Un blog creato da spes74 il 15/08/2006

ORTICA

Ortica è la pianta che anche il cieco riconosce (da "Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno"). ATTENZIONE: IL BLOG E' URTICANTE!!!

 
 
 
 
 
 

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Ciao deacon, auguri anche a te!
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DICO. Bonelli: le priorita’ le decidera’ il Parlamento

Post n°73 pubblicato il 06 Marzo 2007 da spes74
 
Foto di spes74

Il capogruppo dei Verdi alla Camera, Angelo Bonelli, ha detto riguardo i DICO che:
“Le priorità le deciderà il Parlamento: non vorrei che le parole di Rutelli rappresentassero uno stop della Margherita all’iter parlamentare del provvedimento sulle unioni di fatto. Il governo ha approvato i Dico evidentemente ritenendoli una priorità. Gli estremismi politici e religiosi, però, hanno trasformato una questione del tutto normale, almeno negli altri Paesi europei, come quella delle unioni civili, in un provvedimento che alimenta scontri e divisioni. Ora è necessario aprire un confronto parlamentare, anche con l’area ‘liberal’ della Cdl, per arrivare a una proposta che possa portare l’Italia a diventare anch’essa un Paese normale su questo tema così importante”.

Ho già detto la mia qualche tempo fa sull'argomento.
Mi sembra una dichiarazione importante questa di Bonelli, soprattutto per quanto riguarda i timori sull'eventuale stop della Margherita; se ciò si verificasse sarebbe un fatto abbastanza grave, considerando che gran parte dipenderebbe dall'ingerenza della chiesa attuata con il "consiglio" rivolto ai deputati cattolici di decidere secondo coscienza.
Tutti i deputati, sia cattolici che non, sono li a prendere un bel po' di soldini grazie agli elettori che li hanno votati e che loro dovrebbero rappresentare; più che altro dovrebbero rappresentare uno Stato laico e decidere in tal senso, non come dipendenti del vaticano.
Cercare di coinvolgere l'area liberal della Cdl (c'è un'area liberal?) mi sembra un po' avventato ma se serve realmente a portarci al passo degli altri Stati europei (perchè si tratta anche di questo, siamo molto indietro in confronto all'Europa) ben venga, purchè sia un confronto costruttivo e non distruttivo come al solito.

Fonte: econews


 
 
 

Disquisizione semiseria sulla pubblicità.

Post n°72 pubblicato il 04 Marzo 2007 da spes74
 

Che titolone!
Tutta scena, tranquilli...
D'altronde mi appresto a parlare di pubblicità e me ne servo.

Qualche tempo fa ho letto un simpatico post intitolato "Che fine hanno fatto": i protagonisti dell'articolo sono "attori animali" di spot televisivi; quando dico animali intendo il senso letterale della parola e non come già qualcuno sta malignamente pensando alla presunta arte fittizia di alcuni attori.

In questo articolo si ricordano in particolare: il cane di Infostrada, il passero di Del Piero, Ettore il cane di Tim e il cavallo goloso di alcune caramelle delle quali ho rimosso totalmente il nome (chissà perchè); pubblicità più o meno simpatiche o più o meno sciocche e irritanti, de gustibus....

Si parla tanto in questi giorni di una discutibile pubblicità di D&G in cui "Un uomo a petto nudo (con occhiali scuri e jeans) è chinato su una ragazza e la tiene bloccata a terra, per i polsi, mentre lei tenta di divincolarsi. Altri quattro uomini, più o meno vestiti, assistono alla scena impassibili."
Così l'ha descritta l'Unità in questo articolo.
Lo scorso mese è stata presentata in Spagna e, in seguito a numerose critiche, è stata ritirata dagli stilisti che l'hanno ritenuto "un Paese arretrato".
La cosa, però, non passa inosservata neanche in Italia.
Il Ministero per le pari opportunità sta diffondendo su tv e non solo la campagna contro la violenza sulle donne, si è schierata contro anche la Cgil ("La moda è innanzitutto cultura, etica, e veicolo di trasmissione di valori, sogni emozioni. È vergognoso che Dolce & Gabbana veicolino un messaggio di violenza e sopraffazione nei confronti delle donne. Quel manifesto dovrebbe scomparire e gli stilisti devono chiedere scusa a tutte le donne. Se ciò non avverrà, l'8 marzo le donne proclameranno uno sciopero degli acquisti dei capi di Dolce & Gabbana") e poi  13 senatori, sia del centrodestra che del centrosinistra, chiedono che la pubblicità venga ritirata e che l'azienda sia richiamata al rispetto delle regole; prima firmataria dell’appello Vittoria Franco, presidente della commissione Cultura e responsabile nazionale delle Donne Ds, che ha inviato la richiesta al Giurì per l'autodisciplina pubblicitaria, Umberto Loi.
Su questa pubblicità si potrebbe dire di tutto: che l'arte è arte e non va messo il bavaglio, che di violenza sulle donne ce ne è già abbastanza e non è il caso di istigarla anche con la pubblicità, che gli uomini rappresentati nello scatto tanto discusso probabilmente non sarebbero capaci di fare del male neanche a una mosca e qualsiasi donna potrebbe tranquillamente difendersi da sola (ma questa è un'altra storia)....
La cosa che a me sembra palese è che ci lasciamo sempre più coinvolgere da questa "società dell'immagine" distaccandoci irrimediabilmente dalla realtà.
Oppure la "società dell'immagine" è già la nostra realtà?

Ma accantoniamo per un attimo D&G.
Oggi ho visto per la prima volta un'altra pubblicità, non così esplicita come quella di cui ho parlato finora ma a mio avviso molto più subdola: è della Original Marines.
Il quadretto che ci presentano è quasi da sogno: una bella famiglia, belli mamma e papà, figli ancora più belli, biondissimi e con gli occhi azzurri che giocano allegramente tra di loro in una casa bellissima e con tanti peluches (scusate per la ripetizione dell'aggettivo bellissimo ma è una cosa voluta); una famiglia perfetta insomma. Alla fine della pubblicità, dopo che i nostri occhi sono rimasti estasiati dalla perfezione che abbiamo appena visto ci sparano un titolone: razza original!
Bene, sarò anche maliziosa e cattivella ma oltre ad un primo messaggio subliminale che ho colto durante la pubblicità (cioè che tale perfezione noi comuni mortali, poveri sfigati, possiamo solo sognarla) secondo me ce ne è un secondo, ben più viscido, che si rifà alle teorie sulla razza superiore ariana tanto cara ad un certo Adolf.

Sarò anche esageratamente maligna ma questa è la mia impressione.
Forse è un po' colpa dei recenti avvenimenti che hanno fatto rischiare il collasso al governo Prodi o le solite scaramucce sui diritti umani se sento un po' di pizzicore davanti a queste cose americaneggianti....

Fonti: l'Unità, dellefragilicose, corriere.it, settantasette


PUBBLICATO SU MENTECRITICA 

 
 
 

Sanità pubblica promossa dagli italiani.

Post n°71 pubblicato il 03 Marzo 2007 da spes74
 
Tag: Sanità
Foto di spes74

L'Istat ha diffuso i dati di una ricerca che ha effettuato su un campione di 60.000 famiglie, circa 120.000 persone: secondo questo studio, realizzato in collaborazione con il ministero della Salute, gli italiani promuovono il Servizio Sanitario Nazionale.
Un terzo della popolazione è molto soddisfatto del SSN, dandogli un voto fra il 7 il 10, il 43,4% dà una valutazione intermedia, il 17,2% esprime insoddisfazione.
Dai dati emerge che sei italiani su 10 stanno bene, ma le donne denunciano uno stato di salute peggiore rispetto agli uomini; le persone di status sociale più elevato fanno più visite e accertamenti specialistici mentre le persone con livello di istruzione più basso fanno più visite generiche, accertamenti di laboratorio e ricoveri. Si ricorre a visite e ad accertamenti a pagamento soprattutto per la fiducia nel medico o nella struttura di riferimento.
Rispetto agli ultimi cinque anni diminuiscono i ricoveri, il numero di visite effettuate è aumentato, negli ultimi cinque anni, del 16,7% e ha riguardato soprattutto gli ultra settantacinquenni (+36,7%). Il numero di visite generiche è cresciuto del 20,5% e quello delle specialistiche del 10,5%.
Tra le visite specialistiche sono più numerose le visite odontoiatriche, seguite da quelle ortopediche, oculistiche e cardiologiche. Aumentano soprattutto le visite urologiche, le cardiologiche, le geriatriche e le dietologiche. Il 57% delle visite specialistiche è pagato interamente dalle famiglie.
Suddividendo i dati per regione, Marche e Umbria si distinguono per le quote più alte di visite a pagamento; le più basse percentuali si registrano invece in Sardegna e in Sicilia. Lazio, Puglia, Marche e Sicilia sono le regioni nelle quali più frequentemente i controlli specialistici sono interamente a carico degli utenti. Le regioni nelle quali la popolazione dà un giudizio più negativo (punteggio da 1 a 4) sul Servizio sanitario offerto sul territorio sono la Calabria, la Puglia e la Sicilia. Quelle con un livello maggiore di soddisfazione (punteggio da 7 a 10) sono invece la provincia di Bolzano, la Valle d Aosta, la provincia di Trento e l'Emilia-Romagna.
La figura professionale verso la quale in Italia si ha maggiore fiducia è il medico di famiglia, seguito dal medico specialista privato e dal medico ospedaliero.

Per i dati esatti e le percentuali si può guardare qui e qui.

Fin qui ho snocciolato i dati principali di questa importante ricerca che "per la sua vastità - ha spiegato il ministro Livia Turco - non ha uguali in Europa".

Ora qualche considerazione.

Le statistiche servono a dare un quadro più o meno preciso della situazione che si analizza ma sappiamo che per avere una media c'è bisogno, nel caso specifico, di persone che stanno bene in salute ed usufruiscono poco del SSN e di persone malate "costrette" a servirsene spesso.
Ci sono molte cose da considerare al di là delle statistiche: il funzionamento della sanità e proposte di privatizzazione, il difficile lavoro che svolgono i dottori, i tentativi di risanamento di un buco enorme, i tentativi di retromarcia...
In mezzo a tutte queste cose ci sono persone che muoiono per errore ma anche quelle che guariscono grazie ai medici, ci sono persone che fanno male e superficialmente il loro lavoro ma anche quelle molto attente e scrupolose, ci sono persone prevenute verso il prossimo che non lasciano lavorare serenamente e quelle che hanno uno spiccato senso civico....
Tutti facciamo parte, più che delle statistiche, della società e tutti (chi in un modo, chi in un altro) contribuiamo a renderla come è.


Fonti: alice news (APcom) 1, alice news (APcom) 2

PUBBLICATO SU MENTECRITICA

 
 
 

E' morto Charles Forte

Post n°70 pubblicato il 02 Marzo 2007 da spes74
 
Foto di spes74

GB/ CHARLES FORTE, DALLA CIOCIARIA AL CUORE DELL'IMPERO

Londra, 28 feb (APcom) - È morto oggi nella sua casa di Londra Charles Forte, fondatore del Trust House Forte, gruppo leader a livello mondiale nel settore alberghiero. Aveva 98 anni. Charles Forte, italiano di nascita, iniziò il suo viaggio aprendo, poco prima della seconda guerra mondiale, un piccolo caffè bar a Regent Street. Al suo apogeo il Trust House Forte è arrivato a valere 1,8 miliardi di sterline - circa 2,7 miliardi di euro - e a dar lavoro a 68.000 persone in tutto il mondo.
Charles Forte aveva quattro anni quando si trasferì con la famiglia, dalla natia Monforte Casalattico, provincia di Frosinone, in un paesino vicino ad Edimburgo. Dopo un apprendistato nelle caffetterie di famiglia, come ogni cittadino britannico con delle ambizioni Charles Forte si trasferì a Londra, aprendo nel 1935, con poche sterline, il primo "milk shop" Forte a Regent Street - ovvero una delle tipiche "drogherie" anglosassoni dove si possono comprare beni di primo consumo come giornali, sigarette, latte, pane, medicine. Il milk shop di Charles Forte fu però il primo in tutto il Regno Unito in cui si potevano mangiare anche piatti caldi. Fu un successo, e prima dell'inizio della guerra Forte possedeva ben sette negozi vicino la celebre piazza di Piccadilly, guadagnandosi il soprannome, affibbiatogli dalla stampa britannica, di Mr Piccadilly. Dopo la guerra Forte decise di trovare investimenti ed espandersi ulteriormente, acquistando ben presto alberghi, ristoranti e teatri in Gran Bretagna a all'estero. A Londra Mr Piccadilly finì per possedere luoghi simbolo della capitale britannica come il Criterion, il Café Royale, il Waldorf Hotel e il teatro Prince Charles. Oltre ad una forte partecipazione nel pacchetto azionario del Savoy, forse il più famoso hotel di Londra. Nel 1970 la Forte Holding e la Trust Houses si fusero, e dopo un'aspra battaglia all'interno del consiglio di amministrazione, Charles Forte ottenne il controllo del nuovo gruppo, il Trust House Forte, che controllava 230 alberghi in Gran Bretagna e Irlanda, 500 negli Stati Uniti e altri hotel di lusso sparsi in tutto il mondo.
Nel 1993 Charles Forte passò lo scettro del comando a suo figlio Rocco. Nel 1996 l'affondo, andato a segno, da parte del Granata Group per ridimensionare l'impero creato da Charles Forte. Forte venne nominato senatore a vita del Regno Unito nel 1982 dal governo di Margaret Thatcher.

Fonte: alice news (APcom)

Morto Charles Forte, re degli hotel
E' stato il primo non inglese a ricevere la carica di Lord

(ANSA) - LONDRA, 28 FEB - E' morto Charles Forte, l'italiano fatto lord dalla regina Elisabetta per i suoi straordinari successi in campo alberghiero. Aveva 98 anni. E' stato il primo straniero a potersi fregiare del titolo di lord. Partendo da una piccola latteria comprata nel 1935 a Londra con mille sterline prese in prestito, lord Forte costrui' poi un impero alberghiero senza eguali nel Regno unito che al suo apogeo controllava strutture anche a New York e Parigi. Era originario di Monforte nel frusinate.

Fonte: ansa


 
 
 

Cocaina fai da te in tabaccheria.

Post n°69 pubblicato il 01 Marzo 2007 da spes74
 
Foto di spes74

E' il nuovo business della cocaina.
Da qualche giorno è in vendita in una tabaccheria del centro di Catania il kit per chi fa uso di droga.
E pare sia anche completo di tutto il necessaire: vassoio di metallo, bilancino, lametta, spatolina, cannula e dosatore.

Ho sentito la notizia da un tg ma ho avuto difficoltà a reperire notizie, non mi sembra ne abbiano parlato più di tanto.
Questo mi preoccupa un po'...
E' una notizia poco appetibile e ritenuta poco importante?
Oppure è meglio non parlare molto di questa cosa?
Se così fosse, per quale motivo?

L'unico articolo online che ho trovato è questo e ci da informazioni abbastanza dettagliate.
Il giornalista ci dice che:
"Il kit per farsi una pista di coca è in libera vendita nelle tabaccherie. Tre o quattro confezioni del nécessaire per il perfetto sniffatore erano tranquillamente esposte in una raffinata rivendita di tabacchi in un centralissimo corso di Catania, a un passo dalla zona dello shopping cittadino di fascia alta, ma, soprattutto, a poche centinaia di metri in linea d'aria dal Tribunale. Il kit si apre a portafoglio e contiene un razionale e ben disegnato completo per la stesura delle piste e la successiva aspirazione nasale. Un vassoietto di metallo lucidato a specchio con piccolo bordo per evitare lo straripamento, una boccetta con dosatore per il trasporto, una lametta inox per la compattazione delle righe, una spatolina per la raccolta e una cannula metallica ergonomica per un’assunzione comoda e igienica."

Per fornire foto e dettagli sul contenuto del kit il giornalista, con l'aiuto del fotografo, ne ha acquistato uno al "modico" prezzo di 50 euro, senza scontrino naturalmente.

Si sa, il business è business e per i soldi si farebbe questo e altro...
Sotto quest'ottica si potrebbe anche dare onore al merito per l'inventiva e il gusto avuto nel creare questo necessaire, veramente completo di tutto.
Non bisogna essere degli economisti per capire che se c'è una tale offerta vuol dire che c'è anche domanda; un po' la storia dei Grandi Fratelli, Amici e Isole varie: ci sono e hanno successo perchè la gente (non tutta per fortuna) è quello che chiede.

Ma lucrare sulle debolezze altrui quante soddisfazioni può dare?

Bisogna prendere atto del fatto che il consumo della cocaina in Italia, come in molti altri Stati, è diventata "cosa comune"; la diffusione è ormai capillare, troppo spesso sfugge ai controlli, e il consumo è diventato enorme: un enorme business.

Il kit è la naturale conseguenza di tutto ciò.

Fonte: lastampa.it



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