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melanconica malinconia

Post n°122 pubblicato il 29 Febbraio 2008 da pleasenosxcityandage
 
Tag: Storie

La stanchezza era sopraggiunta improvvisa la sera prima, il sonno aveva avuto la meglio ancora sul divano. La televisione ancora accesa aveva dato la sveglia: una bottiglia di vino mezza vuota ancora aperta, i resti di una cena frugale, due sigarette spente in qualche modo; tutt'intorno un ambiente desolato.
Nel dormiveglia qualche minuto di troppo concesso ai pensieri che ritornano alla mente, giusto per rendersi conto ancora una volta che troppe cose non vanno. Poi il dovere: doversi alzare, doversi lavare, doversi vestire, dover partire. Senza colazione, quello almeno non è un dovere. Via!
L'aria mite di una giornata di falsa primavera sferza dolcemente il viso giusto per dare un alito di coraggio, forse .. il tempo migliora e scalderà.. Forse anche le cose della vita potranno migliorare e tornare a scaldare il cuore.
Beeep, il cartellino consegna ai posteri l'adempimento del dovere, un caffè alla macchinetta, un piccolo lusso anche nelle giornate cosi grigie, uno sguardo disattento ad un giornale cittadino: "sessantenne salvato nel fiume da due carabinieri". Forse si voleva togliere la vita, forse è caduto, si è rotto una gamba, è stato trascinato dalla corrente per un'ora. Ormai allo stremo stava per morire. Qualcuno lo vede, da l'allarme, lo salvano, ormai assiderato, all'ultimo secondo, ma lo salvano.
Bene, una giornata all'insegna del destino. Non si può mai sapere come finirà, anche se sembra ormai finita, o se è, ormai finita, a prescindere che sia un tuo desiderio o meno: non decidiamo noi. Qualcuno decide sempre per noi, noi possiamo fare solo quello che dobbiamo fare, o che vogliamo fare, e poi aspettare, se vogliamo facendo finta di non aspettare nulla..
Quale la nostra scelta? Forse solo ascoltare? Ascoltare i segni, ascoltare un alito di vento, ascoltare un cuore che canta o che piange. Ascoltare un anima che ama, ed una che odia, perchè ha troppo amato. E sperare di chiudere gli occhi del cuore indefinitamente quando scopri con orrore che è l'anima che amava che ora odia. Che è l'anima che ama ora, che odierà. E quando capisci che gli occhi del cuore non si possono chiudere su questo  orrore? Solo la fine della nostra vita, forse, ci concederà di conoscere il candore che la Vita avrebbe potuto avere.

Ecco cosa attendere, ecco cosa sperare. Finire per ricominciare.

 
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