Creato da: JayVincent il 07/03/2006
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L'ERBA VOGLIO

Post n°41 pubblicato il 09 Ottobre 2006 da JayVincent
Foto di JayVincent

Finisce in cantiere con i prime due punti l'esordio stagionale, in un Forum con buona risposta di pubbliclico, probabilmente grazie anche alla sosta del campionato di calcio.
Una vittoria, a mio parere, davvero poco convincente: non tanto per lo scarto o per i 70 punti a referto raggiunti a fatica, quanto per un atteggiamento globale che mi pare ci consegni una fotografia ben precisa del nostro stato attuale.
Siamo ancora molto indietro, a livello di chimica di squadra e di inserimento dei nuovi.
E soprattutto, siamo veramente lontani dalla squadra che ci avevano decantato in estate.
Che fossero tutte balle lo sappiamo, ma tant'è.
Volessi fare il pignolo, fingendo di non sapere dove andremo a parare, direi che siamo messi malissimo, perchè la partita vista ieri non rispecchia minimamente le promesse.
Insomma, questa estate ci avevano parlato di una squadra veloce, una squadra come la Philips di Mike D'Antoni.
Sasha lo aveva ripetuto spesso e volentieri, durante il precampionato: quest'anno si va di corsa, tanto contropiede e velocità.
Ma siccome l'erba voglio non esiste nemmeno nel giardino del re, contro un'avversario modestissimo non abbiamo corso mai.
Io, nella mia pochezza, ho contato almeno sei chiarissime opportunità di contropiede bloccate sul nascere.
Una squadra che ha la corsa nel suo Dna, ieri sera avrebbe avuto l'occasione ghiottissima per oliare il proprio meccanismo.
Una squadra che ha la corsa nel suo Dna non abortisce molti potenziali contropiede perchè il software va in crash davanti a qualcosa che non riconosce.
E non ci domandiamo poi perchè, quando giocheremo contro le big, proveremo a tenerle sotto ritmo.
Personalmente trovo che non ci sia nulla, ma proprio nulla, di disdicevole a fare di necessità virtù.
Giocare al corri e tira può piacere o meno, ma non è una vergogna non praticarlo.
Soprattutto quando difficilmente i tuoi giocatori si prestano a interpretare un tipo di gioco per il quale ci vogliono caratteristiche così specifiche da non potersi inventare.
E quindi uscendo dal palazzo avrei anche avuto i miei buoni motivi per non essere del tutto soddisfatto, non fosse per la totale ammirazione suscitatami dalla prova di Danilo Gallinari, di gran lunga il migliore.
E non si guardi solo il tabellino, che dice 10 punti con un non esaltante 4/13 al tiro: quello che mi ha colpito sono la serenità e la scioltezza del ragazzo.
Il tiro sbagliato non è un fardello, se a 18 anni te li prendi quei tiri, con quella naturalezza, senza timore.
Mi piace tantissimo che dopo avere sbagliato una conclusione ne prenda subito un'altra, senza paura.
Faccia tosta, voglia di essere utile alla squadra, mai fine a se stesso e, giusto per la cronaca, un paio di canestri in entrata da stropicciarsi gli occhi.
Certo, non stappo champagne, perchè non mi "accontento" di sicuro.
Credo che questa possa essere l'ordinaria amministrazione per Danilo nostro, ma se il punto di partenza è questo, sarà un bel vedere.
Ricordando che alla sua età e nella sua fase di crescita nella pallacanestro, le domeniche di sofferenza ci saranno, magari ci saranno anche domeniche nere.
Ma saranno tutto terreno fertile ove coltivare un meraviglioso campione.

I NUOVI - Tornando alla partita, l'approccio-apporto delle new entries è stato assolutamente modesto e questa è la questione tecnica di maggior rilievo.
Garris in cabina di regia non ha risolto il problema annoso delle palle perse, ieri ancora ben 15.
Green impalpabile e Watson ben lontano dal reuccio dell'area colorata che tutti conosciamo. Proprio TJ perde abbastanza nettamente il duello in famiglia con un Blair molto più sveglio, autore di un 10+16 in 19 minuti, anche se - onesto dirlo - contro un sostanziale nulla.
Discreto anche Marko Tusek, con un'inizio da vero mattatore poi annacquato nell'ordinaria amministrazione dei successivi tre quarti. Però, si sapeva, lo sloveno ha buona mano, meccanica di tiro semplice e propensione al rimbalzo.
I dubbi su di lui si annidano da altre parti, segnatamente tra la schiena e il sederone da matrona.
Sempre in tema di erba voglio, la partita ha detto altre due cose interessanti.
Quanto hanno giocato insieme Bulleri e Garris?
Quanto hanno giocato insieme Blair e Watson?
E' vero che sia Bullo sia Joseph venivano da due problemi fisici, ma ho come la sensazione che anche qui i proclami estivi verranno notevolmente ridimensionati durante la stagione.
Un pò perchè l'improponibile non può mutare per divina intercessione (Watson da ala forte con JB centro), un pò perchè Kiwi e Bulleri, insieme, non sono una coppia di piccoli così funzionale.
Ora Varese, sconfitta all'ultimo decimo di secondo a casa Fortitudo, per proseguire il cammino iniziale e, soprattutto, per vedere passi in avanti a livello tattico e tecnico.

 
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