Creato da dumas4us il 04/09/2009

nautilus4wright

pensieri liberi

 

 

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0011

Post n°11 pubblicato il 12 Settembre 2009 da dumas4us

Quel  traghetto.

 

Ferro e vernice bianca, ruggine e sale, peso e volo.

Fermo nell’acqua viva appare squarciato dal sole,

l’ombra cupa della sua stiva sembra il cuore di una balena,

 ma odora intensamente di gasolio e il battito del cuore è un motore immenso nascosto in qualche calata dello scafo.

Lo guardo ammirato,

come un bimbo davanti all’orinet express,

ma non è il 1950 e i binari sono infinite rotte,

tutte che convergeranno sull’isola di Filicudi.

La nave ha il nome peggiore che abbia mai sentito ed a bordo i marinai sembrano fabbri rozzi e confusi, in attesa di accendere la prossima sigaretta… mentre una è già appesa al labbro inferiore. Sono sudati come la stiva e il loro odore è quello del cuoio.

Passeggio sulla banchina, mentre qualcosa si avvicina ai miei pensieri, come una tela bianca, alle mie spalle.

Vedo che la prua del traghetto è affondata come il muso di un vecchio cane. Ormai sono certo della mia decisione. Guardo il biglietto appena comprato, scritto fitto di codici e sigle, guardo la nave, guardo l’orient express… sono così diversi!

A Filicudi mi aspetta un vecchio equipaggio di lupi di mare, di racconti saggi, di wiskey da supermercato.. aspettano le mie braccia esperte e forti… ma il mio cuore è corsaro oggi, la bandiera nera sventola sopra ogni mio pensiero e il desiderio di dire no al viaggio già pianificato diventa forte, come la tentazione di chi sta per tagliare il traguardo vincitore e rinuncia agli ultimi passi, perché non gli interessa la bandiera a scacchi. Il viaggio è già quasi consumato e non voglio altri ricordi, la testa già scoppia di altri che gli somigliano.

Alle mie spalle la tela è bianca è li che voglio andare.

Platealmente,

 ma molto divertito strappo il biglietto, mi inchino alla nave dicendole:

“ è solo rimandato il nostro viaggio… ho una rotta diversa in mente,

ma è stato un piacere corteggiarti!

Addio”.

 

Si dice che il battito d’ali di una farfalla provochi un uragano nell’altro capo del mondo.

 

Ormai sono in un sogno buffo, sono di spalle alla partenza,

penso a come un percorso rettilineo

se interrotto

 provochi uragani nell’universo

e faccia posare una farfalla su un fiore.

Mio fratello mi raccontò quando ero bambino dell’entropia e dei suoi numeri,

ora gli l’ho dipinta…

lui non lo sa ma la farfalla si poserà proprio nel suo giardino.

 

La tela è finita, il quadro dipinto, Filicudi mi aspetterà!

 
 
 
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