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OLBIA GALLURA Spacciatore a 15 anni. Quasi incredibile. Beccato con la polvere bianca in tasca

Post n°74 pubblicato il 10 Febbraio 2009 da olbiesi

 

 da La Nuova Sardegna MARTEDÌ, 10 FEBBRAIO 2009

Il nuovo piano di Pittulongu subito in consiglio

Nota del presidente Pizzadili alla commissione perché il regolamento arrivi in aula

 12 ol pitt 10020913 ol pitt 1020209 14 ol pitt 100209

15 ol pitt 100209di Luca Rojch

OLBIA. Non si vedono cowboy a cavallo con pistole e speroni. L’assalto alla diligenza, alla terra da conquistare, si fa in doppio petto. Armati di codice e carta bollata. Pittulongu come il far west in cui l’unica certezza è l’incertezza delle regole. Il rischio che la legge sia diversa per tutti si materializza giorno dopo giorno. La commissione urbanistica gira alla moviola e non riesce a discutere il piano di risanamento. I tribunali dànno ragione a chi chiede la licenza per costruire. Il monte dei metri cubi diminuisce, prezioso cucuzzolo, era già una mezza collina. Tra un po’ diventerà una spianata. Il cemento si conterà solo con il contagocce.
 Un paradiso senza regole, con più progetti che cemento a disposizione. Il piano di risanamento rimane incagliato nella burocrazia. Ora anche il presidente del consiglio comunale, Tonino Pizzadili, invia una nota di richiamo alla commissione. Lascia da parte i guanti istituzionali e mette i guantoni. Con la gentilissima missiva informa il presidente che vuole portare subito in consiglio comunale il nuovo piano di Pittulongu. Terremoto assicurato. Da una parte i consiglieri di minoranza sono felici, si parla del piano che deve dare le regole al quartiere fantasma. Dall’altra lanciano l’allarme di una approvazione a scatola chiusa del piano. Si rischia di dare il via libera a un piano di cui si conoscono solo una minima parte dei contenuti. «Non è un rischio remoto - dice Carlo Careddu, Pd -, ma una realtà molto concreta. Da tempo chiediamo che si discuta il piano di risanamento di Pittulongu. Per mesi abbiamo assistito a una melina della maggioranza che non ha voluto discutere. Nello stesso tempo il Tar dà ai proprietari la possibilità di costruire. In molti casi si passa dallo sportello del Duap. Con un’autocertificazione si comincia a costruire in 20 giorni. Così si mangia il monte delle volumetrie».
 Il caso della Polo holding, che dimezzato le volumetrie per trovare un accordo con il Comune, è solo uno dei tanti che l’amministrazione deve gestire. La società è pronta a scendere da 16 mila metri cubi a 7 mila pur di portare avanti il suo progetto intorno allo stagno. Per rendere più convincente l’offerta sul tavolo del sindaco c’è anche una eventuale richiesta danni da 5 milioni di euro che la società chiede all’amministrazione. Di fatto il Comune aveva già firmato una convenzione con la società. Un contratto in cui dava alla Polo holding il via libera.
 Ma lo stagno non entra nella contropartita offerta dalla società in questo accordo. Di fatto lo stagno dello Squalo è già del Comune. Lo è dal 2004. Difficile che ora l’amministrazione possa considerare una vittoria l’avere un bene che è già suo.
 «Dobbiamo discutere a fondo sul piano di risanamento di Pittolungu - dice Giorgio Spano dei Cristiano popolari -. Dobbiamo avere un approccio di metodo. Per oltre un anno abbiamo fatto la battaglia perché il piano di risanamento venisse discusso in commissione urbanistica. La maggioranza ha preso tempo. Ora c’è questa accelerazione che rischia di esautorare la commissione dal suo compito. Il richiamo del presidente del consiglio comunale deve essere rivolto a chi presiede la commissione, non a noi. Il Comune agisce in modo schizofrenico. Da una parte tratta con la Polo holding, la società che vuole costruire intorno allo stagno di Pittulongu, dall’altro si porta in aula un piano in cui per la società non è previsto neanche un metro cubo. Nella ripartizione dei volumi, tutta l’area intorno allo stagno dello Squalo è classificata come inedificabile». L’ultimo colpo di scena nella telenovela infinita che fa sprofondare nell’incertezza il quartiere con le radici sul mare.
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 da La Nuova Sardegna MARTEDÌ, 10 FEBBRAIO 2009

ADDIO ALLA STAZIONE

Confronto serrato tra il sindaco e il nuovo comitato

16 ol staz 100209OLBIA. Meglio di una miss in bikini. Il cemento continua ad affascinare, a catalizzare l’attenzione su di sé. I metri cubi che nasceranno al posto della stazione continuano a far discutere la città. Il confronto organizzato dal comitato «Salviamo il cuore di Olbia» ha avuto un effetto calamita. Poca gente comune, molti big della politica. A parte l’esercito di candidati che si è fiondato per trovare una solida platea, c’erano anche i rappresentanti di Comune, Provincia, Cgil, Cna. Un incontro a tratti anche ruvido sul tema principe in città. Il mattone. Il comitato espone le sue idee. Nelle aree libere lasciate dall’arretramento della stazione sognano aree verdi, piste ciclabili, metropolitana di superficie. Ma più realista del re prende la parola il sindaco Gianni Giovannelli. «Sono aperto a qualsiasi dibattito - dice il primo cittadino -, a qualsiasi discussione, ma non si possono dimenticare alcuni presupposti fondamentali. Per prima cosa non esiste l’esproprio proletario. I nove ettari liberati dall’arretramento della stazione sono di una società privata. Rfi. Non scartiamo l’ipotesi di acquistare quei terreni, ma quell’area non è nostra. Non possiamo essere noi a decidere. Quelle aree hanno un valore commerciale. Si può costruire. Sarà il consiglio comunale a valutare la validità e la bellezza dei progetti. Per quello che mi riguarda non trovo scandaloso se si pensa a una riqualificazione che abbia aree verdi, piste ciclabili, ma anche palazzi alti, 30, 50, 80 metri. Mi fa piacere che esista un comitato che dia gambe a un progetto generale». La stazione accende il confronto. Quasi un miracolo in una città che sembra rimanere imperturbabile. Impermeabile alle emozioni. «Si dà vita a una speculazione edilizia - dice Marco Varrucciu, Pd -. In questo modo si rubano metri cubi al monte disponibile per la città. Sono 180 mila metri cubi che si regalano a un privato». Si parla anche di metropolitana di superficie. Rimane per ora un unico binario che porta da Olbia a Golfo Aranci. Molti ritengono inutile il collegamento che trasporta al massimo 100 passeggeri al giorno e al suo posto sognano una metropolitana di superficie. Ma è indispensabile creare dei muri di sbarramento che spaccherebbero in due la città. (l.roj.)
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 da La Nuova Sardegna MARTEDÌ, 10 FEBBRAIO 2009

A 15 anni con la coca in tasca

Baby spacciatore arrestato in centro dai carabinieri

17 ol baby 100209OLBIA. Spacciatore a 15 anni. Quasi incredibile. Beccato con la polvere bianca in tasca, nell’età in cui si dovrebbero tirare calci a un pallone, e non le strisce di coca. Bambini senza infanzia, persi in cunicoli di disperazione, in modelli distorti. Testa vuota e coca in tasca. I carabinieri lo hanno seguito e pedinato. Lo hanno notato al centro della città mentre alle 3 del mattino andava avanti e indietro in una delle vie più trafficate.
 Movimenti sospetti che hanno attirato l’attenzione di alcuni agenti in borghese. I carabinieri della sezione operativa del reparto territoriale di Olbia, guidati dal colonnello Giovanni Spirito, alla fine lo hanno arrestato, nella notte tra sabato e domenica. L’accusa è detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nelle tasche aveva 10 grammi di hascisc e un grammo di cocaina. È bastato perquisirlo per far scattare l’operazione. I carabinieri hanno deciso di controllare anche l’abitazione in cui il ragazzo vive con i genitori. Nella sua cameretta tra poster e libri i militari, coordinati dal tenente Luigi Bramati, hanno trovato avvolti dentro il cellofan, 120 grammi di hascisc, divisi in due panetti.
 Davanti ai militati i genitori increduli. Il ragazzo è stato arrestato per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Per decisione della Procura per i minorenni di Sassari il giovane è stato portato al centro di accoglienza per minorenni. I carabinieri non dànno dettagli ulteriori della vicenda. Per prima cosa si vuole tutelare il minore al centro della vicenda. Ma in città è il secondo caso in pochi giorni di arresto di un minore coinvolto nello spaccio di droga. In casa del ragazzo erano stati trovati due panetti di hascisc.
 Forse è troppo presto per parlare di allarme droga tra i giovanissimi, ma questi due casi tanto ravvicinati fanno crescere l’attenzione delle forze dell’ordine verso i baby spacciatori. Ancora più inquietante è stato trovare nelle tasche del giovane anche cocaina. Segno che la droga pesante si diffonde con sempre maggiore forza anche tra i giovanissimi e la sua pericolosità non viene avvertita. I carabinieri hanno intensificato i controlli vicino ai locali, ma anche nelle strade della città. (l.roj.)
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da La Nuova Sardegna MARTEDÌ, 10 FEBBRAIO 2009

EMERGENZA, LE PROPOSTE DEI MEDICI

Strade pericolose, triste record degli incidenti

In Gallura il numero delle vittime è raddoppiato dal 2005. Pala: serve più prevenzione

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di STEFANIA PUORRO
 OLBIA. Aumentano i lenzuoli bianchi sulle strade, stesi per coprire i morti dell’asfalto. Quella di Olbia Tempio è la provincia dell’isola che, nel 2007 (dati Aci-Istat), ha registrato un “primato” negativo: dal 2005 è raddoppiato il numero delle vittime degli incidenti stradali (si è passati da 9 a 22). Anche il 2008 è stato un anno nero e in questo primo scorcio del 2009, in Gallura, si sono contati già tre morti, due dei quali sulla Olbia-Sassari. Proprio quella maledetta e trafficatissima arteria per la quale non ci sono più i finanziamenti inzialmente concessi dallo Stato alla Regione.
 Non solo. Gli incidenti stradali sono la causa principale dei traumi di elevata gravità: in Gallura se ne registrano tre ogni mille abitanti e la mortalità è pari allo 0.8%.
 Questo vuol dire che su 100mila abitanti, ci sono 80 morti all’anno, e nel 90 per cento dei casi si tratta sempre di incidenti stradali. Nell’unità operativa di rianimazione e anestesia del Giovanni Paolo II, il 25% dei ricoveri riguardano pazienti feriti sulle strade (spesso giovani) e, di questi, il 40% ha esiti gravi. «Questo vuol dire che il problema è veramente grosso - dice il primario Franco Pala, “stanco”, insieme con la sua équipe, di continuare a vedere tanti genitori piangere la perdita di un figlio -. Migliorare le condizioni delle arterie è un passo fondamentale e assolutamente indispensabile, ma non può bastare. Bisogna pensare a nuovi modi di fare prevenzione, cominciando dalle scuole. E come unità operativa di rianimazione siamo disposti a metterci in gioco: siamo cioè disponibili a dare il nostro contributo a chi ha in mano l’educazione stradale per attuare un progetto serio e condiviso. Che vada ad aggiungersi al gran lavoro delle forze dell’ordine sulle strade, all’inasprimento delle pene e alle iniziative organizzate dagli enti locali con servizi navetta per le discoteche. Quando si parla di incidenti, nella maggior parte dei casi le cause sono sempre le stesse: alcol, droga, eccessiva velocità. E a rimanere coinvolti sono soprattutto i ragazzi. E’ a loro che ci si deve rivolgere per fare prevenzione ma è soprattutto ai giovani del futuro e quindi ai bambini di oggi che si deve cominciare a parlare di come comportarsi per evitare le tragedie della strada. Serve una nuova coscienza sociale ma, per raggiungere l’obiettivo, tutti devono essere coinvolti». Quindi: prevenzione e strade sicure prima di tutto. Ma non solo. Secondo Pala, ci sono anche altre emergenze da risolvere. «Una riguarda la ristrutturazione della rete di soccorso del nostro territorio. Ci sono zone “periferiche” della provincia dove dovrebbe essere potenziato il 118. Un esempio: la Buddusò-Alà è una strada ad alta densità di traffico pesante. Ma dal punto di vista del soccorso, c’è solo un’ambulanza di volontari».
 Un’ultima cosa, non meno importante delle altre. «Si deve lavorare, come in altre parti d’Italia, per creare un registro regionale dei traumi - dice Pala -: non ne esiste uno nazionale, ma se la Sardegna lo avesse, avremmo un quadro più preciso dei traumi che, oggi, vengono solo segnalati e qualificati senza sapere quanti di questi sono gravi e quali sono le cause».
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