Messaggi di Agosto 2021
L'album Vienna, dei britannici Ultravox, (pubblicato nel 1980) risulta essere un po' la summa del così detto synth pop. Genere musicale che fece fortuna durante gli anni ottanta. C'è tanta sostanza in questo disco. Canzoni che accolgono gradevolmente l'ascoltatore. Dogma insostituibile per un crescendo di fondo. Unità di intenti che forgia palati esigenti. Sound corposo, ed esageratamente livellato verso alti standard qualitativi. Creatività artistica che si sposa con un fascino altero e modellato. Bisogna capirli ed intendersene...
Claudio Baroni
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I Jane's Addiction rappresentano il (quasi) culmine del così detto rock alternativo dei tanto amati anni novanta. E Perry Farrell è l'icona incontrastata di una generazione malata. Gioventù allo sbando in cerca di valori, che si rifugia nel sound del gruppo americano. Suoni distorti e destabilizzanti fanno di questi musicisti una vera gloria artistica. Canzoni sconnesse tra di loro, e senza compromessi. Io ho avuto, anche, la possibilità (fortuna) di poterli seguire dal vivo; per constatare tutta la bontà della loro creazione. Amateli!
Claudio Baroni
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Post n°1709 pubblicato il 21 Agosto 2021 da press10
Nonostante i gallesi Young Marble Giants (di Cardiff) abbiano inciso un solo album (nel 1980), intitolato Colossal Youth, sono entrati di prepotenza nella mitologia della corrente post punk. Si potrebbe definirli anche avantgarde. La strumentazione è quasi povera, ridotta all'osso: voce femminile, chitarra, basso e tastiere. Sound minimale e di frontiera, canzoni indolenti e sofferenti. A dire la verità, se proprio voglio essere sincero, nel loro incedere queste composizioni sono quasi noiose. Però c'è poi lo slancio risolutivo dei campioni di razza, e tutto scampa nella magia più fluttuante. Nulla di meglio per un agosto a Milano...
Claudio Baroni
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The Replacements sono risultati essere fondamentali per capire un certo tipo di rock statunitense. Nati come punk band, con gli anni, hanno saputo (egregiamente) mutuare la loro arte verso un sound meno disarticolato. A questo proposito è importante ascoltare, con dovizia di particolari, il disco intitolato Tim. Lavoro molto importante, di solerte trasformazione dove le canzoni convivono con una sana melodia malandrina. Rock per esegeti, scomposto e triturato. Rock maturo per un gruppo che possiede la chiave del proprio destino. Indimenticabili!
Claudio Baroni
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Post n°1707 pubblicato il 16 Agosto 2021 da press10
The Undertones: ovvero tutta l'irruenza giovanile di un gruppo punk. Questa formazione proviene dall'Irlanda Del Nord (Derry per la precisione) e propone un effervescente concentrato di punk, venato con un soffio di pop music. Ho sempre amato The Undertones per la loro proverbiale semplicità. Una "semplice" semplicità che si afferma in composizioni brillanti ed, inesorabilmente, orecchiabili. Riff di chitarra contagiosi da fischiettare sotto la doccia. Punk/pop delizioso per divagare e non pensare troppo.
Claudio Baroni
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Gli statunitensi Deerhoof sono dediti ad un indie rock decisamente sperimentale. Creativi al punto giusto, questi musicisti si espongono con velato calore all'ascolto del loro pubblico. Composizioni sghembe e violentemente disarticolate. Il mondo di questa band è inesorabilmente ribaltato. Costoro guardano l'esistenza da un un punto di vista quasi magico. Batteria assassina che arrovella tempi brevi. Chitarra e basso che si inseguono in un sussulto di aria compressa. Insomma provate ad ascoltarli, e metterli alla prova...
Claudio Baroni
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Post n°1705 pubblicato il 11 Agosto 2021 da press10
E' discreto il cantautorato dello statunitense Micah P. Hinson. Delicate canzoni folk che profumano di rock stentoreo. E' la maledetta malinconia il minimo comun denominatore del mondo, fatto di depressione, del menestrello Hinson. Un'ansia malandrina che pervade la sua immensa musica. Plettro bucato dalle mille passioni inevase. Amore convulso e disarticolato. Micah costruisce il suo castello, magari non troppo fatato, e ci mette dentro le sue molteplici emozioni. Veramente non si può chiedere di più a questo mirabile artista.
Claudio Baroni
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Cosa scrivere, ancora nel tardo 2021, di una band come i Joy Division; fondamentale per capire la new wave britannica. Questi musicisti sono stati immensi. Hanno scritto, con soli due dischi all'attivo, un capitolo molto importante della musica inglese. L'ansia di vivere, o del troppo morire di Ian Curtis sono stati un cardine complesso per decifrare il sound di questa formazione. Suoni acuti e disarticolati al punto giusto. Una produzione artistica forte e di confine. Composizioni che gridano un dolore inascoltato. Ancora oggi i loro lavori fanno una bella figura nel macrocosmo (o microcosmo) della musica rock. Sapienti perle da tramandare ai posteri...
Claudio Baroni
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il 08/11/2023 alle 11:54
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il 28/09/2023 alle 11:32