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Post N° 185

Post n°185 pubblicato il 26 Marzo 2008 da Nereide_81

Mi hanno assunta.

E adesso basta lavori precari da studentessa sbarbatella. Cioè, precari mica tanto, nel senso che lavoravo come una schiava (anzi, smetto venerdì) gestendo due lavori, l'università costa, ma ce l'ho fatta.

Non merito tutto questo, mi sento così fortunata.

Sono credente, ma io e Dio abbiamo un rapporto molto altalenante. Mi arrabbiai a 12 anni con uno dei suoi dipendenti, che durante una confessione mi disse che se avessi saltato la messa sarei bruciata all'Inferno.

Ora, al tempo un po' mi spaventai, ma non ero tanto ingenua, e decisi che da allora non sarei più andata a Messa salvo occasioni speciali e soprattutto non mi sarei mai più confessata.

E meno male, perché negli anni a venire di motivi per essere dannata ne avrei avuto a iosa da confessare. Altro che non andare a Messa.

Io e Dio siamo come due vecchi amici, credo. Lui lo sa che ci sono, e io lo so che c'è, anche se abbiamo litigato spesso. Sono state perlopiù scaramucce, tranne quella volta in cui lo zio era all'ospedale col tumore alla gola, e non parlava più. E la volta dopo lo rividi in chiesa, in una bara, con tanti gigli bianchi attorno. Lì m'incazzai parecchio, perché lo zio era una persona fantastica. Mi chiamava capellona perché avevo i capelli lunghi, mi voleva bene.

Poi passò il tempo, e comunque mi convinsi che lo zio c'era ancora. Si tratta di quelle sensazioni che per un ateo sono assurdità e patetismi. Ma io lo sento, e credo che mi protegga.

Ma in fondo io gli ho combinato un bel po' di marachelle, a Dio, e quindi credo che anche lui abbia buone ragioni di guardarmi con un po' di pena. E così mi sembra che un po' abbiamo fatto pace.

La parte successiva è che il lavoro nuovo prevede una settimana di formazione in una città lontana. Gente nuova, lavoro da imparare, spostamenti e sistemazione da sola.

Andrebbe tutto bene, se non fossi socialfobica.

Ma a me sta bene così.

So che ce la posso fare, in tutto.


 
 
 
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Mi dispiace, oltre ad essere socialfobica, sono fondamentalmente un'asociale. La diffidenza è una caratteristica pregnante della mia personalità. Non sono tipa da quattro chiacchiere, o frasi smielate. Scrivo perché mi fa bene, tutto qui. Non m'interessa di fare nuove amicizie. Sono una persona molto indipendente, ma fragile. Molto fragile. E forse anche molto forte. Mi piacciono le cose vere della vita. Le emozioni, la schiettezza, odio la formalità e le prese di posizione. Il virtuale è solo un modo per fare il punto della situazione.
 
 
 

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