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parte 3

Post n°15 pubblicato il 18 Marzo 2006 da noncercostoriedamore
Foto di noncercostoriedamore

Non vedevo l'ora di tornare a casa con Vicki. Tutti e due eravamo in preda
all'eccitazione per effetto dell'asta, e passammo una notte di fuoco a
letto. Invece della solita scelta tra un pompino ed una bella scopata
ottenni entrambi. Vicki me lo sbocchino' con una passione inedita e sembro'
addirittura entusiasta di inghiottire la sborra. E' una cosa che non fa
quasi mai, tranne quando e' un po' brilla. Fui ancora piu' sorpreso, mentre
la scopavo, quando mi chiese piu' e piu' volte di cambiare posizione.
Sembrava volerlo prendere da tutte le angolazioni possibili e in ognuna se
lo gustava con una foga da vera assatanata.

Il mio sospetto e' che stava gia' facendo mente locale alla sua futura notte
con Allen, tanto che quando tutto fu finito mi chiese: "Pensi che saro' in
grado di soddisfare Allen? Pensera' che sono valsa tutti i soldi che ha
speso per me?".

"Vicki, quando avrai finito con lui vedrai se non pensera' di aver fatto un
grande affare!" La rassicurai, cingendole le spalle con un braccio e
stringendola a me, mentre cercavo di riprendere fiato dall'orgasmo. "Sei una
bomba, lo sai."

"Invece ho una paura da matti!" rispose. "Sai, non mi sono mai dovuta
preoccupare di questo... Voglio dire, tu sei mio marito... lui invece mi
giudichera' solo per come me la so cavare a letto!"

"Bene, allora possiamo allenarci insieme, no?" La stuzzicai. "Se vuoi posso
prendermi un giorno di permesso domani..."

"Piantala, dai. Parlo sul serio. Quel tizio ha pagato oltre mille dollari
per avermi un giorno a sua disposizione. Milleduecento dollari! Scommetto
che neanche le squillo d'alto bordo prendono tanto. Non vorrei proprio
deluderlo."

"Vicki, ascoltami. Tu hai un grande vantaggio su qualsiasi ragazza squillo.
Tu godrai di quello che farai con Allen, loro invece sono li' solo per i
soldi e al massimo fanno finta di divertirsi. Non vedi l'ora di andare a
letto con Allen, non e' vero? Non vedi l'ora di prendergli il cazzo in bocca
e succhiarglielo, e di sentirtelo scivolare nella fighetta, no? "

"Oh si'! Non vedo l'ora! Sara' la prima volta, da quando siamo sposati, che
vedo un altro cazzo... che lo tocco... lo lecco... lo assaggio... me lo
sento dentro... mmmhhh! Sara' divertente. Chissa' come ce l'ha... sono tutti
diversi, lo sai?"

"Se lo dici tu, amore. Non sono un grande esperto di cazzi. Anche se devo
ammettere che l'idea di guardare mentre un cazzo grosso e duro ti scivola
dentro la figa e comincia a pompare e' molto stuzzicante."

"...E guardare mentre gli faccio un gran bel bocchino?" chiese leccandosi le
labbra voluttuosamente. "Confessa, ti piacerebbe, non e' vero?" e comincio'
a scivolare con la testa verso il mio cazzo, che nel frattempo per effetto
dei discorsi stava rapidamente riprendendo quota. "Ti piacerebbe vedere che
mi avvicino lentamente con le labbra e comincio a leccargli la cappella...
cosi'...". "Oh, Allen... mmmhh... che bel cazzo che hai... cosi' grosso... e
duro... e che buon sapore..." Comincio' a far finta di stare con Allen,
prima con malizia per provocarmi, poi prendendoci sempre piu' gusto.
"Oooooh... ti prego Allen... fatti succhiare dalla tua schiava... mmmhhh...
mi riempie tutta la bocca... mmmhh... sono la tua schiava, Allen, la tua
troia... mmmhhh... puoi farmi tutto quello che vuoi... mmmhh... ma adesso
vienimi in bocca, Allen... mmmhh... fammi bere il tuo sperma...". Nel giro
di qualche minuto Vicki si bevve cosi' il mio terzo orgasmo della serata.
Anche lei venne contemporaneamente, aiutata dai miei delicati diteggiamenti
sulla sua figa depilata e probabilmente soprattutto dalla messa in scena che
lei stessa aveva messu su. L'idea di fare la troia con Allen la stuzzicava,
si vedeva da lontano un miglio.

Come promesso, Allen si fece vivo il giorno dopo e fisso' l'appuntamento
alle 6 di sera del venerdi' successivo. Avrebbe riaccompagnato Vicki a casa
alle 3 di pomeriggio di sabato. I termini dell'accordo delle vendite di Glen
Creek parlavano di 24 ore, ma spesso le donne si limitavano a passare la
notte dall'acquirente per poi tornare a casa la mattina successiva. In
questo caso pero' anche la moglie di Allen, Helen, era stata venduta e
avrebbe passato lo stesso periodo di tempo con il suo "padrone". Gli Spencer
avevano anche pensato ad affidare i bambini ai nonni. L'intera famiglia,
pare, avrebbe passato un grande week-end.

Vicki sembro' scossa quando si rese conto di quanto tempo avrebbe dovuto
passare con il primo uomo con cui avrebbe fatto sesso, tranne me, da quando
era sposata. "Cosa mi vorra' far fare per tutte queste ore?"

"Magari ti fara' pulire le finestre" scherzai. "In fondo non sta scritto da
nessuna parte che deve essere per forza solo sesso, no? Forse addirittura
niente sesso del tutto."

"Gia'! Ma a te dispiace che staro' via per tutto questo tempo?"

"In effetti sara' duro... ehm, scusa il doppio senso... ma resistero'. Ma
tieniti pronta perche' mi aspetto un rapporto completo... ehm, scusa
ancora... quando torni. Voglio sapere tutti i dettagli scabrosi, e poi ti
daro' un altro carico di sborra nella figa."

"E' una minaccia o una promessa?"

Mai settimana passo' tanto lentamente. Eravamo come due bambini in attesa
delle vacanze estive. Ogni giorno durava un'eternita'. E Vicki ebbe anche
qualche ripensamento. Il martedi', ritornando dal lavoro, la trovai sulla
porta di casa. "Non ci vado" annuncio'. "Non me la sento di fare una cosa
del genere. Sono una donna sposata...".

Ne parlammo a lungo. Sembrava veramente decisa a rinunciare. A niente
valsero i discorsi sulla fedelta' agli impegni presi, sull'importanza delle
opere di carita' del circolo, sulla pessima figura che avrebbe fatto con le
sue amiche. Quando invece portai il discorso sulla delusione di Allen, che
aveva offerto una cifra cosi' impegnativa, e che sicuramente aveva molto
apprezzato le sue fattezze, Vicki sembro' ammorbidirsi. Allora spostai
abilmente il discorso su quello che avrebbe fatto con Allen, fingendo di
minimizzare.

"In fondo non credo che Allen voglia niente di piu' che un semplice
amplesso. Dieci minuti e tutto e' finito. Quasi una sveltina."

"Ah, non credo proprio!" rispose. "Milleduecento dollari per una sveltina?
Scherziamo? Vorra' fare ben altro, sono sicura!"

"Per esempio?"

E Vicki comincio' a snocciolare tutta una serie di "prestazioni" che
immaginava (o desiderava?) che Allen le avrebbe richiesto. Man mano che
parlava il tono della voce comincio' a diventare un sussurro mentre con gli
occhi fissi nel vuoto viveva con l'immaginazione le situazioni che
descriveva. Si stava eccitando, e parecchio. I sensi di colpa avevano avuto
per un attimo il sopravvento, ma la voglia di provare un nuovo cazzo era
alla fine preponderante. Terminammo la conversazione con l'ennesima sessione
di sesso infuocato.

Il giovedi' successivo Vicki ed Allen si sentirono di nuovo per riconfermare
l'appuntamento. Allen le chiese di indossare un abitino sexy come quello che
portava la sera dell'asta. E chiese anche simile biancheria intima. "Vado
pazzo per calze e reggicalze e l'altra sera ti stavano alla grande!" Infine
le consiglio' di portarsi qualcosa di casual, ma comunque abbastanza sexy,
per il sabato. "Non credo che sabato staremo molto tempo vestiti. Ma ti
servira' comunque qualcosa da mettere per tornare a casa."

Venerdi' pomeriggio aiutai Vicki a prepararsi. Eravamo tesi come due cavi
dell'alta tensione. Si mise un vestitino da sera molto trasparente, che era
pensato da portare sopra degli slip. Invece degli slip pero' lei indosso' un
completo di pizzo nero, reggiseno, reggicalze e mutandine, che io stesso le
avevo scelto per l'occasione. Alla luce del sole, o anche in una stanza ben
illuminata, era ben facile vedere il profilo della biancheria che portava
sotto la stoffa del vestito. L'effetto era stupefacente: molto provacante ma
con eleganza. Il parrucchiere le aveva fatto un'acconciatura che raccoglieva
graziosamente i suoi lunghi capelli rossi in cima alla testa.

"Sei troppo meravigliosa per passare la notte con un'altro. Io non ti ci
mando!" Esclamai, scherzando solo in parte. "Guarda che effetto che mi fai"
aggiunsi tirando fuori il cazzo durissimo dai pantaloni.

"Credo di poter fare qualcosa per te" rispose con comprensione. Mi fece
stendere sul letto e mi gratifico' con il miglior pompino della mia vita.
Non ci misi molto a schizzarle in bocca il mio carico caldo e abbondante.
Lei mando' giu' tutto con attenzione, per evitare di macchiarsi il vestito.

"Eccoti servito, cow-boy!" disse pulendosi le labbra con un fazzolettino.
"Mi chiedo quante altre sborrate avro' in me quando tornero'."

"Beh, ricordati di non pulirti. Voglio essere io a lavarti con la lingua
appena torni. E poi voglio concludere la tua giornata da schiava con un
altra sborrata ancora nella tua figa sgocciolante."

Quando arrivo' Allen avevo il cuore in gola. Appena vide Vicki fece un lungo
fischio di approvazione e poi disse qualcosa che al momento mi sembro'
strano. "Sei fantastica! Avrai un grande successo stasera, Vicki! Veramente
un grande successo!"

"Un successo con chi?" mi chiesi mentre partivano in macchina. "Cosa cazzo
vuol fare Allen con mia moglie?"

Cercai di tenermi occupato quella sera, per distrarmi, e alla fine andai a
letto all'una e mezza passata. Ma non riuscii a dormire bene. Nella mia
mente continuavano a rincorrersi immagini di Vicki che si faceva scopare da
Allen. Alle sette della mattina dopo mi alzai, e di una settimana di giorni
interminabili comincio' per me il piu' lungo, mentre aspettavo con ansia il
ritorno di Vicki e il suo racconto di quello che era successo con Allen.

Arrivo' con qualche minuto di anticipo. Le andai incontro sulla strada e
aprii la portiera della macchina di Allen. Vicki era vestita con una
camicetta di cotone bianca ed una minigonna jeans che aveva portato con se
secondo le istruzioni. Si giro' a salutare con un bacio Allen, sussurandogli
amorevolmente "E' stata una stupenda esperienza, Allen. Grazie di tutto."
Quindi si giro' per uscire dall'auto. Nel farlo allargo' le cosce, dandomi
una perfetta visuale della sua figa scoperta. Si vedeva perfino lo sperma
che colava. La gonna, sotto, aveva una grossa chiazza appiccicosa.

"Non mi sono preoccupata di mettermi le mutandine. E comunque loro me le
avrebbero certamente levate." Poi mi bacio' e mi disse "Ti amo."

"Ti amo anche io, ma chi sarebbero 'sti 'loro'?"

"Ho avuto una bella sorpresina ieri sera," comincio' mentre si incamminava
verso casa. Sull'uscio si giro' e mi guardo seria negli occhi. "Bill, sono
stata veramente una porca in queste ultime ventiquattro ore." Mi continuo' a
fissare un attimo, poi sorrise dolcemente, mentre io continuavo a fissarla a
bocca aperta.

La sua frase rimase sospesa nell'aria. Si giro' e comincio' a salire
lentamente verso la camera da letto. Io la seguii muto, tremante, con il
cuore a mille. Si adagio' mollemente sul letto, attese ancora, mentre io
seduto su una sedia trattenevo il fiato. Poi mi sorrise ancora e comincio' a
raccontare.


 
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