Creato da: DukeInformer il 29/05/2014
l'informazione senza confini - find us on twitter @norbordersnews

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

fusiditesta79aquileservizisaligotigre73tcarloreomeo0lesaminatoreferrariogisellaDukeInformersybilla_cmauriziocamagnaSTREGAPORFIDIAGraphic_Usersensibilealcuorestreet.hasslelubopo
 

Chi puņ scrivere sul blog

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« Estate al freddo? Ci pen...Lotta contro la Sla, la ... »

"A message to America". Follia ISIS, DECAPITATO in un video il giornalista americano James Foley.

Post n°138 pubblicato il 21 Agosto 2014 da DukeInformer
 

Messaggio all'America. Il video diffuso in Rete dall'Isis è un filmato, di 4 minuti e 40, dal titolo in cui compare la scritta: "Obama ha autorizzato operazioni militari contro lo stato islamico ponendo effettivamente l'America su un piano scivoloso verso un nuovo fronte di guerra contro i musulmani". Poi, si vede quando nelle settimane scorse il presidente Obama dalla Casa Banca ha annunciato l'avvio di raid aerei Usa in Iraq. 


Nelle immagini successive si vede Foley nel deserto, in ginocchio, con indosso una tuta arancione. Accanto a lui c'è un terrorista, interamente vestito di nero e col volto coperto. Poi si vede Foley che parla contro la guerra in Iraq e "la recente campagna aerea".

E ancora, il terrorista che in inglese dice: "Questo è James Foley, un cittadino americano... i vostri attacchi hanno causato perdite e morte tra i musulmani... non combattete più contro una rivolta, noi siamo uno stato, che è stato accettato da un gran numero di musulmani in tutto il mondo. Quindi, ogni aggressione contro di noi è un'aggressione contro i musulmani e ogni tentativo da parte tua, Obama, di attaccarci, provocherà un bagno di sangue tra la tua gente".

A quel punto il terrorista mette un lungo coltello alla gola dell'ostaggio, e inizia vigorosamente a tagliare. Nell'immagine successiva si vede il corpo del giornalista riverso per terra, nel sangue, e la sua testa mozzata sulla schiena. 

Immagini da brivido, testimonianza di una ritorsione nei confronti dell'America, colpevole di essersi spinta troppo in là.

Il video in cui vengono mostrati i cittadini americani James Foley e Steven Sotloff, indicato come la prossima vittima di questa barbarie, se gli attacchi USA in territorio Iraqeno dovessero proseguire, è stato analizzato dai servizi segreti americani, che ne hanno tristemente confermato la veridicità. "Abbiamo raggiunto il giudizio che si tratta di un video autentico". Lo ha affermato la portavoce del Consiglio nazionale per la Sicurezza della Casa Bianca, Caitlin Hayden. 

 Lo stesso Pentagono, ha rivelato come "di recente sia stata condotta un'operazione per liberare alcuni ostaggi americani detenuti in Siria" dall'Isis. Lo rivela il portavoce del Pentagono, l'ammiraglio John Kirby, spiegando che "sfortunatamente la missione non ha avuto successo: gli ostaggi non erano presenti nel luogo preso di mira". All'operazione hanno partecipato forze aeree e di terra.

Per quanto riguarda Foley, era stato rapito il 22 novembre 2012. Fino al giorno prima aveva inviato reportage e video dal nordovest della Siria, teatro di violenti scontri tra ribelli e regime di Damasco. Secondo le ricostruzioni, sarebbe stato prelevato nelle vicinanze di Taftanaz, insieme al suo autista e al suo traduttore, che sono poi stati rilasciati.

Reporter di guerra esperto, Foley aveva già coperto i conflitti in Afghanistan e Libia. Nell'aprile 2011 era già stato vittima di un rapimento nell'est della Libia, ad opera di un gruppo di sostenitori del regime di Gheddafi. Con lui erano stati prelevati altri due giornalisti, l'americana Clare Gillis e lo spagnolo Manu Brabo, mentre un quarto, il sudafricano Anton Hammerl, era stato ucciso. I tre avevano passato 44 giorni in prigionia prima di essere liberati.

"Non siamo mai stati così orgogliosi di nostro figlio. Ha dato la sua vita cercando di rivelare al mondo la sofferenza del popolo siriano", ha detto Diane Foley, madre di James Foley. "Supplichiamo i rapitori di risparmiare la vita degli altri ostaggi. Sono innocenti, come lo era Jim. Non hanno controllo della politica del governo americano in Iraq, Siria o in altri parti del mondo", si legge sul profilo Facebook di Diane.

Non tarda ad arrivare la risposta del Presidente Barack Obama, a quello che è uno dei gesti più volenti e brutali degli ultimi anni nei confronti di un prigioniero di guerra, un gesto pubblico e plateale che vale ben più di un monito.

"Quando viene fatto del male a degli americani, noi facciamo ciò che è necessario per far sì che venga fatta giustizia. Il mondo è inorridito dal brutale assassinio. L'Isis non parla di religione: nessuna fede insegna alla gente a massacrare gli innocenti. L'Isis non ha alcuna ideologia di qualsiasi valore per gli esseri umani. La loro ideologia è fallita. Nessuna fede insegna alle persone a massacrare innocenti. Nessun Dio potrebbe sopportare quello che hanno fatto ieri e quello che fanno ogni giorno. I miliziani dell'Isis, dichiarano la loro ambizione di commettere un genocidio contro un antico popolo. Gente come i miliziani dell'Isis fallirà, perché il futuro è sempre di coloro che costruiscono e non di coloro che distruggono", ha affermato Obama, aggiungendo che "su una cosa possiamo essere tutti d'accordo, per l'Isis non c'è posto nel 21esimo secolo".

"Ci deve essere uno sforzo comune per estrarre questo cancro, una cooperazione mondiale per fermare l'Isis", ha quindi terminato il Presidente degli Stati Uniti.

Appare, infine, "sempre più probabile" che la mano che ha ucciso Foley sia di un cittadino britannico. Lo ha detto il primo ministro britannico David Cameron. "E' una cosa scioccante, ma sappiamo che fin troppi britannici sono andati in Siria e in Iraq coinvolti in atti di estremismo e violenza e quello che dobbiamo fare è incrementare gli sforzi per fermarli".

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963