Creato da abellucci il 09/12/2007

my_R80G/S

La vita di un motociclista e della sua BMW R 80 G/S

 

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Col du Parpaillon e Col de Vars

Post n°33 pubblicato il 08 Luglio 2008 da abellucci
 



myR80GS ha ricevuto nel mese di giugno la certificazione di "moto d'epoca" con tanto di documento plastificato rilasciato dalla F.M.I., quale miglior modo di festeggiare l'evento se non con un bel raid on/off road sulle Alpi Italiane e Francesi? Ecco quindi che i programmi a lungo pensati diventano realtà coinvolgendo questa volta anche mia moglie Laura, quella ragazza che 25 anni fa mi fece compagnia nell'avventura sulla via del Sale, ricordate?

La moto è stata messa a punto da Peruzzi Moto con attenti interventi di manutenzione, ma è comunque strettamente di serie, nessuna modifica è stata implementata per poter affrontare il raid, l'idea è quella di raggiungere Demonte (CN) il venerdì pomeriggio per partire poi il giorno dopo verso il confine di Stato valicando il Colle della Maddalena, percorrere gli sterrati di alta montagna tra il "Parc Regional du Queyras" e il "Parc National des Ecrins" per poi terminare in territorio italiano con la salita al Forte Jafferau, ecco il racconto del viaggio....

Venerdì 4 luglio 2008

Partiamo da Livorno in tarda mattinata, la giornata è bellissima e calda, i bagagli sono stipati nelle due borse laterali originali (d'epoca anche queste) BMW e in uno zaino sulle spalle di Laura, abbiamo con noi tutto l'occorrente per risolvere problemi anche non proprio semplici: le due camere d'aria, gli attrezzi completi, lampadine e altre parti di ricambio, ma non ci sarà bisogno di niente.

Con un lungo e noioso trasferimento autostradale arriviamo alla locanda Occitana "la Reino Jano" nel primo pomeriggio, sono ormai diversi anni che faccio tappa in questa gradevole struttura ogni volta che devo partire per qualche raid motociclistico in terra francese, l'accoglienza e l'ambiente sono molto familiari, Giampiero il cuoco, la sorella, la nonna, la nipote, tutti concorrono con gentilezza e affabilità nella conduzione della locanda che cerca nel migliore dei modi di continuare la tradizione della cucina e cultura Occitana.

Dopo una doccia e un po' di relax sotto il gazebo all'ombra degli alberi facciamo l'ora di cena, c'è il tempo di scambiare qualche parola con i gestori, ci viene detto ad esempio di come il cattivo tempo primaverile abbia ritardato la stagione, siamo indietro di un mese abbondante e lo si nota guardandosi attorno, è luglio, ma non si nota la siccità propria di questo periodo, anzi, lo Stura corre ancora impetuoso nel suo letto e gli alberi, lunghi anche 10 metri, sradicati dalle furie dell'acqua giacciono sulle isole di ghiaia al centro del fiume testimoni di quello che la potenza della natura può fare.

Ci raccontano anche di strade allagate, di frane e voragini che ancora sono aperte, la cosa ci preoccupa un po', ma non ci impedisce di dormire, le previsioni, almeno per il sabato sono belle e noi ci speriamo davvero!



Sabato 5

Sveglia alle 7:30, subito uno sguardo fuori dalla finestra ci conforta, anche oggi è una bellissima giornata, ricca colazione, saluti alla famiglia della locanda e via sulla moto verso la Francia, inizia la nostra piccola/grande avventura!.....

I tornanti che ci portano al Colle della Maddalena ospitano purtroppo enormi TIR che fanno la spola Italia/Francia, bisogna quindi fare attenzione perché quando passano la strada è tutta loro, salendo iniziano subito grandi distese di prati verdissimi, costeggiamo anche un piccolo lago poco prima del confine, poi scendiamo in Francia.

Il primo sterrato è quello del Col du Parpaillon. è la quarta volta che lo faccio, ma non mi stancherei mai da tanto che è bello, possiamo considerarlo diviso in tre parti: la prima, asfaltata, che sale con stretti tornanti in quota, la seconda sterrata ed in parte nel bosco, la terza sempre sterrata in discesa dopo l'attraversamento del tunnel.

Come inizia lo sterrato un cartello avvisa di "Cantieri Mobili" lungo il percorso, ottimo mi dico: "staranno mettendo in sicurezza la strada", invece dopo un po' ne trovo un altro con scritto "strada interdetta a 300m", nonostante l'avviso decidiamo di proseguire, il fondo è il peggiore che abbia mai trovato in questi 4 anni di frequentazioni, le piogge torrenziali hanno lasciato il segno, ma myR80GS procede superando arditamente le asperità del tracciato.

Poco prima che finisca il bosco e si apra la vallata incrocio nella direzione opposta un tedesco su BMW R1150GS, mi dice che è dovuto tornare indietro in quanto poco prima del tunnel ha trovato una frana che invade la strada lasciando uno stretto e pericoloso passaggio, da solo non se l'è sentita di proseguire e quindi è tornato sui suoi passi, lo ringrazio e lo saluto, ma dopo essermi consultato con mia moglie decidiamo di andare avanti.

Troveremo di tutto: donnole e marmotte che attraversano la strada, neve a banchi e ghiaccio grigio e duro a bordo strada, in un tratto faccio scendere Laura, troppo stretto il passaggio libero dalla neve, ma piano piano passo fino a che la strada non c'è più! Un ammasso di pietre scende infatti senza soluzione di continuità scavalcando la strada, ci fermiamo ed esaminiamo a piedi la situazione, si nota che qualcuno è passato in quanto verso monte c'è un tratto attaccabile da una moto, anche questa volta decidiamo di proseguire.

Staccate le borse e scesa Laura provo ad impegnare la frana, in prima, piano, ma deciso arrivo sulla "schiena" del mucchio di pietre, poi aiutandomi con i piedi a terra scendo dall'altra parte, Laura è sempre stata vicina a me, pronta ad aiutarmi se avessi perso l'equilibrio, ma per fortuna non ce ne è stato bisogno, non so se con i 260Kg della Caponord ce l'avrei fatta.....

Troveremo altre difficoltà lungo il percorso, ma basterà la vista del tunnel e dell'immenso panorama per rinfrancarci dalla fatica passata, mentre ci rilassiamo sul piazzale esce dalla galleria un francese su KTM Super Enduro 950, mi dice che l'interno è agibile senza problemi, il ghiaccio c'è, ma solo al centro, sui lati tantissima acqua con profonde pozzanghere, lo ringrazio dell'avviso e contraccambio con la notizia della frana, poi rimontiamo in moto per impegnare il tunnel.

Il fanale alto dovuto al peso gravante sulla ruota posteriore non mi fa vedere niente e procediamo alla "cieca", le pozzanghere sono profonde, anche 30/40cm, ma si passa e dopo poco è di nuovo luce con la vista che si apre su un panorama spettacolare formato da montagne che sembrano una cartina geografica in rilievo plastificata.

Da questa parte, sul lato nord, c'è ancora più neve, dopo qualche foto ripartiamo verso valle scendendo lo sterrato che si presenta più facile e ben tenuto del tratto in salita, è tempo di riposarci e decidiamo di fermarci a mangiare in un locale lungo la strada.

Ripartiamo diretti verso l'attacco del secondo sterrato, un lungo percorso oltre i 2000m che ci farà attraversare tutto il comprensorio sciistico del Col de Vars, al primo bivio sul trasferimento asfaltato diretti verso Embrun troviamo la strada sbarrata da transenne, ci risiamo! Guardiamo oltre e questa volta la situazione non ci pone di fronte a tante alternative, l'asfalto è spaccato da una immensa voragine e la strada è tagliata in due, chissà quando la ripareranno....



Faccio impazzire il GPS per trovare il modo di aggirare l'ostacolo, dopo un tentativo a vuoto riusciamo a trovare l'anonima deviazione asfaltata da cui partire per lo sterrato, iniziamo a salire immersi nella vegetazione superando guadi e ponti con travi di legno, la vista si apre sul lago di Serre Poncon, come sul Parpaillon siamo soli e l'atmosfera è veramente unica, il fondo è buono, sembra che le piogge qui non abbiano fatto grandi danni, ma ci ricrederemo quando arriveremo sulla vetta priva di vegetazione: profondi solchi scavati dall'acqua rendono difficile il passaggio, uno addirittura lo supero di slancio, altrimenti ci sarei finito dentro, myR80GS subisce come un mulo i miei maltrattamenti, ma quando arrivo sul belvedere mi fermo ad osservarla, mi sembra impossibile che niente abbia ceduto, eppure è così, una moto di 26 anni ci ha portato in due carica di bagagli fin quassù!

Dopo aver ammirato il panorama scendiamo a valle, da queste parti a causa del lavori necessari per un grande invaso d'acqua, la strada sterrata è molto larga e ben tenuta, si viaggia tranquilli e rilassati fino al paese di Saint Marcellin, quindi riprendiamo l'asfalto per concludere la prima giornata a Briancon, incantevole città fortificata su un promontorio che raggiungeremo a piedi la sera.

Domenica 6

Le previsioni meteo non sono incoraggianti, ma non serve che lo dica la TV, basta guardare fuori dalla finestra, un violento temporale fa scappare la gente dalle strade, vediamo un gruppo di ciclisti ospiti nello stesso nostro albergo ritornare "bagnati fradici", tiriamo quindi fuori il "piano B" che non prevede sterrato, ma belle strade asfaltate per il Colle del Monginevro, il Sestriere e Fenestrelle dove ci fermeremo per ammirare l'omonimo forte, vera opera di ingegneria militare, riprenderemo poi la strada di casa sotto un cielo grigio e minaccioso fino a Genova, superata la quale il sole e il caldo torneranno a farci compagnia, comunque felici e contenti per l'aver passato uno dei weekend più belli degli ultimi anni!

Info utili:

L'intero percorso del sabato è stato registrato grazie al software Eriadne e potete visionarlo cliccando sull'immagine sotto, di questa soluzione ne parlerò più diffusamente su OnTheAir con un articolo dedicato al mondo della radio, ricordo soltanto che funziona con un cellulare munito di antenna GPS.



A chi volesse ripetere il viaggio raccomando di informarsi prima sullo stato delle strade, lo sterrato del Col du Parpaillon è abbastanza facilmente individuabile, viceversa l'attacco per il Col de Vars è difficilmente rintracciabile ed è pieno di bivi che potrebbero portare fuori percorso e finire nel nulla, raccomando quindi di non farlo da soli, ma di farvi accompagnare da chi ha esperienza di quei luoghi.

I periodi migliori e direi unici per percorrere gli sterrati di montagna, tutti over 2000m, sono quelli estivi, lasciando perdere agosto per la possibilità di temporali, cercate di avere con voi tutto l'occorrente per trarvi d'impaccio anche di fronte a problemi banali, come una foratura ad esempio, il segnale per i telefoni cellulari non sempre è presente e sulle strade non ci sono abitazioni o rifugi.

myR80GS non ha avuto il men che minimo problema nei quasi 1000Km percorsi, solo un consumo d'olio di circa 250cc, cosa chiedere di più ad una moto di 26 anni? Grazie ai Peruzzi e grazie soprattutto a mia moglie Laura per avermi appassionatamente seguito in questa avventura!

Una completa collection di fotografie la trovate cliccando sui thumbnail sotto, sul primo i percorsi sterrati, sul secondo quelli asfaltati, in chiusura un breve video a 360 gradi dal Parpaillon, buona visione......

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N.B. La strada sterrata del Parpaillon è stata messa in sicurezza (aggiornamento al 26/07/2008), viceversa sul Col de Vars dubito che ci saranno interventi in quanto l'accesso agli impianti di risalita può avvenire anche dal versante opposto dove il fondo è in ottimo stato. La salita al forte Jafferau è invece impossibile a causa di due frane che hanno fatto scomparire il tracciato, a tal proposito un cartello mostra il divieto di accesso con tanto di ordinanza del Sindaco (e foto delle frane), rimane comunque possibile raggiungere almeno il forte Pramand, consiglio comunque di orizzontarsi su altri percorsi in quanto la brevità del tratto non è appagante come l'intero percorso di crinale verso il Jafferau. Infine ricordo che la strada dei 7 colli, altrimenti detta Assietta - Fenestrelle è chiusa ai mezzi motorizzati il mercoledì e il sabato, tutti gli altri giorni è aperta, anche alle moto.

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