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ORTICA

Ortica è la pianta che anche il cieco riconosce (da "Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno"). ATTENZIONE: IL BLOG E' URTICANTE!!!

 
 
 
 
 
 

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Sei in arresto!

Post n°78 pubblicato il 14 Marzo 2007 da spes74
 
Foto di spes74

Chissà che effetto fa sentire questa frase, pronunciata sempre all'indirizzo di altre persone, rivolta verso se stessi e per giunta da colleghi.
Lo sanno sicuramente
quattro poliziotti di Torino che sono stati arrestati lo scorso 10 marzo con l'accusa di aver rapinato degli immigrati; agendo fuori servizio, fingevano di dover sottoporre le vittime a dei controlli e portavano loro via il denaro. Si presentavano in divisa in alloggi abitati da immigrati, mostravano tesserino e pistola, perquisivano la casa con il pretesto di cercare armi o droga e alla fine derubavano i malcapitati di quello che trovavano a portata di mano. L’indagine era partita dopo la denuncia di tre episodi di cittadini stranieri che avevano raccontato di essere stati rapinati da quelli che loro ritenevano essere dei finti poliziotti. Dai particolari descritti, le modalità di azione, il tipo di armi in possesso dei malviventi e altri dettagli, gli inquirenti hanno però capito che poteva invece trattarsi di veri poliziotti che sceglievano le loro vittime in un ambiente dal quale pensavano non sarebbero mai partite le denunce. Pare che tra le le vittime di questi poliziotti ci siano anche delle coppiette: si indaga su episodi di concussione a danno di coppiette clandestine e prostitute con i loro clienti. Sarebbero tre i poliziotti, due dei quali avrebbero fatto parziali ammissioni, coinvolti in episodi di concussione che al momento non è ancora stata formalmente contestata ma che rientra in un’indagine già avviata da tempo contro ignoti. «Abbiamo appurato cinque rapine tra cui una tentata e andata male e la sesta nel corso della quale sono stati arrestati» spiegano alla Procura della Repubblica.
Come se non bastasse quello di Torino, si sono verificati altri episodi poco lusinghieri per la polizia nel giro di pochi giorni.
Il primo in Sicilia:
a Gela dei poliziotti approfittavano della buona fede di automobilisti e camionisti che transitavano per le strade da loro pattugliate; al posto di punire le infrazioni stradali, sfruttavano la situazione per estorcere denaro chiudendo "un occhio" e arrotondando, per così dire, lo stipendio. A farne le spese, come sempre, i cittadini onesti. Il Tribunale penale di Gela ha condannato a complessivi 29 anni e 4 mesi di reclusione nove agenti della polizia stradale del locale distaccamento accusati di avere intascato denaro da automobilisti e camionisti che fermavano ai posti di blocco. A volte erano anche "comprensivi", e in deroga a una sorta di "tariffario" che avevano stilato concedevano agli autisti dei Tir taglieggiati il pagamento di "mazzette" Gli agenti che hanno condotto le indagini, coordinate dalla locale procura della Repubblica, sostengono di avere accertato attraverso intercettazioni ambientali che i nove della Stradale si sarebbero fatti pagare dai camionisti per evitare le multe. E avrebbero anche scoperto una cassa comune in cui confluivano le somme di denaro che gli agenti si sarebbero fatti dare, secondo l' accusa, ogni volta che scortavano un carico speciale.
L'altro brutto episodio è
accaduto a Genova. Ipotizzando i reati di lesioni e peculato, la procura ha iscritto nel registro degli indagati tre investigatori della squadra mobile: i poliziotti sono accusati di aver picchiato e derubato un cittadino di origine nordafricana. Nei confronti di uno degli stessi agenti è stato aperto un secondo fascicolo giudiziario per abuso d´ufficio. Le inchieste non sono in alcun modo legate a quella che ha portato recentemente in carcere due ispettori della narcotici che hanno confessato di aver venduto un chilogrammo di cocaina ad un pregiudicato.
Il cittadino che pensa di essere al sicuro, protetto da queste persone in divisa che incarnano agli occhi di tutti un modello di rettitudine da seguire, leggendo queste notizie cosa può pensare?
Pare che qualcuno si sia giustificato, in riferimento ai fatti di Torino ma credo valga anche per quelli siciliani, con l'esigenza di dover guadagnare di più per aiutare la famiglia. E sarebbe questo il modo più giusto?
Il valore di chi rischia quotidianamente la vita mentre svolge il proprio lavoro e per il bene di tutti è incalcolabile e probabilmente qualsiasi cifra presente sulla busta paga non è degna dell'appellativo di stipendio; detto ciò, cercare queste meschine scorciatoie non rende affatto onore a tutti gli altri che per colpa di pochi rischiano di perdere credibilità. 


Fonti:
yahoo news, padania online, espresso-repubblica, padania online, la sicilia, espresso-repubblica



PUBBLICATO SU MENTECRITICA

 
 
 

MENTECRITICA

Post n°77 pubblicato il 11 Marzo 2007 da spes74
 
Tag: Media
Foto di spes74

Col passare degli anni mi sono accorto che intorno a me la percezione del tempo è radicalmente cambiata. L’esperienza di un uomo comune che oggi ha settant’anni è praticamente inutile. Per la maggior parte della sua vita non ha potuto nemmeno immaginare la rete informativa planetaria, la telefonia personale e la pervasiva potenza del calcolo automatico. Nello stesso tempo quanti di noi pianterebbero degli alberi e li curerebbero per tutta la vita sapendo che i primi frutti potranno essere colti solo dai propri nipoti?
Sembra che in questo Paese si sia persa la percezione della profondità temporale dell’esistenza e che passato e futuro siano collassati in un unico, eterno presente.  I giorni si succedono come fotogrammi di una pellicola sulla quale si imprime una sola ed unica data, oggi. Nessun ricordo di ciò che è stato, nel bene e nel male, e nessun programma per ciò che sarà.

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I media trasmettono messaggi distruttivi per le famiglie

Post n°76 pubblicato il 10 Marzo 2007 da spes74
 
Foto di spes74

E' quello che ha dichiarato il papa durante la giornata mondiale della comunicazione.
''Indubbiamente -ha affermato il Pontefice- molti dei grandi progressi della civilizzazione provengono da varie componenti dei mass media''. In questo senso il Papa ha indicato l'importanza dei documentari, dei servizi d'informazione, dell'intrattenimento e anche il contributo che è venuto da Internet. Tuttavia, ''sotto un altro punto di vista, emerge che molto di ciò che viene trasmesso in varie forme nelle case di milioni di famiglie nel mondo è distruttivo''.“La rete ha aperto un mondo nuovo di conoscenze e possibilità di imparare a molti che prima non avevano difficoltà di accesso o non ne avevano per niente. Tali contributi al bene comune meritano plauso e devono essere incoraggiati”, ha osservato il pontefice. Ma ha aggiunto che “è altrettanto evidente che molto di ciò che è trasmesso in varie forme nelle case di milioni di famiglie in tutto il mondo è distruttivo”. Papa Ratzinger ha ribadito quindi il dovere dei mass media ad educare “i bambini e i giovani alle vie della bellezza, della verità e della bontà”, come già aveva indicato nel messaggio diffuso per la Giornata delle comunicazioni sociali lo scorso 24 gennaio.

Ci sono un po' di considerazioni da fare, a mio parere, su queste dichiarazioni.
La chiesa ha combattuto e ostacolato la scienza, la tecnologia, ha lottato contro la conoscenza, quasi a dimostrare che la ragione è nemica della religione (e in un certo senso è così); tutto questo perchè, soprattutto in passato, si faceva leva sull'ignoranza e il bisogno di una guida da parte della maggioranza delle persone.
Con la diffusione su vasta scala dei media (soprattutto tv, radio e internet perchè più immediati ma anche carta stampata) questa dipendenza sta venendo un po' meno perchè le persone sono più acculturate, si informano e riescono ad avere un quadro più ampio su tanti argomenti senza dover prendere per buono solo quello che gli viene proposto da un'unica fonte.
Il fatto che molta tv si possa definire "spazzatura" e che su internet ve ne sia altrettanta è un dato di fatto, non ne veniamo a conoscenza solo perchè lo dice Benedetto XVI. Ma per lui potrebbe essere un'arma a doppio taglio.
Utilizza quotidianamente tutti i possibili canali d’informazione (in particolare radio e tv) che, nonostante gli ostacoli posti da lui e dai suoi predecessori, sono nati e si sono affermati. Le fiction di tutti i canali tv, sia quelli pubblici che quelli privati, sono bigotte, buoniste, che richiamano alla famiglia tradizionale, piene di donne che non pensano ad altro che a farsi una famiglia tradizionale (repetita iuvant), che non interrompono gravidanze indesiderate, neppure quando sono il risultato di uno stupro; in quasi tutti i "programmi" c'è un prete opinionista e se non c'è si intervista per dare anche il loro punto di vista. La tv generalista ci mostra quasi soltanto il modello eterosessuale e i contenuti sessuali sono pensati prevalentemente per un telespettatore maschio. La presenza dei comportamenti e dei modelli sessuali alternativi, compresi quelli omosessuali, è marginale. Per non parlare poi di internet, che parrebbe essere il vero spauracchio; niente di tutto ciò. Il Vaticano ha un sito tutto proprio, sempre aggiornato; parlando invece di cose che noi comuni navigatori usiamo nel quotidiano faccio l'esempio wikipedia: molte voci (forse "a rischio") sono costantemente presidiate da persone che devono a tutti i i costi imporre la visione cattolica delle cose e spesso è presente un apposito paragrafo che sottolinea il pensiero della chiesa.
Qualche mese fa ho scritto un post sulle
polemiche scoppiate per la satira sul papa, dicendo che secondo me non c'è motivo di preoccuparsi da parte del Vaticano. Alla luce di queste ultime dichiarazioni direi che posso confermare il mio pensiero, non vedo perchè debbano fare questa ulteriore caccia alle streghe (il riferimento non è puramente casuale).
Al di là di tutto questo, resta un punto fermo il fatto che ognuno è libero di dire e pensare quello vuole senza tentare però di imporre la propria visuale come unica e giusta; qualcuno diceva che dove finisce la propria libertà inizia quella dell'altro: pensiero più che mai attuale.

Fonte: repubblica.it

 
 
 

New York come Hiroshima e Nagasaki?

Post n°75 pubblicato il 09 Marzo 2007 da spes74
 
Foto di spes74

Non mi riferisco alla bomba atomica, anche se quello che è successo a New York quel maledetto 11 settembre 2001 ha cambiato per sempre il corso della storia al pari (ma forse anche oltre) delle bombe sganciate su Hiroshima e Nagasaki.
Parlo delle conseguenze che queste azioni criminali, perchè di questo si tratta sia nell'uno che nell'altro caso, portano con se anche a distanza di anni.
Sappiamo che, per quanto riguarda le città giapponesi, l'avvelenamento da radiazioni e/o le necrosi provocarono malattia e morte successive al bombardamento per circa l'1% di coloro che erano sopravvissuti all'esplosione iniziale. Alla fine del 1945, ulteriori migliaia di persone morirono per via dell'avvelenamento da radiazioni, portando il totale di persone uccise ad Hiroshima nel 1945 a circa 90.000. Da allora circa un altro migliaio di persone morì per cause legate alle radiazioni. (Stando a quanto affermato dalla città di Hiroshima il 6 agosto 2005, il numero totale di vittime della bomba atomica di Hiroshima fu di 242.437. Questa cifra include tutti coloro che si trovavano in città al momento dell'esplosione o che furono successivamente esposti al fallout ed erano morti prima di tale censimento). I superstiti del bombardamento vennero chiamati hibakusha, una parola giapponese che significa letteralmente "persona esposta alla bomba". Superstiti e soccorritori divennero il nucleo del pacifismo giapponese del dopoguerra, e da allora il paese nipponico è diventato paladino dell'abolizione delle armi nucleari in tutto il mondo. Durante il periodo post-bellico, si utilizzò questo termine al posto di "sopravvissuti" per non esaltare la vita, cosa che all'epoca sarebbe stato considerato come una grave mancanza di rispetto nei confronti dei molti morti. Nel 2006 si stima che siano ancora 266.000 gli hibakusha ancora in vita in Giappone.
Qualcosa di simile, purtroppo, si sta verificando anche a New York.
Oltre alla perdita di 2.986 vite umane, andarono distrutti o furono gravemente danneggiati diversi edifici, fra i quali le Torri Gemelle del World Trade Center che crollarono nel giro di circa un'ora e mezza dopo gli impatti, coinvolgendo nella distruzione cinque edifici limitrofi e cinque stazioni della metropolitana. L'area, il cui sgombero completo ha richiesto un lunghissimo tempo, è stata ribattezzata Ground Zero. I crolli degli edifici a New York hanno generato un'immensa nube di detriti contenenti centinaia di composti tossici (amianto, mercurio, piombo, ecc.) che ha investito buona parte della punta Sud dell'isola di Manhattan, causando un grave inquinamento ambientale, i cui particolari sono stati resi noti al grande pubblico solo a distanza di circa quattro anni dall'evento. Anche perchè di 11 settembre si può ancora morire: le decine, se non centinaia di migliaia di persone, che quella mattina furono costrette a respirare quella nuvola tossica che aleggiava su quella zona di New York, oggi soffrono di problemi respiratori. E alcune sono già morte per i sintomi di quella che ormai è chiamata “la tosse del World Trade Center”. Ce ne parla ampiamente Peace Reporter: pompieri, soccorritori, poliziotti, volontari, manovali, ma anche semplici residenti delle zone circostanti. La lista delle persone che sono venute in contatti con i fumi è lunga, ma lo è ancora di più quella delle sostanze che componevano quella polvere tossica. Le due Torri non erano semplici edifici, erano una città nella città. Nel loro crollo sono andati polverizzati 56mila metri quadrati di finestre, 465mila mq di superfici verniciate, 650mila mq di pavimenti. Al loro interno c’erano 50mila computer, ognuno dei quali conteneva quasi due chili di piombo. Sotto l’edificio numero 7 del Wtc, adiacente alle Torri e anch’esso crollato, c’era una centralina elettrica con dentro quasi 500mila litri di petrolio: il fuoco nell’incendio che seguì al crollo covò sotto le macerie fino a dicembre. Non si contano le tonnellate di plastica bruciata, l’amianto, il mercurio, i pesticidi che aleggiarono su Ground Zero e, grazie al vento che soffiava da nord-ovest, si spostarono su Brooklyn. Nei mesi successivi, molti newyorchesi sostengono di aver iniziato ad avere problemi respiratori. Nell’ultimo anno due soccorritori di Ground Zero e un poliziotto, che lavorò sul posto 16 ore al giorno dopo il disastro, sono morti per gravi malattie polmonari. Al Mount Sinai Medical Center di New York è stato istituito un programma di controllo e di cura per i problemi respiratori , con esami gratuiti per chiunque tema di soffrire di “tosse dell’11 settembre”: finora sono stati esaminati 16mila casi.
Peace Reporter ci dice anche che il dottor Stefano Montanari e la moglie Antonietta Gatti stanno facendo una ricerca che parte da una scoperta inquietante: le nanoparticelle prodotte dalle combustioni possono uccidere. “Osama bin Laden ha fatto un danno ancora più grande di quello che crede”, dice sconsolato il dottor Montanari, “le polveri liberate dall’esplosione dei due aerei e dal crollo delle Torri Gemelle faranno sentire il loro effetto nel futuro. La costruzione delle torri era avvenuta prima che si scoprissero i reali danni che provocava l’amianto. Il crollo ha liberato nell’aria una quantità impressionante di polveri sottili che sono state inalate. I disturbi che affliggono i cittadini di Manhattan sono solo il primo passo di un drammatico calvario. Secondo le cifre ufficiali sono circa 400mila le persone che hanno disturbi respiratori dopo l’attentato, ma temo che siano molti di più, perché tanta gente sottovaluta i sintomi. Inoltre perché le polveri inalate diano problemi visibili ci vogliono anni e temo che, purtroppo, moltissimi di loro moriranno per questo."
Oltre a questi danni "prettamente fisici", si parla anche di danni psicologici.
Secondo alcuni studi gli attacchi terroristici provocano effetti più a lungo termine sulla salute mentale delle persone rispetto agli incidenti o alle calamità naturali e le conseguenze sono rabbia, frustrazione, senso di impotenza, paura e desiderio di vendetta. Le ricerche hanno dimostrato che la maggior parte degli individui presenta capacità di recupero, ma chi è stato più a contatto con l'evento, direttamente o attraverso conoscenze personali o anche attraverso i media, ha grandi possibilità di sviluppare il Disturbo da Stress Post-Traumatico (DSPT). Chi è affetto da questo disturbo rivive l'esperienza traumatica attraverso incubi e flashback, soffre di insonnia e ha attacchi di panico. Inoltre si aggiungono ansia, depressione e problemi di memoria che possono durare anche per anni. Da quanto è emerso da uno studio condotto in Israele, paese che da anni convive con il pericolo di attentati kamikaze, la paura del terrorismo può anche causare problemi al cuore, rendendolo più debole. Lo stress causato dagli attentati terroristici, inoltre, porta a un maggiore abuso di fumo, alcol e droghe. Un'indagine svolta a New York cinque settimane dopo l'attacco dell'11 settembre ha evidenziato che, dopo l'attacco alle Torri Gemelle, i fumatori sono aumentati dell'1% e chi già fumava ha confessato di fumare almeno un pacchetto in più alla settimana. Il numero di bevitori è aumentato del 5,4% e il 20% degli intervistati ha riferito di bere almeno un drink extra al giorno rispetto al solito. Infine anche il consumo di marijuana ha avuto un incremento dell'1,3%. L'analisi dei dati ha dimostrato che le persone che bevevano o fumavano di più erano quelle che più avevano sofferto durante il crollo delle torri o subito dopo e che avevano sviluppato i sintomi del Disturbo da Stress Post-Traumatico e della depressione. C'è di più: se le donne in gravidanza sono particolarmente depresse o stressate l'ippocampo del cervello del feto si riduce anche del 20%, favorendo una probabilità più alta di sviluppare problemi neurologici; dalle ricerche effettuate sulle donne che erano incinte a New York nei giorni dell'attentato alle Torri Gemelle si è visto che l'ippocampo dei bambini nati successivamente a quell'evento è ridotto proprio in virtù degli stimoli psicologici subiti dalle donne.

Quindi oltre a morte o danni fisici immediati, ce ne sono anche a distanza di anni e chissà per quanto altro tempo ancora.

Fonti: wikipedia (bombe), wikipedia (torri), peace reporter (torri), peace reporter (ricerca), dica33


PUBBLICATO SU MENTECRITICA

   

 
 
 

MENTECRITICA: 11 marzo 2007 ore 10.00

Post n°74 pubblicato il 08 Marzo 2007 da spes74

MenteCritica inizierà le sue pubblicazioni domenica prossima alle dieci. Niente pubblicità e nessun fine di lucro, nemmeno la casellina col “paypal donate”. Per mettere su questo sito ci siamo finanziati con i nostri soldi (pochi per la verità) e col nostro tempo (questo molto).

Abbiamo un po’ di articoli pronti, altri sono in preparazione, altri ce li aspettiamo da voi. Mettere mano alla tastiera e scrivere sarà un po’ più difficile che chiacchierare alla macchinetta del caffè. Però se le cose non vanno come dovrebbero, se ritieni che i tuoi diritti non siano rispettati, se non vuoi limitarti a mettere una croce su un simbolo ogni cinque anni, se ritieni di avere qualcosa da dire che non sia la solita zuppa servita sui canali televisivi e sui giornali-fotocopia,
scrivici e fai sapere a tutti come la pensi.

Forse hai la risposta giusta, hai capito quale è la strada. Dacci l’occasione di ascoltarti.

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