Guardami affissa in rami di spezie freddi gl’inverni sugli occhi ogni parola mi nevica dentro in cava scavata dalle tue labbra che strusciano lente i feroci silenziE ferma l’appiglio si mostra biancosporco sodo sotto i piedi infilati a chiodo e quando l’aria ritorna a fischiare tu mi rivolti i guanti baciando il polso ritratto e…
Mi limito a contare i danni, parto dalle dita dei piedi, seguendo le curve dolci delle mie dita polpose alle vene che percorrono il reticolato fragile del dorso, nervi tesi schioccano all'ombra... ogni tanto li seguo quei nervi, sono un porto sepolto di azioni inevase e risalgo le caviglie, ridendo delle corse e alle cadute,…
C'è che stasera ogni cosa è un vuoto.C'è che il tempo ha mutato angoli e cielo.C'è che vorrei non esser qualcosa d'indefinito, mentre io m rifletto e mi vedo, sfumata.Occhi meno atroci a cui chiedere un meno doloroso sguardo.Ogni giorno che passa, le strade prendono versi e strade oltreognimodo, difficili e lontani da corpo a…
Riga il muscolo, questa notte vergognosa la pietra s’innesta nel chiodo rosso, intriso canta la vena, ingrossata, poi dalla parola il lutto si tinge e diventa inabitato, povero sentendo il dorso sonnolento, sulle labbra gelide di non credo, quando a mani tese prendo il legno e i suoi dolori, tesi e li batto di un…
“Prendimi sul serio per una volta, Orazio”. ”Ma quando mai io non ti prendo sul serio?!? Dimmelo dai?!?”.“Quando ti dico che ti amo. Quando mi sento morbida ogni volta che sei vicino a me. Quando la tua voce m’accudisce i sogni.”.E con le lacrime ancora presenti, Spider chiuse gli occhi, guardando dalla finestra della sua…
Esangue al cospetto del solementre affissi alle pupille§steli di rose andate a malementre le labbra curvanoverso il pianto e la preghieraverso l'ombra e i rami mortie quando poici si chiede cosa sia l'amorerispondersi che è grovigliodispersione d'animericciolo d'api da baciare sulle punteper poi rimanere puntied essere invasi da miele doloso[Da "Vertigini Scomposte", ed.Smasher, 2009]A.T*photos by…
Di fronte alla morte delle stellecome siamo messi con l'attinenza? dove finisce il respiro? chi può dire amore senza mordersi la lingua?mi disposi un giardino di lampi neri su un corpo da correre a perdfiatosgomenta anche le pietre la gioia delle mani allo sbaraglio.Carmine Mangone [ed.l'orecchiodiVanGogh, 2009]