Messaggi di Giugno 2013
Genere Musicale: Microsuoni
Yokotsuka Yuuya - To You After Two Years (Cd - Kaico - 2013)
Corpi sudati, pelle su pelle, alcool per la mente. Suoni disturbati arrivano da lontano, sono richiami, colpi assestati, sangue che cola. E' un'electronica dura quella proposta da Yokotsuka Yuuya, è un viaggio disperato e discontinuo per le strade del mondo. Pelle su pelle, sudore che cola per l'estrema fatica. E' difficile raggiungere la meta, ma "To You After Two Years" ci indica la via maestra, una via piena di insidie. Una via insidiosa ma eccitante, proprio come i colpi di questo lavoro. Saltellano i battiti e le vibrazioni sono pressanti. Album ostico ed oscuro, Yuuya esplora l'electronica più nascosta ed urticante, l'artista in questione ci invoglia a conoscere posti nuovi ed inesplorati. La primavera non è transitata, e l'estate è ora arrivata con il suo carico pesante. Anche queste soluzioni chimiche aiutano a sopportare il caldo umido. Plastica che si contorce, electronica aliena e microsuoni aggrovigliati rendono assoluta la comprensione di questi concetti sonici. Al più presto la soluzione dei problemi.
Sito Web: www.naturebliss.jp
Claudio Baroni
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Genere Musicale: Indie pop
Cause Co-Motion! It's Time! Singles & Eps 2005-08 (Cd - Slumberland Records - 2008)
"It's Time! Singles & Eps 2005-08" è una raccolta retrospettiva dei singoli pubblicati dal 2005 al 2008 da parte dei Cause Co-Motion! Sicuramente questo cd non passerà alla storia come una colonna della discografia pop, ma risulta essere un lavoro godibile che invoglia all'ascolto senza nessun impegno. Gli americani Cause Co-Motion! (di New York) suonano molto inglese, e mischiano un pop fresco con un punk frizzante. Il sound è carino e digeribile. Certamente, come scritto prima, non c'è nulla di nuovo sotto il sole, però questa raccolta mette in evidenza una proverbiale capacità di scrivere ed intendere la pop music. Accennavo poco sopra del sound di questo gruppo, il quale mi ricordava certi suoni british ebbene il paragone che mi viene in mente è con i britannici The Primitives (periodo anni ottanta). Le coordinate soniche sono le stesse, e quelle citazioni degli anni sessanta sono presenti in tutte e due le bands. Carini, sì decisamente carini.
Sito Web: www.slumberlandrecords.com
Claudio Baroni
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Genere Musicale: Rock/Ristampa
Ian Dury - Lord Upminster (Cd - Salvo - 2013)
Ian Dury & The Music Students - 4,000 Weeks' Holiday (Cd - Salvo - 2013)
Gli anni passano ma i veri miti restano. E' sempre tempo per riscoprire il talento british di Ian Dury. L'etichetta Salvo ripubblica (rimasterizzati) due album dell'autore britannico intitolati "Lord Upminster" (1981) e "4,000 Weeks' Holiday" (1984), stampati in origine dalla Polydor. Affascinanti confezioni con interessanti libretti e cd bonus tracks. Il personaggio è decisamente noto, Ian Dury solcò gli anni settanta ed ottanta con la sua musica stralunata. Questi due lp sono considerati un po' minori rispetto alla sua produzione, è arrivato però il giusto momento per riconsiderare questi lavori. Ebbene il sottoscritto pensa che "Lord Upminster" e "4,000 Weeks' Holiday" siano degli ottimi album e che rappresentino in pieno il talento di Ian Dury. Se si conosce Dury si ritroverà in questi pezzi tutto il suo sound al completo. La commistione perfetta tra rock e funk è stato da sempre il marchio di fabbrica inconfondibile di Ian. Un perfetto crocevia di stili e contaminazioni influenza anche in questa occasione i due cd rimasterizzati. Tra i due album preferisco assolutamente "Lord Upminster" con una brillante "Funky Disco (Pops)" ad aprire le danze. Ma è tutto il cd che intriga ed invita a muoversi. Qualche livello sotto (ma molto poco) considero "4,000 Weeks' Holiday" , dove si trova una "Ban The Bomb" veramente notevole. Album interessanti, forse "minori" nella discografia di Ian Dury ma assolutamente meritevoli di attenzione e di essere ascoltati. Bene così.
Sito Web: www.salvo-music.co.uk
Claudio Baroni
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Genere Musicale: Pop
Ian M. Hale - Successor (Cd - Wax Recordings - 2010)
La vasta e già ampia categoria dei cantautori made in Uk si arricchisce di un nuovo stimolante interprete, si tratta di Ian M. Hale. "Successor" è il suo album di debutto e non si può non elogiare questo lavoro. Ian M. Hale costruisce, con una semplicità disarmante, un pop melodico molto gradevole. Si comincia con "Don't Say You Love Me", e poi ci sono "Loss", "Desire" vere chicche di importante pop britannico. Dai Beatles ad Elvis Costello il nostro Ian "ruba" a piene mani la strofa più dolce ed accattivante per rendere sensibile un debutto con i fiocchi. Questo artista cita così i più importanti autori del pop anglosassone, ma i suoi rimandi al passato sono delicati e mai invasivi. Hale disturba un pop assonnato e disincantato di una Gran Bretagna che vorrebbe ritornare ai fasti musicali di un tempo. E' tempo speso bene se si decide di ascoltare questo cd, esempio concreto di come si possa ancora scrivere pop music senza cadere nella noia.
Sito Web: www.ianmhale.com
Claudio Baroni
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Genere Musicale: Electronic
Holden - The Inheritors (Cd - Border Community - 2013)
Stati della mente, illogiche manie, James Holden scappa dalla banale electronica di consumo per condividere con il suo pubblico una nuova era electronica. Insomma non possiamo non considerare "The Inheritors" (il nuovo lavoro di Holden) una importante prova di maturità, un eccellente esempio di electronica moderna. Quindici tracce dove l'artista britannico ricerca e trova la giusta misura nel centellinare ogni singola nota. I battiti sono ora lenti ora più veloci, in un perfetto mix di abile maestria urbana. La città interiore batte e mette in mostra i suoi muscoli, James scolpisce una partitura electronica semplice ed efficace. Nulla appare perentorio e scontato durante l'ascolto di "The Inheritors", il suond scivola liquido e di gestibile fruizione. Mirabile oasi in cui gettarsi nei momenti di gelido sconforto. Da sentire con il giusto gusto.
Sito Web: www.bordercommunity.com
Claudio Baroni
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Genere Musicale: Electronic/Folktronica
Gold Panda - Half Of Where You Live (Cd - Ghostly International - 2013)
Gold Panda è un interessante artista britannico che produce musica electronica. Certo si fa molto presto a dire "electronica", però bisogna ammettere che c'è electronica ed electronica. Ebbene il concetto di "electronica" espresso in "Half Of Where You Live" (secondo album per il musicista inglese) è molto alto ed ambizioso. Gold Panda accompagna l'ascoltatore nel suo mondo, fatto e costruito da elementi sonici sensibili ed ossessionati dalla perfezione. Una perfezione radicale che rasenta il maniacale nel brano cardine di questo cd, si tratta di "Brazil" pezzo epico intriso di tanti battiti irregolari che si fondono in un perfetto loop. Ma in fondo è tutto l'album che risplende di una magnifica luce autunnale, una luce marrone che irradia ogni singola canzone. Molto probabilmente questo cd lo si ricorderà, e lo si terra nella propria memoria negli anni a venire. Lo si prenderà ad esempio su come si è evoluto il concetto, talvolta ambiguo, di electronica. Notevole in tutti i sensi.
Sito Web: www.iamgoldpanda.com
Claudio Baroni
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Genere Musicale: Pop
Scott Matthew - Unlearned (Cd - Glitterhouse Records - Data Di Pubblicazione: 28 Giugno 2013)
C'è album di cover ed album di cover. "Unlearned" di Scott Matthew è "l'album di cover" per eccellenza. Il maestro Scott estrae dal cilindro magico giusto un pugno di canzoni scritte da altri e le reinterpreta a modo suo, con passione ed emozione. A modo suo significa che ci mette tutto se stesso, e per tutto se stesso intendo scrivere che Matthew ci mette quella sua splendida voce. Una voce che rende unica "To Love Somebody", ma non è finita in quanto bisogna assolutamente godere di "Darklands" (The Jesus And Mary Chain) e "No Surprises" (Radiohead). Ma il punto più alto di questo lavoro (per il sottoscritto), la massima elevazione della bellezza è il pezzo dei Joy Division intitolato "Love Will Tear Us Apart". In questa particolare occasione il buon Scott da proprio il massimo di se, il coinvolgimento è ad un livello superiore. La lacrima, diciamo così, ci scappa e non ce ne vergognamo per nulla. Album intimo per cuori solitari, e tormentati da un amore in sospeso. Concludo ricordando un gradito ospite di riguardo, si tratta di Neil Hannon (The Divine Comedy) che duetta con Matthew in "Smile". Bene, per ora è veramente tutto. Schiaccio ancora una volta il tasto play per risentirmi tutta questa immane dolcezza, che non vada persa e rimanga un po' con me nel mio cuore.
Sito Web: www.scottmatthewmusic.com
Claudio Baroni
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Genere Musicale: Microsuoni
Saburo Ubukata - Reflection Primal (Cd - Kaico - 2013)
"Reflection Primal" è l'album di debutto di Saburo Ubukata, giapponese di Tokyo. La sua musica a tratti è lineare ed a tratti risulta contorta ed urticante. Lo specchio dell'anima è il contorno del suond di Saburo, un pianoforte dolce si integra alla perfezione con suoni electronici disturbati. Sono frequenze che arrivano da lontano, da un paese lontano, da una cultura lontana ma tanto interessante. Anime che si integrano alla perfezione, sondaggi sonori che rispecchiano una realtà ribaltata, una realtà stanca e difficile. I battiti sono lenti e frammentari, si riflettono allo specchio con una semplicità disarmante. Bisogna ascoltare attentamente, per carpire al massimo tutta l'arte di Ubukata, il pezzo intitolato "Seaglass". Il ritmo procede con fatica, le onde del mare tendono a travolgere tutto, la sabbia si sconvolge e le tracce scompaiono. Le note sono centellinate e nulla va perso, si rimane affascinati da questa electronica della mente, una mente mai così vicina e mai così distante. Un orizzonte trasversale di nuovi ed importanti confini da scoprire, e rendere visibili al mondo. Benvenuti nella terra dei suoni di Saburo.
Sito Web: www.naturebliss.jp
Claudio Baroni
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Genere Musicale: Altrisuoni
Ohanami - Agapanthus (Cd - Wonderyou - 2013)
Yoshio Machida e Tatsuhisa Yamamoto (in arte Ohanami) costruiscono una musica sperimentale. Di base c'è un uso di svariati strumenti con un tocco di electronica innovativa, assieme tracciano nuove strade. Nuove strade difficili ed impervie da percorrere. E' ostico l'ascolto di "Agapanthus", questo lavoro è un crocevia sinuoso di varie note e colori. Un arcobaleno disarticolato di movenze astratte e contorte. Le percussioni sono l'arte eccentrica che fanno da collante per ogni brano. Pezzi perfetti per una colonna sonora di un film, magari ambientato in un deserto come un ipotetico seguito di "Paris, Texas". Scene lente, quasi immobili, fanno da sottofondo solo gli schizzi sonici proposti dagli artisti giapponesi. Artisti ad ampio respiro, cittadini del mondo che amplificano una musica complicata (ma bella) e globale. Minuti che scorrono, permeati da una perfetta magia, magia di un sound mirabile e disarticolato.
Sito Web: www.yoshiomachida.com
Claudio Baroni
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Genere Musicale: Indie rock/Ristampa
The Woodentops - Before During After (3 Cd - One Little Indian - 2013)
Deliziosa confezione contenente i primi due lp -rimasterizzati in cd- dei britannici (di Londra) The Woodentops intitolati "Giant" (1986) e "Wooden Foot Cops On The Highway" (1988) più un terzo dischetto di rarità varie. Mi ricordo che in quel periodo (era la metà degli anni ottanta) sulle riviste inglesi ed anche in quelle italiane si parlava parecchio degli The Woodentops. Questa band era considerata un po' come il crocevia per un certo rock britannico trasversale. Quello che mi ha sempre colpito in positivo di Rolo McGinty (cantante e chitarrista fondatore di questa formazione) è la proverbiale capacità di reinventare un certo tipo di rock alternativo. L'album "Giant" fu una mirabile vera sorpresa, i brani sono molto godibili (ottima "Get It On") con la presenza costante di archi e marimba. Il sound dei The Woodentops è sempre stato decisamente "alternativo" (nel vero senso della parola), si sono sempre voluti spingere un po' più in la della cosidetta indie rock song. Il secondo album "Wooden Foot Cops On The Highway" confermò in parte le ottime premesse dell'esordio. Si capisce che la band ha conseguito esperienza ed ora lavora molto più di fino (da ricordare "Stop This Car"), mantenendo però inalterata tutta la sobria genuinità dell'esordio. Purtroppo come per molte storie analoghe The Woodentops non ebbero il succeso che avrebbero certamente meritato. Questo godibile best lo consiglio vivamente a tutti gli amanti delle sonorità inglesi, per farsi un'idea di cosa era la musica britannica negli anni ottanta, giusto prima dell'avvento di Blur ed Oasis. Un convincente tuffo nel passato che male non fa.
Sito Web: www.indian.co.uk
Claudio Baroni
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Inviato da: press10
il 20/09/2024 alle 14:03
Inviato da: cassetta2
il 20/09/2024 alle 12:52
Inviato da: cassetta2
il 20/09/2024 alle 12:52
Inviato da: press10
il 08/11/2023 alle 15:21
Inviato da: cassetta2
il 08/11/2023 alle 11:54