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Italia

Post n°658 pubblicato il 13 Febbraio 2007 da luppo2
Foto di luppo2

Terrorismo/ Operazione contro gruppi marxisti in tutt'Italia, Berlusconi e Ichino tra gli obiettivi

Le Br stavano preparando una vera e propria strage. Non a caso il ministro Amato ha parlato subito di attentato terroristico sventato. Gli obiettivi? Tanti e illustri. Nel mirino delle falangi marxiste c'erano la casa di Berlusconi di Via Rovani a Milano e la sede di Mediaset a Cologno Monzese. Ma non solo, altri obiettivi erano l'economista esperto di sindacato Pietro Ichino, la sede dell'Eni di San Donato Milanese, l'emittente Sky e la redazione di Libero, che nei piani dei terroristi doveva essere colpita già prima di Pasqua.

Per finanziarsi, il gruppo terroristico stava pensando anche a organizzare un sequestro di persona. A quel punto però il gruppo si sarebbe diviso: "Alcuni infatti erano a favore del sequestro - ha detto  il pm Ilda Boccassini - mentre altri pensavano alla gambizzazione della vittima per fargli dire dove teneva i soldi". 

 

Le parole di Prodi

"Un colpo fatale" alla lotta armata. Così il presidente del Consiglio Romano Prodi ha definito l'operazione contro le nuove Br messa a segno ieri. Parlando a margine del forum italo-indiano di Calcutta Prodi ha spiegato di essere stato informato ieri sera dell'accaduto dal ministro dell'Interno Giuliano Amato. "E' un'operazione molto importante - ha detto - soprattutto perché è un'operazione preventiva, che precede, non viene dopo l'accadimento dei fatti e credo che sia un colpo molto serio a qualsiasi possibilità di riorganizzazione delle Br".

Il blitz della polizia

E così quindici persone sono state colpite da un ordine di custodia cautelare nel nord Italia tra Milano, Padova, Trieste e Torino.  Tra loro ci sono alcuni sindacalisti della Cgil, che sono stati subito sospesi. Nel capoluogo lombardo i provvedimenti restrittivi sono stati firmati dal Gip, Guido Salvini, su richiesta del Pm, Boccassini.

Nell'ordinanza di 189 pagine con la quale è stato disposto l'arresto di 15 persone in tutto il Norditalia si farebbe riferimento ad appostamenti compiuti da alcuni degli indagati in luoghi "sensibili", fra i quali anche quelli frequentati da un dirigente di spicco di un grande gruppo industriale e da altre personalità del mondo politico e dell'economia. Ad alcuni degli arrestati viene contestata la partecipazione a un attentato compiuto prima dell'aprile del 2006.

I reati contestati sono quelli di associazione sovversiva con finalità di terrorismo, partecipazione a banda armata, detenzione illegale di armi e altri reati satellite. Tra le persone arrestate, c'è almeno un delegato sindacale. A Milano sono in corso numerose perquisizioni, secondo quanto afferma uno dei legali nominati dagli arrestati, l'avvocato Sandro Clementi. "Si tratta di arresti molto azzardati con riferimento a realtà politiche e sociali molto diverse tra loro". L'ipotesi contestata alle quindici persone finite in manette ruoterebbe intorno ad una rivista che avrebbe tentato un ricompattamento di una delle fazioni interne alle Brigate Rosse. Gli arrestati spiavano luoghi frequentati da un dirigente di spicco di un grande gruppo industriale e da altre personalità del mondo politico e dell'economia

Eseguito anche a Sesto San Giovanni uno degli arresti dell'operazione antiterrorismo. L'arrestato sarebbe un 32enne di Sesto. L'uomo, secondo fonti investigative, sarebbe legato al mondo sindacale e anche al Cpo La Fucina, il centro sociale di via Falck, 44, che è stato perquisito stamani dagli agenti della Digos.

 
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