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LA MIA PRIMA PARTITA DI RUGBY

Oggi è stata una bella domenica (...almeno fino ad ora).
E questo nonostante un clima più tipico nella tundra del Kamtchatka, con temperatura polare e vento tagliente da nord.

Stamattina sono andato al Ferraracross, una 10 km su erba davvero divertente, che si snoda in due giri piuttosto mossi attorno al campo da golf del CUS.
Erano presenti più o meno tutti i senatori del Delez, a parte il presidente che - ci è stato riportato - era impegnato in un'indecorosa defecata en plein air sulle vicine Mura, probabilmente vittima di una folata traditrice di tramontana.

Ero abbastanza riposato perchè il mal di schiena (e la poca voglia) mi stanno limitando molto negli allenamenti, e quindi ho corso in scioltezza finendo in 44', meglio di quanto avrei creduto.
Per inciso, finalmente la schiena ha imboccato la strada del miglioramento.

Dopo una gamellata di riso con la zucca ed un caricatore di cannoncini alla crema, è stato il turno dell'attesissima partita benefica (con raccolta fondi) di rugby genitori vs figli.
Abbiamo giocato a tutto campo, una dozzina di quarantenni sfiatati ed afflitti da emorroidi infiammate croniche contro una CINQUANTINA di ragazzini dai 7 ai 14 anni. Tutti insieme, intendo.

A parte che mi trovavo spesso in fuori gioco, mi sono diverito, ho fatto un centinaio di placcaggi (piano...) e ho riassaporato la gioia di scappare con il pallone in mano, inseguito da una torva di piccoli all-blacks.

Incredibile lo spirito con cui giocano, specie i ragazzini più grandi: non hanno paura di niente, testa bassa, palla stretta al petto e via. Con loro stanno facendo un buon lavoro, mi sembra.

Terzo tempo da cesso umano, con tre panini con la mortadella, due fette di crostata, e due birrozzi.

Tornando a casa in macchina, la perla della giornata.
Ho chiesto a Balboa se si era divertito, e lui mi ha risposto "si papà, moltissimo, soprattutto perchè c'eri tu".

E io questa immagine non me la dimenticherò più.