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RICORDO

Post n°52 pubblicato il 08 Maggio 2008 da Prachanda

Non bisognerebbe mai smettere di ricordare.. La memoria è il fondamento su cui costruiamo i nostri orizzonti..
Dopo tanto tempo voglio riprendere a scrivere sul mio blog ricordando 2 grandi uomini di cui ricorre quest'anno l'anniversario della morte..
Dieci anni fa veniva brutalmente assassinato in Guatemala Mons. Juan José Gerardi, un vescovo che ha fatto della tutela dei diritti umani e della difesa degli ultimi e degli oppressi la ragione della propria vita.. Attraverso un lavoro scrupoloso ha realizzato un'opera di denuncia di grande impatto: "Guatemala Nunca Mas", un rapporto sulle violazioni dei diritti umani perpetrate dall'esercito sulla popolazione del suo paese nei primi anni 80.. un resoconto agghiacciante con descrizioni e testimonianze capaci di sconvolgere le nostre comode vite.. Due giorni dopo la presentazione del Rapporto, Mons. Gerardi è stato ammazzato.. Un dolore immenso..
Quindici anni fa moriva don Tonino Bello.. il vescovo della pace.. schieratosi contro la prima guerra del golfo.. il vescovo degli ultimi.. con la sua Chiesa del grembiule si è messo a servizio degli ultimi e degli oppressi dando loro una speranza.. Vescovo di Molfetta.. la sua giovane vita è stata stroncata da un male incurabile nonostante il quale ha dedicato il suo ultimo respiro a chi era nel bisogno..
Vi invito a non dimenticare chi ha offerto la propria vita per gli altri.. chi è stato testimone.. chi è stato martire..

 
 
 

non-violenza

Post n°51 pubblicato il 11 Febbraio 2008 da Prachanda
 

60 anni fa veniva assassinato Gandhi.. un uomo che con la forza del diritto e con un messaggio non-violento che sgorga dalla buona novella di Cristo ha liberato un popolo e una nazione..

e oggi? quale non-violenza?

 
 
 

giustizia

Post n°50 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da Prachanda
 

.. sono rimasto davvero sorpreso davanti alla scena incredibile di Cuffaro che, condannato a 5 anni e all'interdizione dai pubblici uffici, festeggiava con i cannoli.. una scena che ha girato il mondo intero facendo cadere la sicilia nel ridicolo..

per fortuna ha avuto il coraggio di dimettersi e di dare ai siciliani la possibilità di tornare a votare per scegliere un governo che mi auguro possa essere finalmente pulito e giusto e lotti per la legalità..

noi siciliani, e soprattutto noi giovani, abbiamo bisogno di poter sperare ancora e non vogliamo più andarcene dalla nostra terra..

 
 
 

Honoris Causa

Post n°49 pubblicato il 16 Gennaio 2008 da Prachanda
 

sono deluso e amareggiato.. credo che l'Università sia un luogo di libero confronto di idee, anche diverse e in contrapposizione, un luogo aperto e tollerante in cui chiunque può parlare ed esprimere il proprio pensiero.. ma ieri è stato dato un segnale di chiusura culturale e di intolleranza.. questa non si chiama democrazia..

la cosa curiosa.. ieri Fausto Bertinotti ha tenuto una lectio magistralis all'Università Cattolica di Quito, in Ecuador, ricevendo una laurea honoris causa.. questa si chiama apertura e tolleranza.. questa è democrazia..

 
 
 

Auguri Scomodi

Post n°48 pubblicato il 20 Dicembre 2007 da Prachanda
 
Tag: Natale

Carissimi, non obbedirei al mio dovere di vescovo se vi dicessi “Buon Natale” senza darvi disturbo. Io, invece, vi voglio infastidire. Non sopporto infatti l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario. Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati. Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli! Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio. Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio. Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate. Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone della spazzatura, l’inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa. Giuseppe, che nell’affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro. Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che poco più lontano di una spanna, con l’aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame. I Poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagli ultimi. Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili. Che le pellicce comprate con le tredicesime di stipendi multipli fanno bella figura, ma non scaldano. Che i ritardi dell’edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati da speculazioni corporative. I pastori che vegliano nella notte, “facendo la guardia al gregge ”, e scrutano l’aurora, vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio. E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri che è poi l’unico modo per morire ricchi. Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza.

(don Tonino Bello)

 
 
 
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