Messaggi del 30/03/2021
I britannici Death In June (o per meglio scrivere Douglas Pearce) hanno, da sempre, rappresentato la parte malata e contorta della cultura musicale di nicchia. I dischi di Pearce necessitano di un ascolto molto profondo. Il dark folk è mutuato verso vertici altissimi. La soglia del dolore rappresenta un antefatto della paura di vivere. Ansia che si celebra in canzoni immaginifiche e stupende. Un coacervo di ostacoli emotivi. Decisamente un sound non adatto per i tutti i palati sonici. Io mi sono addentrato -nell'arte di Douglas- con fugace timidezza, e ne sono stato ampiamente appagato...
Claudio Baroni
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