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NOTTE DI SOGNI, DI COPPE E DI CAMPIONI

Post n°148 pubblicato il 04 Dicembre 2008 da JayVincent


Ve la ricordate la canzone di Antonello Venditti? Notte prima degli esami.
È un po’ strana, appartiene a un interprete che non ha mai incontrato i miei gusti, ma che in questo pezzo è riuscito a mettere tutta la magia dei giorni, o notti, speciali.
Quella cosa misteriosa che ti scorre nelle vene quando senti che sta per capitare una cosa unica, quando tanti respiri si condensano in uno, quando tanti cuori battono la stessa emozione, o paura, o incertezza.
Quando stai con i piedi su quella linea di demarcazione che divide la gioventù dalla maturità, quando hai il cuore di un ragazzo ma gli occhi che già guardano a ovest.
Una notte come quella di ieri è una notte speciale, che ricorda tanto – nei contorni – quella di tanti anni fa sotto la tenda del PalaTrussardi.
Una notte in cui ti sembra che il mondo intorno si fermi, che la nebbia si solidifichi.
Che, proprio come dice quella canzone, dietro le finestre accese di una città buia ci sono mamme e papà con i biberon in mano, ci sono nonni alla finestra, ci sono ragazzi che mangiano pizze nei cartoni, alberi che sbattono nel vento.
Ma tutto si è fermato, cristallizzato, per lasciare a numero ristretto di persone il tempo di incastrarsi nel cuore una notte che è fuori dagli assi cartesiani, fuori da ore di ordinari minuti.

L’Olimpia gioca una partita di cui non è necessario stare ad argomentare situazioni tattiche, tecniche, gestionali.
Gioca una partita che, nel risultato, va ben oltre i due punti.
Perché la freccia è scoccata. Aprendo uno spazio, una ferita dolce, stemperata nello scuro di una sera di dicembre.
Una notte indimenticabile in cui ti innamori, una notte in cui scopri di essere corrisposto, una notte entro la quale ti fai una promessa.
Quella notte in cui scopri credere è sempre bello: anche se ci hai sbattuto la faccia, anche se troppe volte sei rimasto senza niente tra le mani.
Quando scopri che, si, le cose speciali esistono e viverle aiuta a credere.
Che prima o poi, notti come queste diventano vere.

 
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