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« OLBIA GALLURA Il sindali...OLBIA GALLURA »

OLBIA GALLURA Tragico schianto: muore pensionato di Monti. direttore generale dell’azienda mista di Sassari.

Post n°69 pubblicato il 05 Febbraio 2009 da olbiesi

 









da La Nuova Sardegna GIOVEDÌ, 05 FEBBRAIO 2009


ANCORA SANGUE SULLA STRADA KILLER


Tragico schianto: muore pensionato di Monti


Coinvolto nell’incidente Renato Mura, direttore dell’azienda mista di Sassari


11 ol muor 050209 12 ol muor 050209 13 ol muor uom 050209


14 ol muor 050209di STEFANIA PUORRO
 OLBIA. Un altro morto. Sulla strada maledetta. Uno schianto terrificante, sulla Olbia-Sassari, a poca distanza da Su Canale, quando non erano ancora le 18,30 di ieri. La disperazione di chi si è salvato, la corsa dell’ambulanza che trasportava l’unico ferito gravissimo, un pensionato di Monti. Ma Giovanni Careddu, 71 anni, non ce l’ha fatta: il suo cuore si è fermato all’ospedale. Coinvolto nell’incidente Renato Mura, direttore generale dell’azienda mista di Sassari. E’ rimasto illeso, così come il suo compagno di viaggio Michele Corda, agente di commercio di Monti. Il manager della Asl, che con la sua Alfa Romeo 159 stava per raggiungere Olbia, nulla ha potuto fare per evitare quella Fiat Punto spuntata da una stradina laterale, alla sua destra. L’impatto, violentissimo, è stato inevitabile. E le due auto sono volate dall’altra parte della strada.
 Renato Mura, 63 anni, originario di Paulilatino ma residente da anni a Sassari, ha percorso quella strada migliaia di volte.
 E’ stato infatti a lungo primario della divisione di Chirurgia all’ospedale di Olbia, poi è diventato direttore sanitario della Asl 2. Fino al settembre del 2008, quando è stato nominato direttore generale dell’azienda mista di Sassari.
 Ieri pomeriggio, appena aveva finito di lavorare, si è messo in macchina per raggiungere Olbia.
 Al suo fianco, un suo caro amico, che si è offerto di accompagnarlo per non farlo viaggiare da solo. E’ lo stesso medico a raccontare, visibilmente scioccato, che cosa è accaduto.
 «Non andavo veloce, non viaggiavo nemmeno a cento chilometri orari. Ma quando ho visto quella Punto sbucare improvvisamente da destra, da una stradina laterale, non ho potuto fare nulla per evitarla. Me la sono trovata di fronte, è stato inutile frenare: l’ho presa in pieno e ho pensato di morire. Uno scontro violentissimo che ci ha catapultati dall’altra parte della strada. Se io e Michele Corda ci siamo salvati - continua Renato Mura -, è stato grazie all’airbag. Ma a quel punto è sopraggiunta un’altra paura: credevamo che la macchina potesse esplodere da un momento all’altro. Avevamo difficoltà a slacciare le cinture, sembrava che stesse passando un’eternità, invece in pochissimo tempo siamo riusciti a uscire dall’abitacolo e ci siamo precipitati dal conducente dell’altra macchina. Era incastrato, non riuscivamo a tirarlo fuori. E mentre chiamavamo il 118 e la polizia, ho infilato un braccio in quell’auto e ho provato a sentire il polso dell’uomo. Ma non avvertivo niente. Respirava con molta fatica. Era gravissimo e ho capito subito che, probabilmente, non ce l’avrebbe fatta».
 Quando sono arrivati sul posto i vigili del fuoco di Olbia, Giovanni Careddu è stato liberato da quell’ammasso di lamiere contorte e immediatamente sono intervenuti i medici del 118. Il pensionato è stato intubato e poi trasportato verso il “Giovanni Paolo II”: ma è morto poco dopo a causa delle gravissime ferite riportate.
 Sul posto anche una pattuglia della polizia stradale di Ozieri, che ha svolto i rilievi del caso e aperto un’inchiesta sull’ennesimo incidente stradale mortale avvenuto sulla Olbia-Sassari.
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 da La Nuova Sardegna GIOVEDÌ, 05 FEBBRAIO 2009


IL FUTURO DELLA COMPAGNIA AEREA


VERTICE A PARIGI


La svolta annunciata nell’incontro con amministratori comunali e sindacalisti


Ripartono le trattative. Il Principe: più produttività e più qualità per cercare un buon partner


Meridiana, l’Aga Khan sconfessa la linea dura


«Troviamo un accordo per rafforzare la compagnia e far vincere Olbia e la Sardegna»


dall' inviato Guido Piga


1 ol mer 050209 3 ol mer 050209


PARIGI. «Fateci delle proposte, noi cerchiamo di rivedere la nostra su Meridiana». Uomo di pace, l’Aga Khan porge un ramoscello d’ulivo agli amministratori e ai sindacalisti arrivati nella sua residenza di Aiglemont, Parigi, e lancia un duro monito ai suoi dirigenti, dall’amministratore Rossi al presidente Trivi che siedono alla sua sinistra. «Io non voglio la guerra, chi la vuole lo faccio accomodare fuori da casa mia» dice Karim, aprendo la discussione cominciata alle 14.30 e chiusa un’ora dopo. Il sindaco Giovannelli, il presidente del consiglio comunale di Olbia Pizzadili, i tre rappresentanti dei lavoratori, tutti soddisfatti di essere stati ricevuti, si guardano in faccia. «Che ce l’abbia con noi, ospiti suoi?». Solo un attimo di smarrimento, perché, alla fine, Karim spiazza tutti.
 «Desidero arrivare a un accordo su Meridiana, vorrei costruire con voi un nuovo punto di partenza per rendere forte la compagnia», scandisce il proprietario di Meridiana, seconda compagnia aerea nazionale, 1400 dipendenti di cui quattrocento a rischio licenziamento.
 Tutto vero, tanto che i sindacalisti, varcato il portone di Aiglemont, si dichiarano «sorpresi», «quasi sgomenti» per la portata dirompente (e positiva, per loro) delle dichiarazioni dell’Aga Khan. Ripartire da zero, nella complicatissima trattativa sulla crisi di Meridiana, suona come una sconfessione all’azione dell’ad Rossi, ostinatamente chiuso al dialogo, pronto a ridimensionare l’azienda pur di non accettare minimamente le richieste dei sindacati. Karim la vede in modo opposto. «Io sono per il dialogo, e voglio che dialogo ci sia».
 E’ una svolta, a meno di dieci giorni dai possibili licenziamenti. E’ un segnale “politico” fortissimo. Karim crede che un accordo possa essere trovato, debba essere trovato. Tutti insieme, senza guerre, senza voler vincere a tutti i costi. «Non ci saranno vincitori da una parte, sconfitti dall’altra - chiarisce l’Aga Khan, in italiano -. Ci sarà un solo vincitore, Meridiana, e con Meridiana vincerà Olbia, la Sardegna».
 Questa è la linea, amministratori e sindacalisti la afferranno al volo. «Sono soddisfatto di aver, come amministrazione, contribuito a far riprendere la trattativa» dice Giovanelli, che incassa una indubbia vittoria. «Io vorrei sapere se il management ha capito» ironizza Mauro Rossi, Cgil nazionale.
 Durante l’ora di incontro, nella sala riunioni principale di Aiglemont, né Rossi né Trivi, seduti alla sinistra di Karim, aprono bocca. Ma è evidente che, già da oggi, dovranno rivedere la strategia. Perché loro saranno chiamati a tradurre con atti concreti l’indirizzo dato dall’azionista di maggioranza. Non a caso, nelle prossime ore riprenderanno le trattative. A condurle sarà Claudio Miorelli, il dirigente chiamato da Karim a tessere i fili per l’intesa possibile.
 Crisi risolta? No, ovviamente. Karim pone le sue condizioni, senza entrare nei dettagli tecnici dei nuovi contratti. Ma, fatto rilevante, non fa alcun riferimento diretto a quelli di Eurofly, proprio quelli che l’ad Rossi voleva imporre, prendere o lasciare. L’Aga Khan dice che, finanziariamente parlando, «prima Alisarda, poi Meridiana, sono stati un pessimo investimento: hanno sempre prodotto utili, ma io non ho mai preso dividendi». La compagnia aerea è andata avanti con le sue forze. Ma ora lo scenario è cambiato.
 «Io voglio mantenere Meridiana - sottolinea - ma i concorrenti sono più forti. Alitalia non è più pubblica, è privata, ma è fortemente sostenuta dal governo». Bisogna cambiare la mission di Meridiana, rendendola bella per un possibile nuovo partner. Una vecchia storia, adesso, in tempi di crisi, di stringente attualità. Karim cita Lufthansa e British, i due player più forti dopo Air France, proprietaria di fatto di Alitalia. Ma perché i tedeschi, e più ancora gli inglesi, possano investire su Meridiana, entrando così nel ricco mercato italiano del trasporto aereo, Karim spiega che servono due cose: «Più produttività, più qualità».
 Sulla seconda, ha fatto un esempio. «Voglio che i dipendenti di Meridiana trattino i passeggeri come i sardi hanno trattato me: con cortesia e attenzione». Ma non è una critica ai suoi lavoratori, almeno non aspra. Perché Karim, che fa sapere di essere aggiornato quotidianamente su Meridiana con un report, fa i complimenti a tutti «per la puntualità dei voli». «E’ un grande riconoscimento, così come è importante che l’Aga Khan abbia chiesto a tutti, quindi ai suoi dirigenti soprattutto, di creare un clima di empatia» sottolinea Stefano Porcedda, rappresentante dei piloti. Deve sorridere pure Gianni Rossi, non chiedere solo che lo facciano le hostess. Un problema superabile. Quello della produttività, legato ai costi del personale, è il vero campo di confronto.
 «Noi le nostre proposte le abbiamo avanzate, permettono all’azienda di avere maggiore produttività: noi lavoriamo di più, senza licenziamenti, guadagnando lo stesso stipendio. E’ molto, non ci si può chiedere di tagliarci lo stipendio del 30 per cento», ragiona Marco Bardini, Uil. Per ora Karim taglia solo le ali dei “falchi” e libera in volo le “colombe”. Sperare si può.
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 da La Nuova Sardegna GIOVEDÌ, 05 FEBBRAIO 2009

I piani aziendali: licenziamenti e ridimensionamento della flotta


Tutti i nodi della vertenza


2 ol mer 050209La decisione del Cda. Senza un’intesa con i sindacati, dal 13 febbraio Meridiana potrà cominciare a licenziare, mettendo in pratica la decisione presa dal consiglio d’amministrazione il 23 novembre 2008.
 400 a rischio. I posti in pericolo sono 145 tra piloti e assistenti di volo con contratto fisso, più quelli con contratto stagionale: complessivamente, secondo i calcoli dei sindacati, perderebbero il lavoro quattrocento dipendenti della compagnia aerea dell’Aga Khan.
 Tagli a Olbia, non a Cagliari. Solo a Olbia potrebbero essere mandati a casa 24 comandanti, 15 piloti, 32 assistenti di volo. La base di Cagliari non subirebbe tagli.
 Verona e Firenze. Le altre sforbiciate al personale toccherebbero alle basi di Verona (12 comandanti, 11 piloti, 13 assistenti di volo) e di Firenze (12 comandanti, 10 piloti, 16 assistenti di volo).
 Nove aerei a terra. In base al piano del management, a terra resterebbero nove aerei sui ventidue della flotta attuale, ridimensionando così Meridiana a compagnia solo della continuità territoriale. (g.pi.)
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 da La Nuova Sardegna GIOVEDÌ, 05 FEBBRAIO 2009

L’Anpav: «È presto per festeggiare»


Sit-in degli assistenti di volo. Ridotto a 4 ore lo sciopero di martedì


  4 ol mer 050209OLBIA. Lo sciopero generale di 24 ore dei dipendenti Meridiana, proclamato per martedì 10 febbraio, va rivisto e corretto. La Commissione garanzia sciopero, ieri sera, ha fatto sapere alle organizzazioni sindacali che l’astensione dal lavoro potrà durare al massimo 4 ore.
 Adesso, però, il quadro è cambiato: dopo l’incontro di Parigi non si sa ancora che cosa si deciderà, ma se lo sciopero non dovesse essere revocato, dovrà comunque essere ridotto. Una comunicazione, questa, arrivata anche all’Anpav, il sindacato degli assistenti di volo “escluso” dal vertice con il principe.
 E proprio l’Anpav, che ieri mattina ha tenuto un sit-in di protesta all’aeroporto dopo la fallita trattativa al ministero del Lavoro, preferisce essere prudente. «Troppo presto per festeggiare - dice il coordinatore nazionale Fabrizio Contino -: i licenziamenti non sono stati ancora ritirati e, quindi, la pistola carica rimane sul tavolo. Bisogna capire esattamente che cosa vuol dire “fare tutti un passo indietro e ricominciare a trattare su nuove basi”. Il 13 sapremo esattamente quello che accadrà, perché è l’ultimo giorno per prendere le decisioni, per ricominciare a negoziare. Non vogliamo essere pessimisti, né vogliamo dare un giudizio negativo sul vertice col principe, al quale anche l’Anpav con i suoi 150 iscritti, avrebbe voluto partecipare. Comunque, ora si guarda avanti: se le nostre richieste verranno accolte e se i licenziamenti saranno ritirati, allora si potrà festeggiare».
 Durante il sit-in al Costa Smeralda, l’Anpav ha ricordato ancora una volta l’inutile viaggio a Roma della delegazione sindacale. «Meridiana ha confermato la mobilità per 142 lavoratori e non ci ha dato neanche la possibilità di parlare - ha detto Contino - tanto che non siamo riusciti a entrare nel merito della trattativa. Un muro contro muro che porterà a gravi scontri. A meno che, adesso, le cose cambino davvero radicalmente». (s.p.)
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 da La Nuova Sardegna GIOVEDÌ, 05 FEBBRAIO 2009


Un chilo di cocaina nel bagaglio


Ammanettato dalla guardia di finanza un corriere brasiliano


DROGA Arrivava da Roma, bloccato in hotel


          29 ol drog 0502009 30 ol drog 050209


OLBIA. Un chilo e cento grammi di cocaina. Rigorosamente custodita nel bagaglio a mano. Il corriere è arrivato da Roma-Fiumicino, con tutta quella roba.
 Gli uomini della guardia di finanza di Olbia lo aspettavano all’aeroporto. Sapevano già tutto su Nelson Garcia, di 26 anni. Perché quel giovane brasiliano era tenuto d’occhio da un pezzo nell’ambito di un’indagine internazionale a cui stavano da tempo lavorando diverse forze di polizia.
 E le fiamme gialle guidate da Cesare Antuofermo, con tanti elementi in mano e molte informazioni arrivate da più parti, sono entrate in azione a colpo sicuro.
 Non al “Costa Smeralda”, però. Ma nell’albergo che aveva prenotato e che ha raggiunto subito dopo il suo sbarco.
 Per motivi di sicurezza, era meglio non intervenire davanti a decine e decine di passeggeri. Così si è atteso che Nelson Garcia, appena sceso dall’aereo, entrasse nell’aerostazione. Poi non lo si è perso di vista nemmeno un attimo. E al suo arrivo in un hotel del centro, non ha avuto neanche il tempo di aprire il bagaglio: ci hanno pensato i finanzieri, a farlo, e nulla il giovane ha potuto dire di fronte a quanto è stato trovato all’interno: ben 1100 grammi di cocaina che avrebbero fruttato - nello spaccio al minuto - una somma pari a 300mila euro.
 Chi fossero i destinatari della droga, per il momento non si sa. Ma è anche su questa pista che la finanza sta lavorando: per ora c’è la certezza che la cocaina fosse destinata al mercato locale.
 «E’ in atto da tempo una collaborazione internazionale - ha spiegato il comandante Cesare Antuofermo - e numerose sono state le segnalazioni che abbiamo ricevuto dall’estero, soprattutto dal Sud America: avevamo molti elementi sui quali lavorare e grazie a una serie dati incrociati che sono stati raccolti, è stata potenziata l’attività di controllo dell’aeroporto. L’altro ieri, proveniente da Roma-Fiumicino, l’arrivo del giovane corriere brasiliano: questa era un’attività tipica di polizia e non abbiamo utilizzato i cani antidroga. Non abbiamo però fermato il corriere subito: una volta capito di chi si trattava, abbiamo aspettato il momento giusto per agire».
 Nelson Garcia si trova ora in carcere, a Tempio, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
 Nel frattempo, l’attività antidroga dei finanzieri in Gallura, prosegue incessantemente con l’attenzione concentrata sempre nei porti e all’aeroporto di Olbia. Lo scorso anno, sono stati arrestati venti corrieri e sono stati sequestrati complessivamente 210 chili di hascisc e poco meno di dieci chili di droghe pesanti, tra eroina, cocaina e droghe sintetiche. (s.p.)
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