Creato da bennilateo il 18/02/2009

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diario di un vecchio punk, storie di droga politica e malaffare

 

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Orso

Post n°103 pubblicato il 09 Giugno 2013 da bennilateo

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A Orso,quel cane del mio amico

Post n°102 pubblicato il 09 Giugno 2013 da bennilateo
 
Foto di bennilateo

Orso era un cane anarchico già dalla nascita,era stato abbandonato nel 2001 a meno di trenta giorni di vita,forse perchè il più ribelle, e da allora è rimasto con me.Crescendo è diventato il bellissimo cane della foto,sempre libero e con tanti amici sparsi in città .

 

 

 
 
 

A Taranto tutto bene,tutto normale

Post n°100 pubblicato il 25 Dicembre 2012 da bennilateo
 

A Taranto tutto bene...tutto normale.
Gli amministratori corrotti continuano ad amministrare,
Riva non è più un ASSASSINO per decreto,
i sindacati asserviti spacciano ricatti per conquiste,
i preti con una mano intascano mazzette mentre con l'altra danno l'estrema unzione,
... la polizia,già per sua natura al servizio del padrone,si mostra soddisfatta per l'ottima gestione dell' ordine pubblico,
gli organi di informazione,finora portavoce di Archinà,scrivono di corruzione come se non li riguardasse,
i tarantini incazzati scelgono di manifestare pacificamente senza incidere in alcun modo sulle decisioni di stato e padroni,invece di assediare prefettura,provincia e comune, per CACCIARE VIA CON LA FORZA, chi ha venduto la nostra terra,la vita nostra e quella dei nostri figli.

 

 
 
 

La rivolta è la soluzione

Foto di bennilateo

Il decreto dimostra che la legge non punisce chi la vìola,ma chi la subisce.

Siamo contro il decreto perché non sana alcuna questione mentre è “tecnicamente”dalla parte dei padroni,

poichè determina solo la riappropriazione dei mezzi di produzione da parte di padron Riva consentendogli

la continuità del “funzionamento produttivo dell’Ilva” che “

costituisce una priorità d’interesse nazionale”.

Siamo contro perchè non tiene conto dell'impatto sanitario sul territorio della produzione e della assoluta mancanza di sicurezza

degli operai su impianti fatiscenti e tirati al massimo.

Noi siamo contro Riva e contro lo stato che con una legge annulla l’applicazione di un’altra legge.

In cosa devono aver fiducia i tarantini?

Nella magistratura? Nello stato? Nella polizia? Nei sindacati?

In tutte le istituzioni,chiesa compresa, che erano tenute a salvaguardare le vite di operai e cittadini?

Alla luce della rete fittissima di corruzione manovrata da Archinà è chiaro a tutti che solo una rivolta operaia e

popolare può spazzare via tutti i parassiti che hanno speculato sull'avvelenamento di una città intera,

che non hanno esitato a precarizzare la condizione operaia mettendo a rischio salute e vita dei lavoratori.

Solo una lotta avanzata e fuori dalle norme può determinare un vero cambiamento di rotta.

A Taranto si è determinata una situazione incandescente che potrebbe realmente portare ad una rivolta sociale,

non a caso i ministri si sono affrettati nell’emanare questo decreto proprio per evitare una situazione a rischio

di“ordine pubblico”, obiettivo dello stesso decreto

una disgregazione dell’opposizione operaia e sociale.

La trasformazione di ogni dissenso in problema di ordine pubblico è sistematica,

ogni qual volta cittadini, operai, studenti, precari e disoccupati manifestano il loro dissenso con la giusta

determinazione,vengono caricati brutalmente.

La violenza di questo decreto è uno schiaffo alla popolazione operaia e cittadina che si è mobilitata in questi mesi.

I rapporti di forza si determinano da piccoli fatti. Prendiamo in considerazione la rivolta di Genova, alcuni operai

tarantini erroneamente vedono

alla rivolta degli operai di Genova come una condanna per gli operai e cittadini di Taranto,

questa è solo un analisi parziale della situazione, bisogna

capire che gli operai di Genova, seppur sindacalizzati, hanno condotto una lotta operaia esemplare,

si sono organizzati come vera classe operaia, hanno violato ogni indicazione della questura,

e hanno inasprito lo scontro trasformandolo in una vera guerra di classe.

Non possiamo noi da Taranto chiedere che, ciò che non fanno gli operai tarantini lo facciano altri, e tantomeno

possiamo affidare tutte le nostre speranze alla magistratura,

tant’è che è bastato un decreto per annullarne disposizioni e sequestri.

Affidare la fiducia del cambiamento nella sola magistratura, non fa altro che spegnere ogni piccolo focolaio

di rivolta ormai indispensabile.

I piccoli fatti che dicevamo prima riguardano anche le cosìddette “zone rosse”, che da Genova in poi

hanno gustificato ogni violenta repressione poliziesca.

Le zone rosse vanno violate,non è più tempo di chiedere permessi. Il 2 Agosto, quando gli operai più ribelli,

studenti, precari, disoccupati, hanno accettato il divieto

imposto dalla questura, permettendo al ministro Clini di venire indisturbato a Taranto, hanno rinunciato

ad incidere realmente sui rapporti di

forza fra masse e stato, violando la zona rossa e costringendo il ministro e tutto il suo seguito a scappare

da Taranto,avrebbero lanciato un segnale chiaro,

come per altro è avvenuto per

altri ministri in Sardegna,e come puntualmente avviene a Napoli.

E' ormai necessario costruire un fronte unito di operai che alzi il tiro,rompa il ricatto occupazionale,

che dica chiaro che non

si chiude niente senza un piano che garantisca lavoro sicuro e salario a tutti i lavoratori .

Se l'operaio fà l'operaio,se costruisce un fronte di classe in fabbrica,se acquisisce attraverso l'unità forza

e potere contrattuale autonomo,

se rivendica con la lotta la difesa della salute,della sicurezza e dell'ambiente, allora sarà una garanzia

per tutti i tarantini.

Il lungo sciopero autonomamente indetto dagli operai del Mof e l'occupazione della direzione ILVA con

gli operai del "comitato cittadini e lavoratori"

e gli operai dello slai cobas per il sindacato di classe,l'astensione dal lavoro per mancanza di sicurezza dei gruisti,

hanno segnato un punto di svolta in fabbrica che ora bisogna consolidare.

La lotta non può essere "normale".

Se l'obiettivo è una legge per Taranto,la lotta

deve assumere i contorni di una vera rivolta sociale,di un vero conflitto di classe,

solo così si potrà ottenere una legge che riconosca responsabilità di riva e dello stato,

che consideri Taranto una emergenza sul piano sanitario e lavorativo e che preveda:

- lo spegnimento di un forno alla volta per consentirne la messa a norma;

-lo spostamento degli operai che possono essere utilizzati nelle bonifiche ;

-corsi di formazione interni per gli altri;

-piattaforme sulla sicurezza dei reparti preparati dagli stessi operai,come hanno fatto gli operai del MOF;

- lavoro nelle bonifiche del territorio,

-analisi e potenziamento delle strutture e dell'assistenza sanitaria.

Le manifestazioni ordinarie non hanno nessuna possibilità di incidere, è scritto nel decreto "La produzione assume interesse strategico"

e quindi occorrerà il rovesciamento dello stato,a partire dal rovesciamento delle istituzioni tarantine vergognosamente coinvolte.

 

 

CIRCOLO PROLETARI COMUNISTI DI TARANTO

 
 
 

Lotta di classe

Post n°98 pubblicato il 27 Febbraio 2012 da bennilateo
 

i comunisti sono per la lotta di classe...non per la pace sociale,nessuna  pace sociale sarà possibile fin quando ci sarà lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo,la logica dei profitti e delle speculazioni a scapito di ambiente,salute e vita delle popolazioni.Coloro che si ritengono comunisti ,partiti e sindacati,  sempre pronti a prendere le distanze da ogni  focolaio di rivolta sociale,pronti a separare in ogni lotta i buoni dai cattivi tutelano interessi padronali .Credono davvero costoro di poter cambiare veramente le cose con le solite sfilate?Comprendono bene però che condividono una strategia con il governo, attraverso la denigrazione e la criminalizzazione di chi si ribella,consentendo la repressione violenta dello stato che interviene con cariche e arresti di studenti,disoccupati,precari,lavoratori ,notav.Costoro invece di fare i pseudo-gandhiani stipendiati,dovrebbero sempre essere "nel fuoco delle lotte , in stretto legame con le masse"
Il movimento notav insegna che non si divide il movimento con il filo spinato,i manganelli e gli  arresti.Io tifo rivolta!

 
 
 

Parole quasi d'amore...

Post n°97 pubblicato il 12 Febbraio 2012 da bennilateo
 

Vai... amore mio...quando vi sono troppe certezze ...tutto diventa forse...

l'amore non trascina più,diventa lento e si perde dietro nuovi passi.

A poco a poco le certezze svaniscono, l'anima si incattivisce,il cuore diventa buio,

il pensiero stritola la mente.

Fottiti amore mio...

Non c'è spazio per la speranza,l'attesa,il compromesso,l'illusione.

Siamo due mondi diversi che non hanno colto da  subito la opportunità

di completarsi  e quindi  destinati alla reciproca dissoluzione.

Fottiti amore mio...perchè è successo un fatto nuovo ,nelle mie notti insonni

ad alta gradazione alcoolica,tra bestemmie ,imprecazioni e alti pensieri,

tu non sei più la gioia ma il tormento .

Fottiti  amore mio...

non sei più la passione che liberava la fantasia,

ne hai fatta di strada ,

sei passata da pensiero stupendo a ricordo scomodo da cancellare al più presto

per liberare la testa da inutili sofferenze.

Fottiti amore mio...

perchè hai fatto in modo di distruggere ciò che io credevo speciale e che adesso

ritengo soltanto una brutta e dolorosa avventura .

Fottiti amore mio...

perchè l'amore non si implora,

perchè non sei più  la donna che desideravo ,quella donna è andata chissà dove

e non tornerà più.

Fottiti amore mio...

perchè mi accusi di averti tradito ,ma sò benissimo che è solo un pretesto

al quale non credi nemmeno tu.

Nell'amore che è divenuto saggezza,

nell'estasi particolare  bella e dolorosa, piacevole e soffocante,

tutti i pensieri si confondono,si annullano,svaniscono..

sopravvive solo una frase ...con tutto l'amore che posso...

Fottiti amore mio...

 

 

 

 

 

 

 
 
 

Equitalia struttura di rapina legalizzata

Post n°96 pubblicato il 11 Dicembre 2011 da bennilateo
 

l 15 ottobre abbiamo scritto: è più criminale rompere una vetrina di una banca o l'azione delle banche che hanno precipitato, come parte del sistema del capitale, il paese e le masse nella più grave crisi economica dal '29 ad oggi?
Possiamo ripetere oggi pari pari questo discorso nei confronti di Equitalia: è più criminale il pacco mandato alla direzione centrale – metodo di lotta che comunque non condividiamo come proletari e come comunisti – o Equitalia, struttura di rapina legalizzata che persegue e avvelena la vita, con metodi a volte perversi, di migliaia, migliaia di proletari, famiglie, piccoli commercianti?
In questo paese dove l'evasione raggiunge cifre astronomiche e i grandi evasori diventano ministri e capi di governo, in questo paese dove una manovra tratta con i guanti gialli i criminali “scudati”, esiste invece una struttura come Equitalia che funziona benissimo nella capacità di trasformare una multa di qualche decina di euro per un parcheggio sulle strisce pedonali in centinaia e centinaia di euro, in stipendi pignorati, fermi amministrativi e vessazioni varie.
Come ci si può stupire che questo pacco sia stato accolto quasi con la “ola” su internet? Terrorismo è quello di Equitalia.
Tutto il resto è l'odiosa estraneità del ceto politico dominante e dei suoi apparati alla vita reale delle persone del nostro paese che arriva a far scrivere ad un commentatore al servizio dei poteri forti ma non banale, come Massimo Mucchetti, sul CdS: “l'attentato è figlio naturale della sottocultura ribellista che può portare al terrorismo e trova nel web il suo nuovo teatro... Equitalia ha recuperato quasi 9 miliardi – da chi, signor Mucchetti? - che aiutano a pagare scuole, treni e ospedali – se fosse vero, sarebbero 9 miliardi veramente buttati se si pensa allo stato di scuole, treni, ospedali! - ma propria questa efficienza dà noia a chi si riempie la bocca di lotta all'evasione e poi soggiace al populismo anti fiscale” - il fatto di protestare sul fatto che le multe vengano moltiplicare per tre, per 10, è populismo anti fiscale?
Il finale dell'editoriale è da ridere, se non ci fosse da piangere “Cuccagna ha avuto la solidarietà del Quirinale e del governo Monti, non si ha notizia di quella di Giulio Tremonti che pure fondò Equitalia”. In questa frase c'è già tutto, se c'era da spiegare le ragioni del 'pacco', essa le spiega benissimo.

proletari comunisti - PCm Italia
11 dicembre 2011

 
 
 

la violenza

Post n°95 pubblicato il 16 Ottobre 2011 da bennilateo
 

 

 Ora fanno a gara i politici per prendere le distanze,ma le distanze da loro le hanno prese i manifestanti ,pacifisti e non ,che hanno deciso di manifestare contro questo ordine mondiale che privilegia un pugno di ricchi e di loro fedeli servitori.

Mi chiedo se durante i primi scontri  a  piazza tahrir  i nostri politici avessero preso le distanze dai manifestanti,d'altra parte siamo abituati a vederli spesso prendere le distanze dalle loro stesse affermazioni,senza contare che questo sistema di privilegiati prevede la dissociazione da ogni focolaio di rivolta affinchè nulla cambi. "La solidarietà e la presa delle distanze riunisce la politica",così titolano i giornali rendendo 

involontariamente una chiave di lettura diversa ,cioè quando si mette in discussione il sistema capitalista,i privilegiati si uniscono per dividere

le masse e convincerle che questo sia il migliore dei mondi possibili.

A Roma ho visto migliaia di persone ,non il fantomatico gruppetto di black  block,ma giovani, studenti,operai,anziani

disoccupati,anche alcuni invalidi sulle sedie a rotelle che a p.za S Giovanni urlavano la loro rabbia ,non l'indignazione.  

A Roma c'era si  l'indignazione ma anche tanta rabbia,a Roma ho visto il conflitto di classe ,pacifico e non,perchè si sa un conflitto è pur sempre  un conflitto.

Ho visto auto di lusso date alle fiamme di fianco a utilitarie lasciate intatte,assalti a banche e  agenzie di lavoro interinale perchè rappresentano 

il marciume del capitalismo che si arricchisce col sangue  dei lavoratori,dei pensionati,dei precari e dei disoccupati,anche se le banche e le speculazioni non sono la causa della crisi,ma congenite al sistema capitalista per permettergli di rigenerarsi tagliando diritti e posti di lavoro. 

Ho visto la rabbia degli studenti e dei giovani che erano lì per scardinare questo sistema che li vede esclusi dal loro futuro.

La rabbia era maggiore dell'indignazione e se anche solo una parte dei movimenti avesse deciso di deviare verso i palazzi del potere,

evidentemente i giornali avrebbero dovuto faticare per inventare titoli oggi e deviare l'opinione pubblica  parlando del solito gruppo di violenti .

Tutti si affrettano a condannare la violenza ,ma della  violenza che subiscono ogni giorno i lavoratori rapinati dei loro diritti,

i precari che lavorano tutta una vita sapendo di non poter contare sulla pensione e la tranquillità,i disoccupati che si vedono privati della dignità del lavoro e molto spesso sono costretti ad arrangiarsi al limite di leggi che si accaniscono verso piccoli reati

" di sopravvivenza "

garantendo impunità a politici e ministri rei di concussione,corruzione, mafia,negando l'autorizzazione a procedere e violando 

palesemente la costituzione che dice che tutti gli uomini sono uguali davanti alla legge.

Che giustizia è se chi fà le leggi non le rispetta!

Chiedo a coloro che si sono affrettati a prendere le distanze qual'è la differenza tra mubarak e berlusconi,

cos'altro devono fare ancora governo e parlamento perchè la rabbia delle masse sia da loro giudicata opportuna.

Politici,ministri ,deputati e senatori di ogni schieramento politico accusati di mafia ,tangenti e corruzione,prostituzione e sfruttamento della prostituzione per accontentare il rais nano,sono ancora al loro posto e profumatamente pagati con i nostri soldi;

voli di stato per portare le puttane al sultano,prostitute in cambio di importanti appalti di aziende di stato,cocaina ,ministeri  in cambio di piaceri sessuali o di appoggi alla maggioranza.
Non basta l'indignazione e la sfilata delle bandiere di partito ,occorre non dividere il movimento tra buoni e cattivi,faremmo un piacere
ai "dissociati"di sempre che vogliono la rivoluzione a parole,coloro che sono sempre pronti a condannare ogni piccolo focolaio di rivolta
perchè metterebbe a rischio i loro privilegi.
Ieri è stata una bella dimostrazione di forza da parte degli indignati d'Italia,unico rammarico la opportunità sfumata di mettere in discussione governo e parlamento assediando i palazzi del potere indirizzando lì la rabbia e la determinazione degli esclusi dal sistema,come alcuni dei movimenti avevano intenzione di fare,ma poi si è scelta la "sfilata" e la rabbia è esplosa a p.za S:Giovanni.





 
 
 

Omicidio Meredith,comunque la pensiate

Post n°94 pubblicato il 04 Ottobre 2011 da bennilateo
 

 

non c'è di che fidarsi della giustizia italiana che manda tanti innocenti in carcere e i potenti fuori.

La folla fuori urla vergogna

La folla è stata informata da vespa e i suoi plastici,la magistratura è incapace,

comunque la pensiate,incapace adesso che li ha assolti o incapace in primo grado quando li ha condannati.

Io sono felice che li abbia assolti ,non perchè sono convinto che siano davvero innocenti,ma perchè sono convinto che la giustizia italiana non sia tanto giusta anche alla luce degli ultimi episodi di cronaca,vedi yara e sarah,ma soprattutto perchè le carceri sono piene,anzi scoppiano,di proletari che non possono permettersi nemmeno l'avvocato.

Un'altra domanda è spontanea:e se  knox e sollecito non avessero avuto alle spalle una famiglia benestante?

La risposta è molto facile basta guardare nelle carceri e capire che la giustizia è ingiusta e che ad alcuni incaricati di fare luce su orrendi crimini interessa soltanto mostrare un colpevole all'opinione pubblica .

Tanti detenuti innocenti scontano pene altissime solo perchè non possono permettersi nuovi periti di parte che smentiscono perizie frettolose della magistratura,

come amanda e raffaele.

 

 
 
 

un'altra morte a dir poco "sospetta"

Post n°93 pubblicato il 10 Aprile 2011 da bennilateo
 

Un altro ragazzo si  aggiunge alla lista nera delle morti in carcere.
Morto per " suicidio " nel carcere di bari dove era ristretto per furto,e dove,
il giorno prima, aveva ricevuto un altro ordine di arresto eseguito in carcere per lesioni e portato in isolamento.
"Si avventa contro un sovrintendente con calci"si leggerà nel verbale,l'agente
riporta una frattura del polso  e Carlo " dichiara " di non essersi fatto niente,
quattro ore dopo viene trovato impiccato al letto della sua cella.Era il 30 marzo,morirà al policlinico di bari sette giorni dopo.
Un altro ragazzo che allunga la lista di infamia che caratterizza le nostre carceri dentro le quali il
sistema mostra tutta la sua violenza,dalle condizioni di vita inumane dentro piccole celle superaffollate e sporche,
alla impossibilità di cura,ai pestaggi da parte  delle "squadrette",fino ai suicidi e alle morti per "cause naturali"
o per "cause da accertare".
Ma c'è dell'altro nella storia di Carlo,sei anni fà,a soli sedici anni ,aveva denunciato nove agenti del
carcere minorile di lecce per violenze fisiche e psicologiche sui minori detenuti ,un processo che,
proprio mentre Carlo moriva,il giudice monocratico del Tribunale di Lecce Fabrizio Malagnino ha rinviato al 19 giugno 2012,
 tra più di un anno, quando tutti i reati saranno ormai prescritti. Cominciato due anni fa, passato attraverso tre diversi giudici,
di volta in volta sostituiti perché trasferiti in altri collegi, e ancora oggi alle questioni preliminari, il processo è stato aggiornato
a «data immediatamente successiva - ha spiegato il legale di parte civile che rappresenta Carlo, l’avvocato Tania Rizzo - alla prescrizione dei reati».

 
Scrive il nuovo corriere barisera l'8 aprile
 
BARI – Non ci sono solo le aggressioni nelle carceri di Lecce e Bari. Carlo Saturno, il 22enne morto ieri dopo alcuni giorni di coma, sarebbe stato picchiato anche nel carcere di Taranto, davanti all’avvocato d’ufficio che lo difendeva, Antonio Liagi. Nell’istituto del capoluogo jonico, Saturno fu rinchiuso per reati legati allo spaccio di stupefacenti. Il 10 febbraio 2009 fu arrestato da agenti di polizia nel corso di un blitz e destinatario di una misura in carcere. Ed è proprio nel carcere che sarebbe avvennuta l’ennesima aggressione della polizia penitenziaria, finita in un’istanza di richiesta di modalità protetta del 3 marzo 2010 dell’avvocato Tania Rizzo al tribunale, che chiedeva una specie di protezione del detenuto.

 
 Sulla sua fine la procura di Bari ha aperto una inchiesta (al momento senza indagati) per istigazione al suicidio, mentre la famiglia chiede a gran voce
 chiarezza con la sorella Anna che, in una intervista, si dice certa che il giovane sia stato picchiato in carcere e che la morte sia stata provocata dai
maltrattamenti subiti da parte della polizia penitenziaria.
Un'altra pagina vergognosa mentre il governo tratta i problemi di sovraffollamento carcerario con la stessa logica con cui tratta i rifiuti,
per allargare la discarica sociale costruisce nuove carceri , assistiamo alla assoluzione o prescrizione di servi dello stato
capaci di infierire con inumana violenza e brutalità contro persone più deboli perchè  private della libertà e della possibilità di difendersi.
E' legittimo dubitare, come con forza fanno i familiari ,del suicidio e del pestaggio avvenuto il giorno prima che ha consentito un nuovo
arresto e il passaggio all'isolamento dove nessuno poteva sentire.
E' legittimo dubitare dal momento che un ragazzo finito in carcere per furto,  si è ritrovato in isolamento e poco dopo
moribondo in rianimazione.
E' legittimo dubitare quando il carcere perde la sua funzione riabilitativa e diventa luogo di torture ,pestaggi e morte.
 
ciao carlo.

 
 
 
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0 Raffaele. Angelo custode. In amore e delitto tutte le cose si muovono per sette. sette compartimenti nel cuore. le sette elaborate tentazioni. sette diavoli espulsi da Maria Maddalena puttana di Cristo. i sette meravigliosi viaggi di Sinbad. sin/bad, peccato/cattivo. e il numero sette impresso eternamente sulla fronte di Caino. Il primo uomo ispirato. Padre del desiderio e dell'omicidio. Ma non fu sua la prima estasi. Considerate sua madre.

A Eva risale il delitto della curiosità. Che come dice il proverbio: ha ucciso la micia. Una mela cattiva fece fallire il colpo. Ma statene certi che non era una mela. La mela assomiglia a un culo. E un frutto da finocchi.

Doveva essere un pomodoro. 
0 meglio ancora. Un mango. 
L'ha morso. Dovremmo noi condannarla. maltrattarla. 
povera dolce troietta. forse la storia si può rimpolpare. 
pensate a Satana in forma di stallone.
lei forse aveva le ginocchia aperte.
e satana come un serpente ci s'infila. 
si aprono di piú
striscia su per le cosce le si struscia contro un pochino 
piú che l'albero della conoscenza in procinto 
di essere mangiato... lei ha il suo primo fremito 
giardino del piacere
le sarà dispiaciuto
quando mai a noi ragazze 
avrà chiavato bene
dio solo sa
                                                                    tratto da "seventh heaven" di patti smith

 

SYSTEM OF A DOWN


 

 
prison song
Stanno cercando di costruire una prigione.
Stanno cercando di costruire una prigione.

Seguendo i movimenti per i diritti
Avete stretto la morsa con i vostri pugni d'acciaio
Le droghe diventano convenientemente
A disposizione di tutti i ragazzi.
Seguendo i movimenti per i diritti
Avete stretto la morsa con i vostri pugni d'acciaio
Le droghe diventano convenientemente
A disposizione di tutti i ragazzi.

Compro il crack, picchio la mia puttana,
Proprio qui a Hollywood.

Circa 2 milioni di Americani sono incarcerati
Nel sistema carcerario, sistema carcerario
Sistema carcerario degli Stati Uniti.

Stanno cercando di costruire una prigione
Stanno cercando di costurire una prigione
Stanno cercando di costruire una prigione (per farci vivere dentro ad esso)
Un altro sistema carcerario
Un altro sistema carcerario
Un altro sistema carcerario (per farci vivere dentro ad esso)

Spacciatori di droghe leggere riempiono le vostre prigioni
E voi non indietreggiate
Le nostre tasse che pagano le vostre guerre
Contro i nuovi non-ricchi.
Spacciatori di droghe leggere riempiono le vostre prigioni
E voi non indietreggiate
Le nostre tasse che pagano le vostre guerre
Contro i nuovi non-ricchi.

Compro il crack, picchio la mia puttana,
Proprio qui a Hollywood.

La percentuale di Americani nel sistema carcerario,
sistema carcerario è duplicato dal 1985.

Stanno cercando di costruire una prigione
Stanno cercando di costurire una prigione
Stanno cercando di costruire una prigione (per farci vivere dentro ad esso)
Un altro sistema carcerario
Un altro sistema carcerario
Un altro sistema carcerario (per farci vivere dentro ad esso)
Per te e me, per te e me, per te e me.

Stanno cercando di costruire una prigione,
Stanno cercando di costruire una prigione,
Stanno cercando di costruire una prigione,
Per te e me,
Oh, piccola, per te e per me.

Tutte le ricerche e tutte le politiche di successo sulla droga mostrano
Che i trattamenti dovrebbero aumentare,
E le applicazioni legislative diminuire
Mentre si aboliscono le sentenze minime di ingiunzione.
Tutte le ricerche e tutte le politiche di successo sulla droga mostrano
Che i trattamenti dovrebbero aumentare,
E le applicazioni legislative diminuire
Mentre si aboliscono le sentenze minime di ingiunzione.

Utilizzando le droghe per pagare guerre segrete intorno al mondo
Le droghe ora sono la vostra politica globale
Ora controllate il mondo.

Compro il crack, picchio la mia puttana
proprio qui a Hollywood.

Il denaro (che viene dalla) droga viene usato per accaparrarsi le elezioni,
E formare dittatori in tutto il mondo
sponsorizzati da aziende brutali.

Stanno cercando di costruire una prigione
Stanno cercando di costurire una prigione
Stanno cercando di costruire una prigione (per farci vivere dentro ad esso)
Un altro sistema carcerario
Un altro sistema carcerario
Un altro sistema carcerario (per farci vivere dentro ad esso)
Per te e me, per te e me, per te e me.
Stanno cercando di costruire una prigione,
Stanno cercando di costruire una prigione,
Stanno cercando di costruire una prigione,
Per te e me,
Oh, piccola, per te e per me.


 
 
 

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