Il cielo dal sonno supino
sospirava tramonti dal socchiuso sole;
i suoi lenti respiri
si infrangevano su mattoni edilizi,
le ombre fra le sponde cementizie
si sdraiavano lunghe su letti automobilistici;
l’abito azzurro, carnefice di stelle,
cadeva come seta
su un orizzonte di parquet;
cadenzati sbadigli
scrollavano marciapiedi onirici
dalla polvere di eucalipto,
mentre mani nuvolose
stropicciavano lo stanco occhio solare;
la volta celeste accendeva,
a poco a poco, un’elettrica luna:
lume contro le paurose tenebre.
Una coperta stellata
copriva l’anziano spazio,
gatti sui tetti ne tiravano i capi
con unghie e amorosi miagolii.
Intanto, in una disabitata vetrina,
manichini si scambiavano mostruosamente
abbracci eterni con mani immobili,
le teste si sfioravano
e da occhi inesistenti
filtravano amori metafisici.
Inviato da: Keith_Gabri
il 11/04/2009 alle 19:07
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il 03/02/2009 alle 22:42
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il 17/10/2008 alle 16:28
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