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Post N° 376

Post n°376 pubblicato il 09 Novembre 2007 da occhjblu

Fin dalla nascita dell’uomo, uno dei cardini di speranza dell’umanità è stato il cambiamento.. Infatti nel corso degli anni, in ogni aspetto della vita, si è assistito al fenomeno, non necessariamente positivo, dell’evoluzione. Si parla di evoluzione della specie (così come ci insegna il signor Darwin), dell’evoluzione tecnologica, (che, fra le altre cose, oggi ci permette di essere un’immensa comunità di internauti collegati da una semplice “ragnatela”), dell’evoluzione della scienza in genere che, dovrebbe, migliorare la nostra vita e quant’altro… il nostro universo è in continua evoluzione.

E così come tutto cambia… cambia anche il modo di esprimersi… oggi utilizziamo un linguaggio che solo 50 anni fa era sconosciuto… usiamo parole di nuova invenzione, scaturite dalle più disparate situazioni… vocaboli che nascono da spot pubblicitari, parole entrate nell’uso comune per descrivere situazioni e oggetti che prima non erano nemmeno ipotizzabili (se 60 anni fa parlavi di “cellulare” o eri un poliziotto o un galeotto…) e tante altre parole, fatte nostre da altri idiomi… abbiamo un vocabolario in continuo cambiamento.

Ieri sono stata al corso di Prima Emergenza e mentre il responsabile della sicurezza ci istruiva sulle varie azioni da intraprendere in stato di pericolo.. ha detto “nel caso di incendio dovete occuparvi in primis dei diversamente abili”…. DIVERSAMENTE ABILI??? E chi sarebbero? E poi diversamente abili a fare che? A usare il computer? A scrivere una lettera? E poi rispetto a chi? Se io dovessi considerare i “diversamente abili” del mio ufficio… non saprei da che parte cominciare! (la mia collega è sicuramente una diversamente abile a utilizzare qualsiasi congegno elettronico o informatico…lei uscirebbe sicuramente per prima da un palazzo in fiamme!)

Il punto è che oggi abbiamo voluto evolvere il nostro linguaggio in senso ipocrita, non riuscendo più a dire “pane al pane… (probabilmente oggi diremmo formazione lievitata di composto farinoso) ma girando intorno alla definizione… perché oggi dire handicappato non è politicamente corretto… e allora si dice “diversamente abile”, dire cieco o sordo non va bene, si deve dire “non vedente” o “non udente” come se la definizione cieco e sordo fosse un’offesa (a parte che il sordo sia che si dica non udente o sordo non sente.. ma questo è un altro problema).. Non è che se io dico “non vedente” alleggerisco il problema.. quello cieco è, e cieco rimane! E poi io che sono miope sono una “parzialmente non vedente” o una “diversamente abile a mettere a fuoco gli oggetti”??

Così come oggi si tende a identificare determinati tipi di lavoro in termini generici che non identificano l’attività svolta ma la lasciano interpretare… un operatore ecologico per quanto mi riguarda potrebbe essere uno che si occupa di ecologia, della sopravvivenza della Terra, dell’effetto serra, dell’inquinamento, di tutto ciò che può concernere la salvaguardia del nostro ecosistema… quindi un ingegnere per l’ambiente e il territorio (che si occupa della raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, la bonifica di siti inquinati, i fenomeni di inquinamento del suolo, dell'acqua dell'aria, la valutazione di impatto ambientale) è un operatore ecologico…un chimico o un biologo sono operatori ecologico…ma quando invece si parla di operatore ecologico si parla esclusivamente di spazzino, netturbino, addetto alla nettezza urbana… e allora qual è la differenza? Dire netturbino è offensivo? Mah…. quando andavo a scuola la bidella era la bidella e non un operatore scolastico…

Gli operatori sanitari chi sono? Chi si occupa di sanità??.. quindi medici, infermieri, chirurghi, primari…Sirchia e Veronesi sono quindi operatori sanitari… E gli operatori socio-sanitari? Quelli che si occupano di sanità di molte persone??

Si è voluta creare una ipocrita definizione di attività ritenute disdicevoli dagli stessi geni che hanno creato i nuovi termini, i quali per evitare una sorta di pregiudizio sociale nei confronti di lavori meno redditizi o soddisfacenti, ma pur sempre nobili, li rendono così oggettivamente discriminati proprio perché vengono inquadrati come generici operatori di non so che, che fanno non so cosa...

E ora mi chiedo, perché il Presidente del Consiglio non viene definito come un operatore statale???

 
 
 
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