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Capita di rado che io indulga ad un parlare men che forbito, almeno quando scrivo e pubblico, tuttavia, non sono riuscito a trovare un sinonimo adeguato per definire la categoria femminile di cui sto per trattare.
Si tratta di quelle "str" che, dopo il divorzio, usano i figli come arma di ricatto. Scappano facendo perdere le tracce o comunque di fatto impediscono al padre di vederli. Anzi, fosse per loro, spesso e volentieri pretenderebbero che la prole chiamasse "papà" tutta una serie di "zii", ma non il genitore naturale, che deve essere cancellato dalla memoria.
Ho conosciuto diversi genitori di "orfani di padre vivo". Persone per bene, che non riuscivano a vedere i figli da anni. O se ci riuscivano, era per poco tempo. Mai, in ogni caso, per il tempo a cui avrebbero avuto diritto per legge.
Questo perché in Italia, tutte le leggi sulla famiglia sono state fatte dalla parte della donna. Non dico che non ci siano state anche ottime ragioni, in passato, per questo tipo di scelta. Ma ciò di cui i legislatori (e la prassi giudiziaria) non hanno tenuto conto è che tra queste donne potessero essersi "infiltrate" anche alcune "str".
Animali feroci, soltanto di vaga sembianza femminile, il cui unico scopo nella vita, dopo la separazione, è stato quello di distruggere sistematicamente (e rovinare finanziariamente) la persona che un tempo avevano amato al punto da farci un figlio.
E questo figlio, futto d'amore, non hanno esitato a trasformarlo in strumento d'odio. In arma di ricatto, in pacco postale O "montato" sistematicamente contro il padre.
E' assolutamente vero che ci sono anche uomini che si comportano allo stesso modo, ovvero da "str". Ma loro sono sanzionati dalla legge che, per converso, non si è mai sognata di mettere bocca sull'educazione (o la diseducazione!) che le "str" di sesso femminile impartiscono ai figli nei confronti dell'ex marito. Si sa, la mamma è sempre la mamma. E, soprattutto in Italia, è sacra, inviolabile e sempre vergine. Anche se magari - come è successo, ahimè in qualche occasione - non è esattamente un modello di correttezza morale.
E non citiamo la casistica in cui il nuovo compagno si diletta ad abusare dei figli del primo matrimonio. Così, tanto per "farsi una famiglia"!
Apprendere quindi che il tribunale della civilissima Firenze ha duramente sanzionato una mamma "str" perché - come costume della suddetta categoria - impediva all'ex marito di avere rapporti con il figlio, nonostante l'affidamento congiunto, è stata una cosa che - da astemio quale sono - mi ha fatto venire la voglia di brindare a champagne.
Forse, nonostante tutto e nonostante la nostra classe politica, con molta lentezza e difficoltà, stiamo diventando un Paese civile!
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