Nano Blog

Ho scoperto che un mio amico di Cuneo (il link e' nella box dei miei amici)  ha inventato un nuovo gioco che ha fatto tanto successo: si chiama il FINCIPIT.
Funziona cosi': tu prendi la prima frase di un romanzo, una canzone, una poesia e poi lo finisci. Cosi', senza troppe paranoie.
Un esempio (tratto sempre dal suo blog, realizzato da chi ha inventato il nome): Rossella O’Hara non era una bellezza. E infatti nessuno se la cagava. 
Per quanto mi riguarda, la mia storia potrebbe diventare:

Sono un piccolo Nano. Un Nano da giardino.

Basta, è finita così. Se sono d agiardino, non possono portarmi in giro, no? In effetti, detta cosi' e' un po' meno divertente... ma invito a provare!!!

Come promesso, per festeggiare le 10.000 visite (ci siamo quasi) ecco una foto della truppa al completo! Io sono quello con il cappuccio rosso e la barba bianca, indovinate voi invece chi sono gli altri.... Vi ricordo i nomi, in rigoroso ordine alfabetico:
padroncina Alessandra, padroncino Andrea, padroncina Anna, padroncino Francesco, padroncino Luigi e Padroncina Ste.
Tutti quanti vi salutano e vi ringraziano per l'attenzione. Ma anche se il viaggio negli Usa e' finito, ci sono tante altre cose da vedere, tante da fare, tante persone da incontrare. Restate con me!!!

E' arrivato il momento. Si torna a casa. Siamo arrivtai prima dell'alba in aeroporto per paura dei controllo. In questi giorni ci risulta che ci iano stati un po' di problemini in un altro posto chiamato Londra (non capisco perche', se i problemi erano li, dobbiamo averne anche noi qui). E' andato tutto liscio, a parte che ci hanno aperto le nostre valigie davanti a tutti per vedere cosa ci fosse dentro. abbiamo creato il panico!  Nella prima borsa hanno trovato una bottiglia di plastic apiena di terra. La donna che l'ha trovata si è fatta il segno della croce, poi l'ha passata sotto una strana macchina. Padronina Ste si sbracciava e urlava "I can explain, I can explain..." terrorizzata dal fatto che gli distruggessero la valigia. tutti l aguardarono, ansiosi. E lei: "It's death valley sands". Sospiro di sollievo generale, qualche risatina. Passarono ad un'altra valigia nel mucchio. Un'altra bottiglia di plastica piena di terra. In automatico, tutti a guardare Stefania in attesa del suo responso. E lei, impassibile: "Monument Valley". Tutti per terra dalle risate, guardie comprese. Ci dobbiamo sempre fa riconosce!!!
E con questa chicca, vi saluto. Ci aspetta un lungo viaggio. Ma restate in ascolto, non vi ho ancora presentato i miei padroncini-compagni di viaggio!!!

Gli americani non vogliono piu' lasciarmi andare... Sono venuti due uomini con occhiali scuri e vestiti di nero che mi hanno preso e portato via. Mi hanno messo vicino ad un giornale e mi hanno fatto una foto. Poi l'hanno spedita in Italia, dai miei ex padroni, dicendo che se mi rivolevano dovevano pagare un fantastibilione di dollari in biglietti di piccolo taglio. Aiutateli a raccogliere i soldini, altrimenti non mi fanno piu' tornare!!!

Siamo agli sgoccioli. Vedo i miei padroncini che sono tristi, perche' il viaggio e' quasi finito. Sono anche un po' contenti, perche' si torna a casa. Sicuramente siamo tutti stanchissimi e questi ultimi giorni li passiamo tra Redondo Beach e Hermosa Beach (le spiggie vicino all'albergo), nonche' nella Jacuzzi dell'albergo stesso (che fica con tutte quelle bollicine). Quindi mare, riposo, boogibe board (che fafico, in realta' e' il surf con la pancia sulla tavoletta, inventato per chi non sa andare sul surf vero...)
E cosi' seduto sulla mia tavola osservo il tramonto sull'Oceano. Come in un mercoledi da leone. Voglio sia questa la mia ultima immagine della California. 

... sulla mia splendida DeLorean. Si, e' proprio lei, quella che in Ritorno al Futuro portava Micheal J. Fox avanti e dietro nel tempo (pensate, quel film l'ho visto anche io).  Che emozione! Ma non c'e' solo lei. Perche' questo non e' solo un Parco dei divertimenti, e' anche un fantasmagorico museo del cinema. Film, magari commerciali, magari stupidi, ma che ci hanno fatto in qualche modo crescere... e così, uin trenino ci ha fatto ripercorrere questa storia, tra alluvioni finte e macchine che volano, ballano e vanno a fuoco, macchine storiche, villaggi western o citta' di fine '800. Ma, soprattutto, lo suqalo che voleva mangiarci tutti, un altro king kong che voleva ribaltare il trenino e l'inquietante Norman Bates che ci spiava dietro una finestra del suo motel! 

Siamo agli Universal Studios, un altro allucinante posto tutto Americano. Pero' devo dire, io mi ci trovo bene: ci sono tanti simpatici pupazzotti che mi assomigliano e che vogliono giocare con me, navicelle spaziali che ti portano ovunque, cinema dove i personaggi sembrano uscire dallo schermo e venirti addosso, dinosauri che vogliono mangiart...  E poi c'e' tanta gente, tanti bambini, tante cose da comprare e da mangiare. E, poi, c'e' lui, il gigantesco King Kong che mi fa sentire ancora piu' piccolino...

Eccoci qui, nel cuore del cinema. Una star come me non poteva non fare una passeggiata nella famosa via delle star... In realta', prima padron Andrea e padroncina Ale ci hanno trascinato in un delirnte tour a vedere le case degli attori: in teoria abbiamo visto la casa di Paris Hilton, Tom Cruise, Brad Pitt, la Playbouy Mansion e tante altre, guidati da una fidatissima mappa acquistata per ben 10 dollari da un losco figuro sul bordo della strada. In realta' abbiamo visto solo tanti cancelli!!! Stavamo per imbucarci in una festa in una delle villone ma la nostra macchina (e noi) eravamo troppo uimpresentabili per passare!
E così, ci siamno accontentati di vedere le stelline: e guardate chi vi incontro? Il mio mito, la madre di tutti i Nanetti, e' proprio lei, BIANCANEVE!!!!

Abbandoniamo il Messico e San Diego per trasferirci a Los Angeles. Padron Luigi e' eccitatissimo: continua a mettere nel CD e a cantare (e non e' proprio intonatissimo) la stessa canzone: io non capisco le parole, ma sono sicuro che dice qualcosa come: CALIFORNIA HERE WE COME!!! 
A a che fare con qualcosa visto in televisione, non so, un telefilm... A voi ricorda qualcosa???

Abbandonata la temibile Tijuana, dove si respirava una strana aria (di confine, mi dicono) siamo a Ensenada. Qui e' un po' meglio, ma solo un po'. Si vede che non siamo piu' negli Usa. Che qui sono piu' poveri. Mi dispiace un po'. Ovunque vendono medicine, anche nei negozi di souvenir. In particolare, ne vendono una di un colore strano, dicono a prezzi bassissimi. Si chiama VIAGRA. Ce ne sono di due tipi: uno originale, e una messicano che costa meno e pare duri di piu'. Chissa' che vuol dire. Chissa' a cosa serve. Io, per fortuna, di qualsiasi cosa si tratti non ne ho bisogno.
Poi ci sono le tortillas col pesce  che sono molto buone e anche le birre messicane non sono affatto male.
Ora dobbiamo tornare in America, e, da quanto dicono, rientrare non sara' facile come lo e' stato uscire, soprattutto considerando che padron Andrea ha fatto incetta di sigarette!!!!

Dopo i margaritas, andiamo nel loro paese d'origine, il Messico. Abbandoniamo la macchina in un parcheggio, e a piedi entriamo in un altro stato!!! Che emozione, due nuove nazioni nello stesso viaggio. Nessuno ci chiede nulla. Non ci sono signorine che ti chiedono il famoso passaporto (ormai ho imparato cosa e'). E' come fare una passeggiata. Pero' ci sono mura e guardie, chissa' perche'.  Forse lo so.
Qui tutto e' molto diverso: le persone parlano una diversa. Un po' meno strana dell'altra, un po' la capisco anche io. Mi sembra piu' sporco, forse anche un po' piu' pericoloso. Ma sono solo al confine, forse dentro e' diverso...

Siamo al confine con un altro stato, il Mexico. Tra un po' andremo, intanto andiamo in un carinissimo ristorante messicano dove si mangiano tantissime schifezze (piccantissime e buonissime) ma dove soprattutto si beve un pozione buonissima, la chiamano Margaritas. E' tanto buona... hic! fresca... hic! colorata... hic! tanta... hic! quasi quasi ci faccio il bagno... hic! ODDIO MI STA SUCCEDENDO DI NUOVO, due volte ubriaco in un unico viaggio!!!!

Eccomi qui, sono il primo Nano surfista del mondo. Seguendo gli insegnamenti di padron Luigi, aspirante beacher, ho conosciuto la musica dei beach boys, ho messo una camicia hawaiiana, e sono salito su un surf. Che brividi cavalcare le onde altissime dell'oceano, con il vento sulla barba, mentre bellissime ragazze in bikini mi salutano dalla spiaggia e aspettano in fila per spalmarmi la cremina... Si, voglio vivere qui, altro che foreste o giardini!
KAWABOONGAAAAA!!!!!!!!!

Che e' successo? Gli Ufo ci hanno rapito e rilasciato al mare? No, macche'... Dopo il ritorno a Las Vegas e un viaggio di diverse centinaia di miglia (con sosta notturna in un motel simil-psyco) eccosi a San Diego. Qui siamo troppo stanchi per fare qualsiasi cosa, vogliamo solo sbracarci in queste splendide spiagge io tuffarci in mezzo alle onde. Devo dire, che l'Oceano me lo aspettavo peggio: si puo' fare il bagno, l'acuqa e' pulita, ci stanno pure gli squaletti (innoqui, non farebbero del male neanche a un nanetto piccolo come me...) che ci sguazzano intorno!!!!

Siamo arrivati. Dopo tanta strada sterrata, dopo aver affrontato branchi di mucche inferocite, siamo al confine della Base Militare. La famigerata Area 51. Il seilenzio e' terribile. Non c'e' nessuno, ma sembra ci stiano spiando. Arriviamo al limite. C'e' scritto di non attraversarlo. Che e' consentino l'uso di DEADLY FORCE. Rabbrividiamo. A sinistra, su una collina, ci sono due telecamere. A destra, su una collina, una Jeep. Non riusciamo a capire se ci sia davvero qualcuno dntro. Non capiamo se e' tutto finto o se e' tutto vero. Per prudenza, non attraversiamo. Qualunque cosa ci sia, quello che e' sicuro e' che una base, o qualcosa del genere, ci sia ancora (senno' da dove venivano le macchine che avevamo visto sulla strada per Rachel? Da Rachel mi sembra difficile... Preferiamo non entrare, non vorremo essere rispediti a casa. Intanto, non siamo stati rapiti, nessuno ci ha sparato, e gia' e' sono due gran cose. E poi, in fin dei conti, forse e' meglio rimanere con il dubbio e continuare a sognare!!! 

Ma non sono cosi' terribili come credevo. Dopo ore ed ore di strade vuote nel deserto, dove si incontravano solo jeep dei federali siamo nello sperdutissimo paesotto di Rachel. Qui c'e' il Little Alie'nn un ristorantino dove si trovano umani e extraterrestri per mangiare un hamburger insieme. Ci sono gadget di tutti i tipi (ho comprato una pietra dove c'e' atterrato sopra un disco volante o una mappa della segretissima Base Segreta), un vero paradiso. E qui ho conosciuto i miei nuovi amichetti: dei veri Nani Alieni! Simpatici, devo dire. Un po' bruttarelli, forse.
Loro sono buoni. Ora dobbiamo addentrarci per cercare di arrivare fino alla Base vera e propria. Non abbiamo paura. La Verita' e' la fuori...

Eccomi qui, con Padron Luigi e padroncina Anna, ad affrontare il mistero. Abbiamo preso la famigerata via degli Extraterrestri, diretti proprio verso la temutissima e segretissima AREA 51. Padron Luigi durante il viaggio mi ha raccontato un po' di storie su questo posto, e devo ammettero che ho paura, tanta paura. Alieni, complotti, segreti di stato, militari cattivissimi: dove mi stanno portando?
Padron Luigi dice di non aver paura, perche' e' guidato da un grande ideale: la VERITA'. Dice di sentirsi come uno dei suoi eroi, tale Mulder mentre padroncina Anna si fa ora chiamare Scully... E io chi sono allora???

Non ho resistito al fascino delle luci, dei suoni e delle macchinette. Mi sono fatto prestare un po' di soldini, e l'ho fatto. 50 dollari spariti senza sapere ne come ne' perche'. Chissa' magari sono sfortunato al gioco, ma fortunato in amore. Allora anche tutti i miei padroncini, qui, sono fortunati in amore, visto ch eabbiam operso tutti dopo aver creduto la prima sera di poter vincere!
Ma non c'e' tempo per pensarci: io, con Padron Luigi e padroncina Anna, dobbiamo partire per una missione. Gli altri hann opreferito non venire, forse hanno paura. E si, e' la missione piu' pericolosa di tutta la mia vita. Peggio di quando il mio antanato Gimli accompagno' quell'hobbit a distruggere l'anello.
Auguratemi in bocca al lupo, spero di potervi raccontare come e' andata!!! 

Padron Andrea mi ha speigato che qui e' fatto tutto per farti giocare: gli hotel superfichi a pochi dollari (il nostro era il Riviera, con vista mozzafiato sulle luci Strip), le abbuffate ai buffet (il Flamingo sta ancora piangendo... mi sono tuffato in quella montagna di gamberetti e di granchi GNAM GNAM, sono piccolo, ma mangio tanto!) e tutto il resto. Poi ci sono queste macchinette infernali, dappertutto. C'e' gente di tutte le eta' che a qualsiasi ora guarda con occhi  allucinati lo schermo e inserisce soldini... Io non ho soldini, ma quasi quasi...

Siamo arrivati un posto assurdo: ovunque c'è musica, ci sono luci, macchine strane, persone che ridono e urlano! I palazzi hanno le forme piu' strane, ci sono castelli, piramidi, antiche rovine, grattacieli, torri altissime. Ma dove sono finite? E' come se tutto il mondo si fosse concentrato qui. Pero'... non e' tutto il mondo, sembra tutto rifatto, tutto finto. Tutto vuoto. Anche io che sono un piccolo Nano me ne sono accorto. Pero' e' anche bellissimo, coinvolgente, eccitante, gasante. Sento come se potessi fare tutto, ma non so cosa sia questo tutto.
Di una cosa sono sicuro: qui anche io mi sento molto meno kitsch...