« un racconto hot / parte 1parte 3 »

parte 2

Post n°14 pubblicato il 18 Marzo 2006 da noncercostoriedamore
Foto di noncercostoriedamore

Credo che dovrei spiegare un attimo cosa sono queste aste del Circolo di
Glen Creek.
E' cominciato tutto in maniera molto innocente un paio di anni fa quando
diverse donne del distretto di Glen Creek decisero di formare un Circolo di
Beneficenza. Nel tentativo di raccogliere fondi al di fuori degli
autofinanziamenti, pensarono ad una sorta di "asta degli schiavi" analoga a
quella che facevano alcuni dei loro figli nei gruppi di boy-scout. Le donne
offrivano a chi faceva l'offerta piu' alta la loro disponibilita' a svolgere
tipiche mansioni domestiche come pulire i gabinetti, lavare i vetri delle
finestre, fare da babysitter, ecc.

Avevano preventivato un ricavo di duemila dollari per la prima asta,
calcolando che trenta donne potevano ottenere circa 65 dollari l'una per i
loro servizi. Purtroppo, per una serie di assenze e per scarsa promozione
dell'iniziativa, si fermarono a 1500. Il banditore fece presente il fatto ad
asta finita, e suggeri' allusivamente che gli acquirenti potevano forse
accordarsi con le "schiave" ed offrire qualcosa di aggiuntivo, se erano
interessati a qualche servizietto "extra".

Dale Egan, un vedovo che viveva a Glen Creek, aveva comprarto i servizi di
Bonnie Wilson per farle dare una bella ripulita a tutto il suo appartamento.
Ma tutti sospettarono che Dale compro' proprio Bonnie perche' aveva la
reputazione di una che ci stava. Il giorno delle pulizie faceva molto caldo
e Bonnie si presento' con un top scollato e pantaloncini molto corti.
Nessuno sa per certo come avvenne che le cose degenerarono. Bonnie racconta
che ad un certo punto Dale si offri' di aiutare il Circolo a recuperare i
soldi mancanti, a patto che lei avesse continuato a lavorare a seno
scoperto. Bonnie accetto' subito, e accetto' ancora quando, qualche minuto
dopo, Dale le offri' un altro centone per lavorare completamente nuda.

Non e' difficile immaginare che effetto puo' aver fatto su Dale vedersi
girare per casa completamente nuda un pezzo di donna come Bonnie, che si
dava da fare con la ramazza sui pavimenti, che si arrampicava sulla scala
per spolverare gli scaffali, o che si accucciava per spazzare lo sporco da
sotto il letto.
Dale non riusciva a nascondere il rigonfiamento sul davanti dei propri
pantaloncini estivi, e Bonnie si divertiva a provocarlo sempre di piu',
enfatizzando maliziosamente gli atteggiamenti servili ("Cosa faccio ora,
padrone?", "Serve altro, padrone?"), ed assumendo, con la scusa delle
pulizie, le posizioni piu' adatte a mettere in mostra le sue parti intime.
Nel giro di mezz'ora Bonnie si era ritrovata in ginocchio tra le cosce di
Dale a lavorarsi di bocca il cazzo del suo "padrone" seduto in poltrona, e
prima di sera si era fatta scopare diverse volte. Il tutto, ovviamente, in
cambio del pagamento dell'intera somma mancante. Dale fu cosi' soddisfatto
che aggiunse altri duecento dollari.

Naturalmente l'accordo era che tutta la faccenda rimanesse segreta.
Ma Bonnie era cosi' fiera di aver ottenuto ulteriori fondi che se ne vanto'
addirittura col marito. Non aveva pensato, pero', a mettere in piedi una
storia sufficientemente credibile, e, quando Jerry la mise sotto pressione
con le sue domande, alla fine confesso'. Jerry la prese abbastanza bene
tutto sommato. Probabilmente perche' aveva la coscenza sporca dato anche lui
ultimamente si era sbattuto la sua nuova segretaria.

Bonnie non aveva neanche pensato a come avrebbe potuto spiegare alle altre
socie la ragione di questa offerta aggiuntiva da parte di Dale. Alla fine
decise di confidarsi con Janet Quentin che era la vicina della porta
accanto. Si diceva in giro che Janet era solita dare mance "particolari" al
ragazzo dei giornali, al fattorino della pizzeria, al postino e a qualunque
persona di sesso maschile che capitava alla porta di casa Quentin. Janet
ascolto' il racconto di Bonnie con molto interesse e alla fine lo riferi'
alle consigliere del circolo, che a loro volta dopo qualche giorno decisero
di convocare una riunione straordinaria.

"Signore, abbiamo delle notizie interessanti" comincio' Denise Longwood, la
presidentessa del circolo. "Prima di tutto, sono felice di riferirvi che
abbiamo raggiunto e superato la quota prefissata di finanziamenti." Dopo un
brusio di meraviglia Denise continuo', "e devo anche dirvi che... e' proprio
vero quello che tutti dicono: il sesso vende." Nella sala' piombo' un
silenzio stupito.

"Cosa vuoi dire" chiese Sue Johnson. "Sono certa che nessuna di noi..."

"...e invece credo proprio di si'" l'interruppe Janet. "Bonnie vi
raccontera' cosa le e' successo."

Bonnie non si aspettava di dover raccontare in pubblico tutti i dettagli
piccanti della sua scappatella con Dale, ma non aveva piu' scelta. "Beh...
Dale Egan mi ha pagato per ottenere... da me.. ehm... certi servizi"
comincio' balbettando.

"Dio sia lodato" esclamo' Sue. "pensavo che ci fosse di mezzo il mio Henry."
Suo marito, Henry, aveva vinto i servizi di Janet. Sue temeva che qualcosa
poteva esser successo tra Janet e suo marito e, dopo aver sentito il
discorso della presidentessa le sue preoccupazioni erano cresciute ancora di
piu'.

"No, Sue. Non si tratta di Henry." replico' Janet, che aggiunse, con un
pizzico di vanita', "Non che non ci abbia provato... voglio dire. Sono io
che non ci sono stata."

"Se e' per questo", ribatte' Sue, "Anche Joe ci ha provato con me, ma non
l'ho preso sul serio." Riferendosi al marito di Denise.

Segui' una franca discussione, dalla quale presto emerse che quasi tutte
loro avevano ricevuto allusioni, piu' o meno velate, relativamente ad "altri
servizi" che i rispettivi acquirenti avrebbero gradito. Alcuni di loro, come
Jerry, il marito di Bonnie, erano anche stati abbastanza espliciti nelle
richieste, ma nessuna di loro aveva accettato le avances, o almeno nessuna
lo ammise. D'altra parte nessuna sembrava scandalizzata o disturbata da tali
proposte.

"Signore, l'unica conclusione che si puo' trarre e' quello che ho detto
prima. Il sesso vende." Ripete' la presidentessa Denise. "Voglio ringraziare
Bonnie per aver rotto il ghiaccio su questo argomento. Credo che adesso sia
abbastanza chiaro come ottenere i finanziamenti per le nostre attivita'".

Dopo un'ulteriore ora di discussione, talvolte anche aspra, il circolo
giunse alla decisione di cambiare la natura dell'"asta delle schiave". Per
l'asta successiva, programmata tre mesi piu' tardi, fu annunciato che non
c'erano limiti ai servizi che l'acquirente poteva richiedere. Nessuno ammise
esplicitamente che cio' poteva includere prestazioni di natura sessuale, ma
tutti capirono. Dieci delle socie originali lasciarono il club, ma quindici
altre (compresa mia moglie Vicki) si aggiunsero nel frattempo. E
successivamente quattro delle socie dimissionarie tornarono. Probabilmente
avevano qualche problema da risolvere a casa prima di poter provare qualcosa
di cosi' poco ortodosso.

Le due vendite successive furono un successo eccezionale rispetto alla
prima. Ci fu un incasso di oltre diecimila dollari per le opere di carita',
e nessuno si lamento', ne' tra gli acquirenti, ne' tra le donne. Un tacito
accordo impose a tutte le socie di mantenere la massima discrezione su
quello che succedeva tra loro ed i compratori.

Alla seconda vendita il numero delle donne a disposizione e il numero dei
compratori erano cosi' cresciuti che l'asta duro' molto di piu' del
previsto. Al punto che quando arrivo' il turno delle ultime cinque donne in
vendita, la platea dei compratori si era sensibilmente ridotta. Fu allora
che si decise di aumentare la frequenza delle aste e di ridurre la vedita a
sole quattro donne. Si penso' anche che si sarebbe ottenuto piu' denaro
vendendo prima la biancheria intima delle donne e offrendo i servizi delle
stesse mentre erano nude sul palco.

Poiche' la chiave per guadagni maggiori era incrementare il numero dei
compratori, Jennifer e Jack Doyle si offrirono di reclutare un certo numero
di uomini singoli (o che sarebbero venuti senza le mogli). Scoprimmo poi che
la loro abilita' nel trovare uomini derivava dalla consumata pratica di Jack
che adorava trovare dei maschi da far scopare a Jennifer. I sei che
portarono come membri ausiliari del club erano stati tutti nel letto di
Jennifer.

Vicki ed io ci siamo trasferiti a Glen Creek circa quattro mesi fa e un mese
fa ci unimmo al club. Furono Janet e Denise a fermarci un giorno e ad
offrirci di far parte del circolo, raccontando a Vicki tutti i dettagli
delle attivita'. Vicki era sconvolta. Discutemmo della cosa diverse volte.
All'inizio finiva sempre in litigio, ma pian piano digerimmo l'idea. Io ero
molto allettato dall'idea di vedere nude le altre mogli, e magari scoparmene
qualcuna. Mentre non avevo ben focalizzato la possibilita' che Vicki finisse
a letto con altri uomini.

Dopo le sue contrarieta' iniziali, Vicki piano piano ammise che anche lei
trovava stuzzicante l'idea di andare a letto con qualcuno dei mariti del
Circolo. E mentre ne parlavamo mi accorsi di essere eccitato anche io al
pensiero che Vicki potesse essere vista completamente nuda da una platea di
uomini, e poi andare a letto con uno di loro. Alla fine decidemmo entrambi
di accettare il consiglio di Janet di partecipare all'asta successiva come
semplici osservatori.

A quell'incontro Vicki ricevette non solo pressanti incoraggiamenti dalle
altre signore a partecipare alle aste, ma fu anche lusingata dai numerosi
uomini che si dichiaravano pronti a fare grandi offerte per lei. Questi
commenti furono un ulteriore motivo di eccitazione per il sottoscritto, che
nel frattempo fu deliziato dallo spettacolo di Molly Jackson, Sandy Ireland,
Chris Lorenzo e Jennifer Doyle che venivano via via denudate dai vari
acquirenti fino a mostrarsi completamente nude mentre venivano offerti i
loro "servizi".

Io stesso vinsi il diritto di togliere il reggiseno di Jennifer per la cifra
sorprendentemente modesta di trenta dollari. Seppi poi che Jennifer era
un'amante dell'esibizionismo, e il seno che andavo a scoprire (cosi' come il
resto) erano uno spettacolo tutt'altro che inconsueto per la maggior parte
dei presenti.

Alla fine Vicki si lascio' convincere ad unirsi al club. Il suo nome fu
subito messo nella scatola dell'estrazione, insieme a quello di tutte le
altre donne che non erano state offerte all'asta in questa occasione. Ne
estrassero quattro e il destino volle che una delle quattro fu proprio
Vicki. Quando sentii il suo nome mi manco' il fiato.




 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

robbbbyzremino47nickiluscesarezanettiingdandreapietrodenicolo1957luzzi.gennaromarteluna223ast71gtag.genzocraveroambarabadgl2deepman2isaefrenkdottor1
 

Chi puņ scrivere sul blog

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963