amareilcinemaParole di cinema scritte ( e trascritte ) di notte e tant'altro per chi ha cuore e occhi per vedere.Per chi ama il cinema.Per chi ha ancora un sogno |
AREA PERSONALE
Il sogno
Se il sonno fosse (c'è chi dice) una
tregua, un puro riposo della mente,
perché, se ti si desta bruscamente,
senti che t'han rubato una fortuna?
Perché è triste levarsi presto? L'ora
ci deruba d'un dono inconcepibile,
intimo al punto da esser traducibile
solo in sopore, che la veglia dora
di sogni, forse pallidi riflessi
interrotti dei tesori dell'ombra,
d'un mondo intemporale, senza nome,
che il giorno deforma nei suoi specchi.
Chi sarai questa notte nell'oscuro
sonno, dall'altra parte del tuo muro?
JORGE LUIS BORGES
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Tempo verrà
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell'altro,
e dirà: Siedi qui, Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io:
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato
per tutta la vita, che hai ignorato
per un altro e che ti sa a memoria.
Dallo scaffale tira giù le lettere d'amore,
le fotografie, le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti: E' festa: la tua vita è in tavola.
Di Derek Walcott Citato nel Film "La Febbre"
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Post n°65 pubblicato il 05 Febbraio 2009 da nottelunas
Un cuore "per" l'inverno! Un film "minimo" che fa sorridere e commuove, mostrando i lati più semplici e complessi della nostra umanità.Un film sull'amicizia sine interesse,un film di impegno civile e sociale e dunque "politico" suo malgrado. Un film che incanta e disarma.Un film che mette in scena la dimensione drammatica del nostro essere uomini perchè mostra come"ogni istante è confine tra l'incontro l'addio".Nella gestione di questo attimo singolare e irripetibile,di questo framento di spazio/tempo,(perchè l'attimo non è mai solo un tempo ma è anche un luogo e un chi) la possibilità di affermare l'altro o negarlo. Assolutamente consigliato m.cristina lucchetta
Vi propongo una bella recensione di....
L'OSPITE INATTESO di F. Ferzetti
Prima di bere la cicuta Socrate chiese di provare a suonare il flauto. Il professor Vale, maturo docente di economia nel Connecticut, vuole iniziarsi al tamburo africano. Non perché stia per morire, ma perché una vera vita non ce l'ha più da tempo. È vedovo, solo, insegna cose che non lo interessano da un'eternità, insomma tira avanti. Finché una sera, tornando dopo anni nel suo pied-à-terre newyorkese, lo trova abitato da una giovane coppia di immigrati illegali, il siriano Tarek e la senegalese Zainab. Chiunque altro chiamerebbe la polizia. Il professor Vale è così educato che se qualcuno legge una lettera in sua presenza, si volta per non spiare le sue emozioni. Da Il Messaggero, 5 dicembre 2008
se vuoi vedere il video clicca l'indirizzo sottostante http://www.youtube.com/watch?v=JS-CXTK-Mwc&feature=player_embedded
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Non dire che hai abbandonato il sogno.
Non c'è altro per noi a cui aggrapparci, se non questo.
Non dire che hai abbandonato il sogno.
Non c'è per noi altra strada se non questa.
Asakusa Kid, Takeshi Kitano
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