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MA CHE NOIA QUESTI FASCISTI ROSSI....!

Post n°362 pubblicato il 20 Novembre 2006 da hotcigar

La sinistra sessantottina, quella "vera", quella del "maggio francese", aveva uno slogan: "l'immaginazione al potere", poi declinato anche in "la fantasia al potere".

Concetto, di per sé, bellissimo, che sottintendeva molte cose, tra cui l'affrancamento da canoni "grigi", borghesi, prevedibili. Erano gli anni del fenomeno hippy, dell'esplosione dei colori nei vestiti, delle bizzarrie artistiche. Nascevano movimenti come funghi dopo un acquazzone. Ed erano quasi tutti movimenti e avanguardie estremamente interessanti.

E lo slogan più gettonato, in fondo, era "Peace and Love"

Cosa resta quarant'anni dopo, di tutto quel fermento e di tutta quella fantasia e voglia di vivere? Nulla!

I delinquenziali decerebrati, nipotini del sessantotto, hanno ereditato solo il peggio dei loro nonni o padri attempati. Hanno ereditato, invece della psichedelica gioia di vivere della fine degli anni sessanta, solo la plumbea voglia di distruggere della prima metà dei settanta.

Hanno rinnegato il "Peace and Love" degli hippies, sostituendolo con "Guerra e Odio" dei terroristi. All'amore universale hanno preferito le spranghe, i danneggiamenti, gli incendi.

I cosiddetti centri sociali, nati idealmente come punto di aggregazione nei quartieri, come produttori di una cultura alternativa fatta di musica, letteratura ed arte, sono diventati quasi subito il ricettacolo di tutti gli spostati, di tutti i violenti, di tutti quegli enormi, smisurati imbecilli che, delusi dal fatto che la "guerra" fosse già finita quando ancora bagnavano il letto (e per "guerra" intendo gli scontri sociali degli anni di piombo), invece che abbracciarsi e salutare lo scampato pericolo, hanno pensato bene di inventarne una nuova.

E con l'animo da ragioniere, si impegnano, ad ogni occasione, per testimoniare al mondo la loro idiozia, la loro pochezza morale e intellettuale, e la loro cieca e stupida violenza.

I loro padri e nonni sfilavano contro la guerra in Vietnam portando in mano, quasi sempre, solo gli striscioni e le bandiere. Dopotutto erano in piazza a chiedere la pace.

Questi cretini sono capaci di autodefinirsi "pacifisti" e scendere in piazza a manifestare per la pace con le spranghe, le catene e i caschi da motociclisti. Sono soliti esprimere il loro pacifismo aggredendo le forze dell'ordine, bruciando auto, negozi e bancomat, scandendo slogan altamente gandhiani come "10, 100, 1000 Nassyria" o la new entry "l'unico tricolore che vogliamo guardare è quello sulle vostre bare".

Sono adusi ad autodefinirsi "democratici e antifascisti", poi sono i primi ad alzare le mani contro chi ha il grave torto di non pensarla come loro. O di non pensarla come qualcuno ha detto che loro devono pensarla. E in questo, devo dire, che i loro padri e nonni non erano molto differenti!

Le aggressioni e le minacce a Giampaolo Pansa ne sono solo un pallido esempio.

Potevano diventare l'avanguardia di un mondo nuovo, hanno preferito giocare a fare la retroguardia di quello vecchio. Di quello di cui nessuno, tranne loro, sente la mancanza. Di quello della P38, delle stragi e delle Brigate Rosse.

Ed eccoli qui, dunque, questi campioni, ragionare ancora per blocchi contrapposti, come se esistesse ancora la guerra fredda. L'America (sentina di ogni vizio e di ogni male!) da una parte e il "paradiso" sovietico dall'altra.

Con l'unica differenza che l'Unione Sovietica - oltre a non essere un paradiso - non esiste più da un pezzo, se non nelle loro menti stonate da un eccessivo consumo di sostanze psicotrope. Sostanze che li hanno, evidentemente, intrippati così tanto che hanno finito per mandare - guareschianamente - il cervello "all'ammasso" (o forse se lo sono semplicemente fumato) e gli risulta impossibile ragionare se non per schemi prefissati. Oltretutto smentiti e superati dalla storia.

Questa manica di imbecilli forse non nutre nemmeno, in fondo, sentimenti realmente antisemiti. Probabilmente la maggior parte di questi decerebrati non si rende nemmeno conto di quello che dice o che fa. Ma, proprio come il cane di Pavlov, reagisce a condizionamenti psicologici. Parli di America o di Palestina ed è come se si accendesse la lampadina. La reazione è automatica. Il cane inizia a salivare perché sà che arriverà il cibo, anche se il cibo non arriva.

E allora capire il gioco di questa marmaglia (almeno della massa, non dei quattro o cinque capetti che sanno benissimo come stanno le cose e ci marciano)  diventa di una semplicità lapalissiana.

Se il cervello è fermo alla guerra fredda e loro si dicono "comunisti", allora sono dalla parte della Russia. Quindi l'America è il nemico. Israele è alleato dell'America, quindi entra automaticamente nell'elenco dei "cattivi".

Infatti l'ex Unione Sovietica, ai tempi, ha finanziato metà delle guerriglie arabe della regione, compreso, soprattutto, l'Olp. Il quale Olp, nell'immediato dopoguerra, veniva per altro addestrato da istruttori militari nazisti, riparati in Medio Oriente dopo la caduta del Reich e probabilmente non ancora stanchi di perseguitare gli ebrei.

Un gioco delle parti andato avanti per decenni. Le due Superpotenze si facevano la guerra per interposta persona, sulla pelle di terzi, per non scornarsi personalmente. Cosa, quest'ultima, che avrebbe portato ad un inevitabile conflitto nucleare.

Ma sto divagando e, anche se mi spiace lasciare il discorso a metà, è meglio tornare a bomba.

Se questa masnada di delinquenziali idioti, questi fascisti rossi, non smetteranno di considerare l'America automaticamente sempre il "male" e chiunque sia contro l'America, automaticamente e acriticamente, sempre il "bene", le loro prese di posizione saranno sempre prevedibili e scontate. Ed è facilissimo pensare che, se fossero esistiti sessant'anni fa, si sarebbero immediatamente schierati a favore di Adolf Hitler, "campione di libertà e di indipendenza, compagno generoso, vittima dell'imperialismo americano".

E l'avrebbero fatto con estrema disinvoltura. Ci siamo andati molto vicini, teoricamente, se è vero - come riferito tempo fa da un collega di Repubblica - che una di queste gruppettare filointifada gli ha vomitato in faccia, testualmente, il seguente concetto: "Gli ebrei che Hitler ha lasciato vivi, li ammazzeremo noi!"

Con questo chiudendo il cerchio e andando a saldarsi, fino a diventare cosa unica, con coloro che in origine i loro padri avevano combattuto. Da rivoluzionari alle vongole, a fascisti rossi, fino all'ultima demenziale trasformazione: nazisti rossi!

Altro che fantasia e immeginazione al potere. Qui siamo sempre fermi al solito orrore e alla solita noia!

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Commenti al Post:
SignorHood28
SignorHood28 il 20/11/06 alle 13:17 via WEB
Non so se siano figli o nipoti del '68, non so nemmeno se si rifanno a qualcuno dei temi di quel movimento, sicuramente, almeno a parole, non sono pacifisti e nutrono un grande disprezzo per la vita. Mi piacerebbe sapere qualè è il loro humus, da dove vengono e quale è il loro obbiettivo. Credo che tra qualche anno alcuni di questi ce li ritroviamo direttori di banca o notai a difendere con i denti ciò che ora attaccano. La cosa certa è che danneggiano la vera sinistra democratica.
(Rispondi)
 
hotcigar
hotcigar il 20/11/06 alle 17:29 via WEB
su questo siamo perfettamente d'accordo. Ma perché non vengono isolati ed eliminati?
(Rispondi)
Silverdart
Silverdart il 20/11/06 alle 19:00 via WEB
Nel ’68 esistevano movimenti veramente pacifisti, come per esempio i Beatnik, pacifisti non violenti che con la loro contestazione gandhiana crearono nella società americana una frattura che poi fu alla base della sconfitta in Vietnam. Non gli Hippies, razza di smidollati che con l’alibi del pacifismo volevano soltanto la liberalizzazione delle droghe e stili di vita tribali, e come fenomeno sociale sparirono annegati nella loro tossicodipendenza. In Italia le cose non furono tutte rose e fiori. Se la musica era americana, quella di Bob Dilan e Joan Baez, i fatti invece erano ispirati alla violenza comunista del dopoguerra. La guerriglia urbana nelle grandi città universitarie sotto l’egida delle bandiere rosse dovrebbe essere un ricordo incancellabile in chi, anche se giovanissimo, ha vissuto in quegli anni. Quando i sessantottini diventarono in qualche modo alla età adulta, da bravi figli di papà rientrarono negli affari e nelle istituzioni, ma non tutti, perché alcuni degenerarono e diedero vita al partito armato, le BR. Altri che non volevano darsi alla latitanza e alla clandestinità, ma non volevano rinunciare alla contestazione violenta, originarono dei gruppi fuori del controllo politico dei partiti di sinistra, poi chiamati “area dell’autonomia”, dalla quale nel tempo si sono poi evoluti i disobbedienti, gli incappucciati, i no-global e altre fazioni di imbecilli delinquenti che nulla hanno a che vedere con la pace e molto altro con il deliberato esercizio della violenza, ma sempre sotto la tutela politica degli stessi ex comunisti "duri e puri" che queste frange hanno sempre tutelato, ma ora non più per necessità della conquista del potere, forse solo per questioni di nostalgia ideologica. Saluti, Sd
(Rispondi)
 
hotcigar
hotcigar il 21/11/06 alle 10:04 via WEB
Come spesso scrivo, caro silver, tutte le istanze e i movimenti interessanti e condivisibili che nascono all'estero (vedi ad esempio i no global in America), quando vengono importati in questo Paese si trasformano automaticamente in merda. Vengono immediatamente strumentalizzati (e sputtanati!) da questa immonda e indegna marmaglia di cui hai così puntualmente ricostruito l'albero genealogico. Ma è possibile che noi italiani, politicamente e socialmente parlando, dobbiamo sempre essere dei Re Mida al contrario? Scusate il francese!!!!!!
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