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OLBIA GALLURA Vertice di maggioranza: i nizziani all’attacco di Giovannelli «Vogliamo quei tre assessorati»
da La Nuova Sardegna MARTEDÌ, 24 MARZO 2009 AVANZA L’ESERCITO DEI NUOVI POVERI L’assalto dei mille al market della solidarietà Si moltiplicano le famiglie in difficoltà, distribuiti 14mila pasti caldi all’anno di Luca Rojch OLBIA. C’è una città che non va sui Suv, non guarda le vetrine griffate, non vive con ansia la data della prima del Billionaire. È la città invisibile del bisogno, quella del consumismo consumato, di chi non arriva alla terza settimana. Gente che cammina a testa alta e pancia vuota e ogni settimana bussa al supermarket della solidarietà. Con pazienza si mettono in fila per un pacco di pasta. Per un cappotto e un paio di scarpe usati. È la fame della porta accanto, quella sussurrata nella società della bulimica opulenza. L’esercito di affamati dalla crisi bussa alle porte degli istituti di assistenza. Un popolo con la mano tesa. Non solo extracomunitari. Nel mercato unico anche la miseria diventa globale. |
da La Nuova Sardegna MARTEDÌ, 24 MARZO 2009 «Aiutiamo tutti, gli extracomunitari e anche gli olbiesi» OLBIA. Non rimane sorpreso dei numeri da record della povertà in città. L’assessore ai Servizi Sociali, Tiziano Pinna, conosce nei dettagli l’emergenza povertà a Olbia. Ha il quadro dei numeri e tutte le iniziative, compresa la Rete solidale, che vengono finanziate dal suo assessorato. «Cerchiamo di dare risposte a tutte le esigenze - spiega Pinna -. Da chi ha bisogno di un pasto caldo a chi non riesce a pagare l’affitto. C’è una fascia di poveri che con la crisi è diventata più robusta. Non ci sono solo extracomunitari. Molti di loro sono anche nostri concittadini. Un grande aiuto è dato dai volontari che ogni giorno dedicano parte del loro tempo ai più deboli». Ma l’assessorato si occupa anche di altri aspetti. «Abbiamo la gestione degli asili nido - continua Pinna -. Una parte di questi viene dato a costo zero per le fasce più deboli. Ora dovrebbero sorgere altre due strutture». Pinna ritorna sull’emergenza povertà. «Noi diamo più o meno 250 contributi per aiutare chi non riesce a pagare gli affitti - spiega -. Ma si devono avere requisiti di reddito e il contratto di locazione deve essere registrato. Le iniziative da parte dell’assessorato non mancano. Merito anche degli uffici che lavorano in modo eccellente». Un capitolo a parte è riservato alle case popolari. «In questo caso dobbiamo sfatare una sorta di falso mito - continua Pinna -. Non è il Comune a costruirle, ma un ente regionale, L’Area. Noi ci limitiamo a dare i terreni in cui edificare gli alloggi. Ci sono tante domande per avere una casa popolare, ma se la Regione non le costruisce non possiamo farci nulla. Da diversi anni abbiamo dato la disponibilità di un’area alla fine di via Vittorio Veneto. Cambiano giunte e presidenti, ma da Cagliari non parte il via ai lavori». L’assessore non nasconde la crisi. «Esiste e ha effetti anche in Gallura - conclude -. In città continua a esserci anche una forte immigrazione dalle zone interne. Ma se prima si trovava un lavoro con facilità, ora è diventato difficile. Anche questo contribuisce a far crescere la povertà». (l.roj.) |
da La Nuova Sardegna MARTEDÌ, 24 MARZO 2009 «Vogliamo quei tre assessorati» Vertice di maggioranza: i nizziani all’attacco di Giovannelli OLBIA. A passi rapidi verso il baratro. La guerra lampo è diventata di trincea. Il colpo di stato è diventato un colpo di stallo. La riunione di maggioranza somiglia a un pranzo cordiale fatto di portate al veleno. I dissidenti del Pdl non fanno un passo indietro. Chiedono i soliti tre assessorati. |
da La Nuova Sardegna MARTEDÌ, 24 MARZO 2009 IL CASO Veleni anche in commissione Valerio Spano diserta i lavori OLBIA. Berchiddeddu come una fortezza inespugnabile. La commissione Lavori pubblici rimane alla porta. Nessuna metafora. Il delegato per Berchiddeddu, Valerio Spano, ha le chiavi degli uffici del Comune nella frazione. Lui al sopralluogo non si presenta, e i consiglieri senza sede devono ritornare a casa. La commissione dura meno di un minuto. Giusto il tempo di una telefonata. Perché il delegato non ha avuto nessun vuoto di memoria. Al presidente, Massimo Bacciu, che lo chiama al cellulare, lui risponde: «Non mi presento per motivi politici». Bacciu ci resta malissimo e lo fa mettere a verbale. Così l’unica commissione che non era stata bloccata dallo sciopero di una parte della maggioranza, viene cancellata dalla presa di posizione del delegato. La denuncia arriva dai tre consiglieri della minoranza, Antonio Loriga, Luigi Damigella, e Piero Putzu. Con il presidente Bacciu e Marco Vargiu si sono ritrovati per fare il sopralluogo. «Abbiamo garantito il numero legale - dice Loirga -, ma dopo la telefonata del delegato che annunciava la sua defezione per motivi politici ci siamo rimasti malissimo. Mi spiace perché questa commissione ha lavorato in modo buono». Sulla stessa linea Damigella. «La commissione è stata spostata a venerdì. Se Spano non si dovesse presentare l’opposizione chiederà le dimissioni al sindaco. Non può essere la città a pagare per le lotte interne della maggioranza. Non possiamo essere messi sotto scacco da un delegato. Credo che il lavoro della commissione debba essere preso in maggiore considerazione da parte della maggioranza che per sue beghe personali blocca la città». (l. roj.) |
da La Nuova Sardegna MARTEDÌ, 24 MARZO 2009 di Luca Rojch Montagne di vecchi copertoni: è la madre di tutte le discariche
OLBIA. L’impero del copertone è destinato a scomparire. Spazzatura della civiltà meccanica che non si riusciva più a nascondere. L’impresa che doveva smaltire i pneumatici non è più riuscita a tenere dietro al lavoro. Le gomme si sono moltiplicate fino a diventare un mare nero. La situazione ha un po’ sbandato. Giorno dopo giorno è venuto su un deposito di gomme di 10 mila tonnellate nella zona industriale della città. |
da La Nuova Sardegna MARTEDÌ, 24 MARZO 2009 Imprese e sindacati dicono no alle nuove tariffe per la Tarsu OLBIA. Il fascino della spazzatura strega anche i sindacati. Nella querelle sui cassonetti entrano a gomiti alti anche Cgil, Cisl e Uil. I sindacati scrivono una lettera al sindaco Gianni Giovannelli in cui contestano le modifiche alle tariffe della Tarsu, approvate dalla giunta. I sindacati si schierano con le imprese e con i loro lavoratori. Un altro passo nella guerra infinita sulla spazzatura nella zona industriale. Il Comune ha ridotto del 70 percento le tariffe per le imprese, ma secondo le aziende l’amministrazione aveva promesso loro di tagliare del tutto i costi per la Tarsu. Delusi anche gli artigiani e le famiglie che hanno visto crescere le tariffe. Ora intervengono anche i sindacati. «Tanti imprenditori si lamentano per l’aggravio dei costi della Tarsu e per i criteri di calcolo che sono stati applicati dal 2004 - riporta il documento -. Ma le rimostranze arrivano anche per la gestione del servizio che ha lasciato lo smaltimento del costo di quasi tutti i rifiuti, quelli speciali, a carico delle imprese. Molte ora devono pagare cartelle in cui sono addebitati tre anni consecutivi di servizio». Un servizio tutto virtuale. Non c’erano neanche i contenitori. «Queste scelte dell’amministrazione creano difficoltà alla macchina produttiva - conclude -. Il nuovo quadro delle tariffe del 2009 penalizza le famiglie. Speriamo in un intervento risolutore da parte del sindaco e chiediamo un incontro con il sindaco per parlare delle tariffe della Tarsu». (l.roj.) |
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Inviato da: coffeebreak.for.us
il 16/03/2009 alle 09:44