PORTO EMPEDOCLE DELL'ORRORE
Voleva solo un po' di pappa e qualche carezza invece un branco di giovani BESTIE UMANE lo ha preso, tenuto, legato, seviziato, sodomizzato, infilato ossa nel retto fino a lesionare gli organi interni e dopo il sadico divertimento lo hanno SOTTERRATO VIVO... tutto ciò davanti a curiosi affacciati alle finestre che non hanno fatto nulla per evitare questo orrore. Dopo alcuni giorni di agonia la povera bestiola non ce l'ha fatta ed é morta, nonostante le cure
Firma la petizione per l'applicazione delle leggi a tutela degli animali e di pene severe per chi si macchia di questi orrori che manifestano l'inciviltà, la stupidità e la crudeltà di certi umani
TEMPO
Post n°18 pubblicato il 17 Aprile 2009 da Waithera
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Post n°17 pubblicato il 10 Aprile 2009 da Waithera
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Post n°16 pubblicato il 21 Ottobre 2008 da Waithera
Non aveva ancora tre anni Ravi Shankar quando aveva preso a chiedere ai suoi genitori i giocattoli che aveva nell’altra casa, dall’altra parte della città. Sempre verso quell’età aveva sviluppato una fobia inspiegabile per i barbieri e i coltelli, come era inspiegabile il segno con cui era nato e che gli attraversava il collo da parte a parte. Era di colore più scuro rispetto al tessuto circostante, con le caratteristiche di una vecchia cicatrice da ferita di coltello, ormai guarita. Nell’altra casa, dall’altra parte della città vivevano un uomo e sua moglie affranti per la morte, avvenuta qualche anno prima, del loro unico figlio di sei anni assassinato da un barbiere e da un lavandaio. I due coniugi, venuti a conoscenza di quanto raccontava il bambino, si erano mossi per incontrarlo ed erano riusciti a portarlo nella loro casa nonostante la contrarietà del padre. Ravi Shankar aveva immediatamente riconosciuto la casa, la sua stanza, i giocattoli, la sua cuginetta e il posto lungo il fiume dove era stato trucidato il figlio della coppia. Aveva raccontato numerosi episodi della sua vita precedente e particolari della “sua” morte che collimavano perfettamente con quanto confessato da uno dei due assassini. A 18 anni Ravi Shankar aveva completamento dimenticato i ricordi della sua prima esistenza, aveva superato la paura dei barbieri e dei coltelli, e il segno si era spostato al di sotto del mento restando comunque chiaramente visibile come una linea ben distinta di pigmentazione più scura. (Caso esaminato da Ian Stevenson, professore di psichiatria e direttore dell’Istituto di parapsicologia dell’università della Virginia) Filosofi e scienziati cercano da millenni di scoprire se la personalità umana sopravvive, in una forma o nell’altra, alla morte: la teoria della reincarnazione, che gode di particolare favore nel mondo orientale, potrebbe essere la soluzione più logica ed esatta. Ad essa, fra gli altri, si sono dedicati eminenti studiosi come Pitagora, Platone, Kant. |
Post n°15 pubblicato il 02 Ottobre 2008 da Waithera
Una grossa, grossissima perdita. Se n'é andato anche lui e chi ci é rimasto? Qualche insignificante attorucolo moderno, senza classe e senza fascino. Non so dire se fosse o no un grande attore, ma so per certo che il suo viso é stato uno dei più belli mai apparsi sugli schermi. A parer mio era appetibile anche a 70 anni e un peccatuccio mortale ce lo avrei fatto con piacere. Io l'amavo molto soprattutto per la bellezza e per la sua generosità. Duecentocinquanta milioni di dollari in beneficenza in tutto il mondo! Altro che la maglietta di Totti! E non solo donava denaro ma si dava anche fisicamente. Mi ricordo una volta che ero a New York ando' lui personalmente in una piazza dove si stava tenendo una manifestazione un po' violenta a cercare di mettere pace tra le opposte fazioni. Mi piaceva anche il suo concetto di fedeltà. Diceva della sua brutta moglie "Perché cercare un hamburger fuori quando in casa ho una bistecca?". Era malato di cancro e un paio di mesi fa lasciò l'ospedale dove era ricoverato per morire in pace a casa sua tra le braccia della moglie, dei figli e dei nipoti. Ha vissuto a lungo, ha vissuto bene, ha lasciato molto a tutti ...
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Post n°14 pubblicato il 19 Settembre 2008 da Waithera
Il problema non è aver vissuto tanti, troppi Ferragosti, ma averne di meno da vivere. Ecco perché rattrista archiviarne un altro né migliore né peggiore dei tanti accatastati nella memoria dove regna la confusione. I nostalgici sono una categoria in crescita. Nelle discussioni rimpiangono i bei tempi andati, quando d’estate era caldo e d’inverno era freddo, i giovani non si drogavano, erano più rispettosi e si vestivano con cura, leggevano molto e non andavano in discoteca; le famiglie villeggiavano e i bambini, ah i bambini, trascorrevano un mese in colonia che un po’ di disciplina mica gli faceva male. E gli ideali? Esauriti. Dagli anni di piombo siamo passati agli anni di merda. Se i brigatisti l’avessero saputo, invece di Moro avrebbero ucciso Berlusconi anche se nel 1978 era pressoché sconosciuto. La politica era una cosa alta, adesso il livello è sceso a Brunetta, popolare perché se la prende coi lavoratori sfruttati. Le case editrici fanno schifo perché sono finite nelle mani del Cavaliere, perfino la Einaudi. In certi ambienti chic la minaccia ricorrente è: dobbiamo espatriare, l’Italia è infrequentabile. E in effetti parecchi sono di parola: si tolgono dai piedi agli inizi di agosto; il guaio è che in settembre rientrano e quatti quatti si accucciano nei loro posticini a rendita sicura. Giovanni Sartori, insigne professore (...) (...) e assiduo frequentatore della prima pagina del Corriere della Sera, a furia di collezionare Ferragosti su Ferragosti si è talmente immalinconito da preoccuparsi del futuro, come non bastasse il presente. Entro il secolo, prevede, il surriscaldamento della Terra avrà ridotto l’Italia (e il resto) a un deserto immenso. Lo ha scritto in un articolo menagramante proprio venerdì; così, tanto per tenerci giù di morale. Per il momento dalle mie parti non fa che piovere e la collina sulla quale ho casa è a rischio frane. Ma può darsi abbia ragione Sartori. Nel qual caso si spiegherebbe come mai gli italiani comprano giganteschi “fuoristrada”: si portano avanti consapevoli che queste automobili sono attrezzate a percorsi tortuosi fra le dune. Siamo un popolo lungimirante. Anche se di umor nero. (V.Feltri) |
Post n°13 pubblicato il 02 Settembre 2008 da Waithera
Si parlerà di "posizione ampiamente aperta" quando la donna sollevi le proprie parti addominali (interiora, gricile, ecc.), abbassando in pari tempo il capo (praticamente, un parto). Si ha la "posizione sbadigliante" quando la donna solleva le cosce e si dedica al congresso carnale tenendole bene aperte (e sbadigliando di tanto in tanto). Quando la donna pone una gamba sulla spalla dell'amante, allungando l'altra, e poi mette questa sulla spalla di lui e distende la prima, continuando cosi' alternativamente, si parlerà di "spaccatura del bambù" (altro che palestra!). Quando una delle gambe della donna é posta sulla testa dell'amante e l'altra allungata, si dirà che essa "batte il chiodo" (ah, ecco da dove deriva "nun se batte 'n chiodo!" e comunque questa é meglio lasciarla a Carla Fracci) Quando la donna tiene entrambe le gambe contratte sul ventre, la si dirà "posizione del granchio" (no, il granchio, no!) Quando, durante il congresso carnale, l'uomo rotea su se stesso e continua a possedere la donna senza uscire da lei, si ha la "posizione girante", che si impara solo con la pratica (molta pratica e con un perno robusto) |
Post n°12 pubblicato il 25 Agosto 2008 da Waithera
“Eppure senza toreare la vita non è vita” afferma Josè Tomàs, moderno Manolete, attendendo che le ferite infertegli dalle corna del toro guariscano perfettamente per ricominciare i suoi flessuosi passi di danza davanti ai bovini. Come si vede bene nel video di Youtube se la lotta fosse stata pari (nessuno soccorre i tori quando sono in difficoltà) il toreador avrebbe avuto l'addome bucato e se non fossero intervenuti quattro uomini a distrarre il toro, adesso il grande matador sarebbe sulla stampa, ma con le immagini del volto listate a lutto. Non preoccupatevi se sul video compare la scritta che certe immagini potrebbero turbare animi sensibili. Personalmente, quando un torero viene incornato, non mi turbo affatto. Sicuramente per “Hatero”, il toro di oltre cinque quintali che alla fine si è trovato la spada infissa nel midollo spinale, la vita avrebbe potuto continuare senza toreare, oppure finire con un colpo secco e la trasformazione in bistecche. Sempre meglio che lo strazio del sangue che cola per le ferite dei picadores, sempre meglio che sentire le urla e le risate mentre le forze vengono meno, sempre meglio che sentire gli applausi mentre la vista si annebbia, sempre meglio una morte dignitosa piuttosto che fare lo zimbello in un’arena assetata di sangue. Io sto con i tori. |
Post n°11 pubblicato il 14 Agosto 2008 da Waithera
L'estate sta finendo e menomale perché non se ne poteva più quest'anno. Basta con la pasta fredda e le melanzane ripiene. A proposito di melanzane ripiene, vi do la ricetta che mi ha dato mia cugina che gliel'ha data un'amica che l'ha saputa da sua nonna che l'ha rubata a Giuseppe Verdi che di concerti se ne intendeva e non mangiava i fagioli. Allooooora, si fa cosi': si dividono le melanzane in due parti, si svuotano e si lasciano un po' con il sale per far perdere l'amaro. Lo "svuotino" si stagliuzza e si mette in una grande ciotola con un po' di pane ammollato nell'acqua e strizzato, la mozzarella, qualche alice, le olive nere, qualche pomodorino, qualche cappero, il sale, il pepe, il basilico, il prezzemolo, l'aglio tritato e abbondante olio. Tutto spezzettato, (anche l'olio.... eheheh). Si mischia il tutto ben bene (sgnaff sgnaff) e si riempiono le barchette di melanzane. Quello che avanza si mette nei peperoni cosi' sembra che uno sappia fare anche i peperoni ripieni. In forno con del pane grattugiato sopra e ancora un filino d'olio. Slurp! |
Post n°10 pubblicato il 08 Agosto 2008 da Waithera
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Post n°8 pubblicato il 20 Luglio 2008 da Waithera
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Post n°7 pubblicato il 13 Luglio 2008 da Waithera
MESSAGGIO IMPORTANTE dall’utente: Gli animali possono essere amati o meno, ma NESSUNO deve maltrattarli, tanto meno chi gestisce delle strutture dove essi dovrebbero venire accuditi e ricevere tutte quelle attenzioni di cui hanno bisogno. Leggete e diffondete a nome di una civiltà che almeno sulla carta tutti diciamo di avere. Grazie fin da adesso a quanti e quante contribuiranno. Invio e promuovo con orgoglio questo messaggio! Gli animali, come i bambini sono indifesi....PROTEGGIAMOLI!!!! Chiedo a tutti gli amici dei blog di promulgare questo messaggio. Ambra (amicagio.a) RAGAZZATE |
Post n°6 pubblicato il 09 Luglio 2008 da Waithera
Je (m') accuse Mi accuso di aver causato un incendio. Ho concepito desideri peccaminosi su mio fratello. Mi accuso di aver tentato di avvelenarmi. Mi accuso di aver consegnato del veleno a una tale che intendeva propinarlo al marito. Mi accuso di aver commesso incesto tre volte la settimana, circa trecento volte complessivamente, e manustuprationes un quattro o cinquecento volte. Ho commesso adulterio con un uomo sposato per un periodo di quattordici anni. Mi accuso di aver dato molto denaro a quest'uomo, per il quale mi sono rovinata. Bis peccavi immundum peccatum cum isto. Mi accuso di aver avuto commercio con un cugino di secondo grado, duecento volte. Era scapolo. Ho avuto commercio con un primo cugino di mio marito, un trecento volte. Era un uomo sposato. Mi accuso che un giovanotto me stupravit quando avevo sette anni. Mi accuso manupeccavisse cum fratre meo, prima ancora di avere sette anni. Mi accuso posuisse virgunculam super me. Mi accuso di aver avvelenato mio padre con le mie proprie mani. Facevo cio' per le sue ricchezze. Cosi' ho fatto avvelenare i miei due fratelli, in conseguenza di che un uomo è stato arrotato. Una volta ho preso delle droghe per abortire. Mi accuso di avere somministrato del veleno a mio marito, cinque o sei volte. Poi sono stata presa dal rimorso, l'ho fatto curare bene, ed è guarito. Tuttavia ne porta ancora le conseguenze. Lo facevo onde poter attendere ai miei piaceri. Mi accuso di aver inghiottito io stessa del veleno e di averne propinato a una dei miei figli ... perché era già grandicella. Mi sono confessata a Pasqua, e comunicata, ma senza alcun proponimento di emendarmi. Marie-Madeleine marchesa di Brinvilliers (Paris, 29 aprile 1676) |
Post n°4 pubblicato il 30 Giugno 2008 da Waithera
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Post n°3 pubblicato il 30 Giugno 2008 da Waithera
Ecco una breve sintesi delle sue proprietà curative:
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Post n°2 pubblicato il 27 Giugno 2008 da Waithera
Cristoforo Colombo, credendo di essere approdato nelle Indie, sbarco’ invece nelle Americhe passando attraverso una strada nuova dato che la vecchia era onerata dai pedaggi che i portoghesi pretendevano. Ora, è risaputo che chi lascia la strada vecchia per quella nuova sempre in quel posto se lo ritrova e il povero Colombo si sconforto’ moltissimo per la delusione di aver scoperto solo le Americhe, al punto che stava quasi per ricoprirle quando si accorse delle ricchezze che questo continente offriva. Iniziarono cosi’ gli scambi tra i due mondi: il Vecchio Mondo esporto’ morte, pestilenze, schiavitù, gesuiti, specchietti e perline e ricevette in cambio terre fertili, oro, manodopera gratuita e una gran quantità di prodotti meravigliosi come le patate (poi divenute patatine fritte), il cacao (poi trasformato in nutella), i pomodori (poi congiunti carnalmente agli spaghetti), il tabacco (che poi era meglio se restava li’), melanzane e soprattutto il …..PEPERONCINO!!!!! Nel Nuovo Mondo Colombo trovo’ qualcosa di simile al pepe, originario dell’isola di Ceylon e all’epoca tanto prezioso da essere usato in sostituzione della moneta corrente. Si trattava appunto del peperoncino, una pianta capace di crescere dappertutto, che richiedeva poche cure, adattissima ad essere coltivata nei paesi del Mediterraneo e che in poco tempo divenne il pepe dei poveri. Si diffuse quasi subito come “alimento medicinale”. Con esso fu possibile dare sprint alla cucina povera, conservare i cibi all’epoca facilmente alterabili e le sue proprietà disinfettanti erano un rimedio infallibile per le popolazioni di paesi caldi e poveri. Ancora ai nostri giorni il peperoncino piccante è largamente utilizzato nella medicina tradizionale indiana ed è accettato dalla medicina ufficiale, tant’è che il capsicum in esso contenuto rientra nella composizione di molti medicinali. Oggi scienziati e gastronomi si sperticano in lodi al peperoncino che contiene tra l’altro valori di vitamine A, B e C più alti di qualsiasi altra verdura. E’ ricco inoltre di vitamine E e PP, oltre che di sali minerali, lecitine, pectina, acidi grassi, capsaicina, capsicina e capsicolo. Fu proprio analizzando gli effetti del peperoncino sull’organismo umano che lo studioso ungherese Albert Szent-Györgyi individuo’ la vitamina C, meritandosi l’attribuzione del premio Nobel nel 1937 (epoca in cui i Nobel venivano assegnati per meriti reali e non come ultimamente che viene dato a ignoranti e assassini). Rispetto a tutti gli altri vegetali il peperoncino ha il più alto contenuto di vitamina C: 100 gr ne contengono 229 mg contro i 50 dell’arancia e del limone, anche se – devo ammetterlo – sgargarozzarsi 100 gr di peperoncino risulta pesante. Se usato a crudo, ne conserva intatte le proprietà: una spolveratina di peperoncino garantisce l’apporto giornaliero di difese dalle infezioni, dalle malattie da raffreddamento e dai disturbi cardiovascolari, mantiene elastici i capillari e accresce la capacità di ossigenazione del sangue. E mica é finita qui .... seeee ... hai voglia te! Continuo domani, che ora é tempo di cucinare (con il peperoncino, naturalmente) |
Post n°1 pubblicato il 23 Giugno 2008 da Waithera
Se vedi un animale abbandonato su un'autostrada italiana, fermati in un'area di sosta e invia un messaggio con il cellulare al numero 334 1051030. Anzi, memorizza prima di partire e per tutta l'estate questo contatto nella rubrica del telefonino. Molti inorridiscono quando dico che •in caso di incidente mi fermerei a soccorrere un cane ferito ma tirerei dritto se a terra ci fosse un essere umano. Mi indurrebbe a questo la certezza di aiutare, nel cane, un futuro amico e di rischiare di aiutare, nell’uomo, colui che ha trafugato dalla mia casa tutti i ricordi più cari o che ha venduto la droga davanti alle elementari di quartiere o che ha commesso una strage per motivi religiosi o che ha assassinato per motivi sportivi o che ha tradito il suo migliore amico o che ha ucciso i genitori per ereditarne i beni o che ha appestato il prossimo per avidità o che ha stuprato e violentato innocenti o…. o… potrei continuare all’infinito con le nefandezze umane. E allora perché salvare un umano? Va da sé che la pietà cristiana e il dovere civico mi smuoverebbero infine ad aiutare la persona ferita e lo farei, gridando pero’ dentro di me in quella parte che è solo mia e dove nessuno mi sente: “Buon Dio, fà che sia un cane!” |
Inviato da: gattoficcanaso
il 06/11/2014 alle 17:20
Inviato da: ITALIANOinATTESA
il 11/07/2012 alle 15:39
Inviato da: angeligian
il 18/11/2011 alle 23:31
Inviato da: ITALIANOinATTESA
il 18/11/2011 alle 21:38
Inviato da: ciopecip
il 24/07/2009 alle 23:55