglio bene ho imparato tanto. Ho capito innanzitutto che certe distanze possono diventare vicine se il rapporto con le persone in questione è speciale, autentico e si ciba di reciprocità. E non serve necessariamente sentirsi ogni giorno, scambiarsi rituali di saluto. Quelle persone sono parte di noi e le portiamo dentro di noi in qualsiasi cosa facciamo e ovunque siamo. Quelle persone ci sono durante i nostri momenti di gloria, sono con noi a festeggiare vittorie, a consolarci e piangere con noi quando ci sentiamo afflitti e tristi...Ci sono anche se non presenti; ci sono senza fare gesti eclatanti o manifestazioni plateali; ci sono anche se non urlano all'intero mondo che ci vogliono bene. 

Quando senti le "persone distanti ma vicine" dopo tanto tempo, è come se le avessi sentite il giorno prima, è come se nel frattempo il tempo non fosse trascorso. Hai la sensazione che le avessi sentite il giorno prima. Con queste persone si perde letteralmente la cognizione del tempo e dello spazio. Si condividono con esse passioni, ideali, discorsi, emozioni significative e vere. Sono questi momenti indelebili che ti fanno acquiisre nuove consapevolezze e soprattutto un nuovo approccio nei confronti delle "distanze". Sono momenti che ti fanno capire che la "vicinanza" e la "distanza" sono le facce della stessa medaglia e sei tu ad attribuire loro un significato inedito.

A volte la vicinanza si dà per scontata...hai quella persona a portata di mano e ti lasci sfuggire quello che potresti fare con lei e non le dedichi il tempo che necessita. Poi ti accorgi che ti manca quando ormai l'hai persa; hai contribuito tu ad allontanarla e te ne penti...Sono le distanze imposte o subite ad indurci a chiarire certi rapporti. Quando si è troppo vicini, spesso e volentieri si rischia di vedere annebbiato. Non si è capaci di rintracciare segnali, dinamiche e valori...A volte le distanze sono necessarie anche se fanno male....E mentre scrivo questo post penso e ripenso ad amici che ho allontanto o che ho sentito vicino a me in circostanze improbabili anche se fisicamente non c'erano...E poi penso a persone amiche che mi hanno stupito o deluso...a quelle che ho deluso io inevitabilemnte con le mie azioni o scelte....e ringrazio tutti quelli che mi hanno avvicinato o allontanato perché in un modo o nell'altro mi hanno donato qualcosa e mi hanno reso quella che sono oggi e quella che potrei diventare domani.

 
 
 

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