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Post N° 709

Post n°709 pubblicato il 01 Marzo 2007 da luppo2

INDIA - PAKISTAN 1 - Strage sul "treno della concordia", spieghiamone i motivi

immagine   (bandiera Indiana)          immagine (bandiera Pakistana)

immagineNella cartina, in verde la parte del kashmir in mano pakistana, in rosa, la parte indiana.

Domenica due bombe hanno causato la morte di 66 persone sul treno Nuova Delhi (India) – Lahore (pakistan), il “Samjhauta Express".

 Lo stesso nome del treno (Samjhauta – “della concordia”) ci fa capire l’importanza simbolica del gesto.

La concordia è infatti quella tra India e Pakistan (concordia che manca in realtà da più di mezzo secolo).

 Le due potenze nucleari (India, a maggioranza indù e Pakistan, al 99% musulmano) fin dal momento dell’indipendenza combattono per il controllo del territorio del Kashmir, area di confine, oggi solo formalmente in territorio indiano.

 Da qualche tempo i due Paesi fanno emettono timidi segnali di avvicinamento, ma proprio sul nucleare c’è stato recentemente un più forte riavvicinamento. Le Parti si incontreranno infatti, entro questa settimana, per un nuovo patto di pace sull’argomento, per la “riduzione di rischi per incidenti nucleari”.

 Questo non è che un ulteriore passo successivo al cessate il fuoco (sempre relativo all’area del Kashmir), dichiarato già nel novembre del 2003.

 Col prossimo accordo nucleare si vogliono prevenire rischi che un conflitto locale e circoscritto possa portare appunto a uno sconto non convenzionale.

 Non è tutto, il riavvicinamento è considerato opportuno anche per motivi energetici, si è agli studi preliminari, infatti, di un gasdotto che porterà energia dall’Iran, attraversando il Pakistan, un discorso da miliardi di dollari. Un buon motivo per il miglioramento dei rapporti.

 Chi ha messo le bombe allora e quali motivazioni li spingono?

 Quasi certamente i gruppi islamistici radicali pakistani che con le loro bande, anche nell’attuale situazione di cessate il fuoco, continuano a scorazzare nel Kashmir e a compiere attentati terroristici. Sul Foglio di oggi si ritiene che possa anche esserci la complicità di alcune frange dei servizi segreti pakistani.

 L’interesse è quello di mantenere alta la tensione e la violenza, unico substrato per far sopravvivere e rafforzarsi gruppi terroristici nell’area. I gruppi islamistici infatti operano con la forte contrarietà anche del governo pakistano e sono foraggiati da gruppi internazionali di terrorismo islamico, contrari, per definizione, a  qualunque accordo con il “nemico”.

PER CHI VUOLE SAPERNE DI PIU':

Nel 1947, all’epoca della divisione tra India e Pakistan, il Kashmir si trovava in una situazione paradossale. Fin da quei tempi la popolazione era a maggioranza di religione musulmana. Il maharaja, che deteneva il potere su tutto il territorio kashmiri e apparteneva alla minoranza induista, decise però che lo Stato facesse parte dell’Unione indiana.

Immediatamente, un contingente di truppe pakistane attraversò il confine con l’intento di annettere con la forza il territorio al neonato Stato islamico. Ma l’India fu pronta a reagire e a inviare a sua volta l’esercito, ma perse una piccola parte dei territori a nord e nord-ovest. Scoppiava così il primo conflitto indo-pakistano per la sovranità sul territorio del Kashmir, e si apriva uno dei conflitti più sanguinosi e duraturi della storia. Il cessate il fuoco imposto dalle Nazioni Unite nel 1948 riesce a far cessare il primo conflitto imponendo la cosiddetta ‘Linea di controllo’ (Loc), una linea di confine provvisoria.

La risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, adottata il 21 aprile dello stesso anno, ordinava al Pakistan di ritirare le truppe dalle zone che aveva occupato e all’India di indire un referendum di autodeterminazione. Tuttavia il Pakistan non si ritira dalle posizioni conquistate e invece annette anche i distretti del Gilgit e del Baltisan creando così il cosiddetto ‘Azad Kkashmir’ (Kashmir libero) musulmano. Di conseguenza, l’India non indice il plebiscito. Da allora, sia l’India che il Pakistan rivendicano la sovranità sul territorio conteso, mentre alcuni gruppi separatisti combattono per la creazione di uno Stato indipendente.

da: Geopoliticando bloq

 
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