Creato da nobileateniese7 il 15/02/2013

nomizo

"....direbbero, io penso, che quell'uomo è fuori di sè, e che, per aver sentito qualcosa da qualche libro, o per aver usato casualmente dei modesti farmaci, ritiene di essere diventato medico, senza avere alcuna competenza dell'arte..." (PLATONE-"Fedro")

 

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il culto dovuto agli dei

Post n°12 pubblicato il 07 Maggio 2013 da nobileateniese7

il culto dovuto agli dei

*

(Sequenza dal film " IL DIVO" di Paolo Sorrentino)

 

**

Dalle " Leggi" di Platone

( libro IV, 716D)

 

".....Consideriamo inoltre questo precetto che segue a quelli già detti, e che, io credo, è il più bello e il più vero dì tutti i precetti, secondo cui per l'uomo buono far sacrifici in onore del dio ed innalzare sempre ad essi preghiere e fare offerte e venerarli in ogni modo, è il mezzo più bello, più nobile, e più efficace per conseguire la vita felice, e gli si addice in modo particolare, mentre al malvagio avviene per natura tutto il contrario. Il malvagio infatti non è puro nell'anima, mentre è puro chi ha qualità opposte, e non è bene che un uomo buono o un dio ricevano doni da parte di uno che si è macchiato di colpe: vano infatti è l'enorme sforzo compiuto dagli empi per pregare gli dèi, mentre è assai opportuno quello compiuto da tutte le persone pie. Questo è dunque il fine cui si deve mirare: ma quali sono i dardi per questo fine, e come si possono scagliare? E, ancora, quali cose possiamo portare fra le cose dette come le più giuste? Prima di tutto gli onori, diciamo, che dopo aver assegnato agli dèi Olimpici e a quelli che proteggono la città, assegnamo agli dèi sotterranei: e distribuendo loro in numero pari le parti sinistre delle vittime che sono di seconda qualità, si raggiungerà il fine della pietà nel modo più giusto, mentre le parti destre che a queste sono superiori, in numero dispari, agli dèi che poco faabbiamo menzionato......"

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Commenti al Post:
angelorosa2010
angelorosa2010 il 07/05/13 alle 10:29 via WEB
Certo che i tuoi post vanno riletti svariate volte ! Ma forse proprio di questo c'è bisogno, ciao Kostis
 
 
nobileateniese7
nobileateniese7 il 08/05/13 alle 19:33 via WEB
Sono sicuramente io a essere poco chiaro e un pò sibillino. Chiedo venia. E' come se tu facessi una tua foto, un pò sfocata per cui non si riesce a comprenderne il significato.
Kostis
 
Marion20
Marion20 il 07/05/13 alle 11:58 via WEB
La dimensione religiosa e pia dell'uomo per me è innata. E' chiaro che è una affermazione irrazionale, ma io ci credo. Ed è questo che secondo me afferma anche Platone. CIao Marion
 
 
nobileateniese7
nobileateniese7 il 08/05/13 alle 21:15 via WEB
"....La permanenza del sentimento religioso, che non può essere vinto da alcuna dialettica, è un fatto. Vi sono, senza dubbio, degli spiriti che non hanno nessuna coscienza, nessun presentimento di questo “elemento eterno nell’uomo”, ma, come Dostoevskji fa confessare a Ivan: «Quel che è strano, quello che farebbe meraviglia non è che Dio esista per davvero, ma fa meraviglia che un simile pensiero – il pensiero della necessità di Dio – sia potuto venire in testa a un animale così selvaggio e cattivo come l’uomo, a tal punto esso è santo, a tal punto è commovente, a tal punto è saggio, e tanto fa onore all’uomo».Dostoevskji - I fratelli Karamazov
__________
Solo in un’emozione, in una saggezza, in una moralità, ancorate alla inspiegabile e meravigliosa presenza nell’uomo dell’Eterno, è possibile affermare la sua suprema dignità su tutto. Non so se il DIVO sia buono o cattivo, ma è proprio nella riflessione di Ivan Karamazov che io trovo il nesso con il personaggio del video.
Kostis
 
   
Marion20
Marion20 il 09/05/13 alle 17:25 via WEB
Meravigliosa citazione! Bravo! Ciao Marion
 
mpt2003
mpt2003 il 07/05/13 alle 18:00 via WEB
Quello che stupisce è che sia il giusto che l'ingiusto compiono le stesse azioni nei confronti del dio, sta poi al dio discernere chi sia buono e chi no......è questa la nostra unica e ultima speranza.
ciao kostis.
 
 
nobileateniese7
nobileateniese7 il 08/05/13 alle 21:34 via WEB
Incredibile!
Notevole riflessione che chiama in campo inmmense riflessioni non virtuali ma supportate dalla realtà. Prendiamo ad esempio un interessante libro " Il concetto di Dio dopo Auschwitz" del filosofo Hans Jonas. In esso l'autore si chiede, come l’evento dello sterminio degli ebrei interroghi la nostra coscienza religiosa, il nostro concetto di Dio. Che senso conservano, di fronte a una rivelazione così evidente della potenza del Male nella società e nella storia, parole come fede in Dio, giustizia o misericordia, e soprattutto speranza? E' terribile questa riflssione? Allora il filosofo si chiede con turbamento, rinnovando il sentimento disperato di Giobbe: «Dio permise che ciò accadesse. Ma quale Dio poteva permetterlo?». Ciò che viene in primo piano in questa riflessione è il dolore delle vittime, l’assurdo del loro morte, insomma il Male allo stato puro, prima di ogni razionalizzazione e giustificazione storico-universale o filosofica, prima di ogni teodicea( La teodicea (giustizia di Dio) è una branca della teologia che studia il rapporto tra la giustizia di Dio e la presenza nel mondo del male).Anzi, la tesi radicale di Jonas è quella che proprio l’evento di Auschwitz renda impossibile in futuro una teodicea, nel significato tradizionale del termine, cioè una giustificazione di Dio, una giustizia di Dio. Tu affermi che sarà Dio a discernere alla fine il malvagio dal giusto. Lo dai come ultima speranza. Sei ottimista, forse.
Kostis
 
eugenia1820
eugenia1820 il 07/05/13 alle 23:33 via WEB
Avendo inserito il video relativo al film che parla di Andreotti, credo che tu abbia voluto collegare l'affermazione di Platone (tra l'altro piuttosto complessa) alla religiosità insita nell'animo del defunto politico. Il culto agli dei (nel caso di Anreotti a Dio,)credo sia un fatto che possa avvenire sia in un animo probo che non, onorare divinità non è sinonimo di correttezza morale. A volte è solo un alibi, o un modo per pulirsi la coscienza. Ciò non toglie che ci siano persone fornite di un'immensa fede. :-))
 
 
nobileateniese7
nobileateniese7 il 09/05/13 alle 15:42 via WEB
Il significato , difatti ( e tu, Eugenia, hai visto benissimo!) è proprio nelle ultime parole del personaggio del video: il culto dovuto agli Dei è dovuto perchè "...abbiamo un mandato noi, un mandato divino, bisogna amare così tanto Dio per capire quanto sia necessario il Male per avere il Bene...". Ma io vado oltre a ciò che hai detto: non è nemmeno un alibi o un modo per pulirsi la coscienza, ma è addirittura riconoscere come giustissimo il fatto che la Divinità abbia creato il Bene e contemporanenamente il Male, poichè la dualità è quella che governa il mondo. Difatti con esisterebbe il caldo se non ci fosse il freddo, o lo spirito se non ci fosse la materia, poichè sono gli opposti a governare l'Universo, e così pure in definitivanon esisterebbe l'Onnipotenza se non ci fosse qualcosa di debole su cui applicarla. Ma si può ammettere che nella divinità ci sia qualcosa di debole per giustificare che Dio sia Onnopotente? impossibile, poichè verrebbe meno la perfezione degli attributi del Creatore, per cui viene a cadere l'attributodi Onnipotente attribuito a Dio e quindi non potendo Dio essere onnipotente , non può intervenire sui mali che affliggono l'umanità, compreso l'Olocausto, o le stragi, o le guerre. Parlavo difatti in una risposta di sopra, di come muta il concetto di Dio dopo Auschwitz. Il personaggio del video, un chiaro riferimento alla forte figura del senatore Andreotti, non fa altro che giustificare il Male per conseguire il Bene, giustificandone pertanto la coesistenza e quindi la necessità. Sarà pure un alibi ,a un alibi terribile, purtroppo!
Kostis
 
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