Joaquìn Maria OtuvasChe cos'è la vita? "Che ne so...confusione...cose ...cose" E allora, qual è la qualità più importante per un uomo? "Lo stupore" |
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Ho seguito l’inserimento al nido di mia figlia Agata, anni 2. Questa la prassi della prima giornata: i bambini vengono riuniti e giocano, presenti educatrici e genitori. Dopo una mezz’ora i genitori si allontanano per circa 20 minuti, per poi tornare a prendere i figli. Si chiama “inserimento graduale”. Al momento stabilito dico ciao ad Agata, e lei mi fa ciao con la manina e continua felice a giocare. Ma la maestra mi richiama: non basta, il saluto va enfatizzato, reso solenne. Eseguo e il risultato è un pianto dirotto che continua per tutti i venti minuti che attendo fuori dalla porta. Confesso che la cosa mi ha fatto molto piacere. Due riflessioni: · il bambino cerca sempre di accontentare i genitori dimostrando loro il proprio attaccamento · facendo vivere da subito l’esperienza attaccamento/separazione, forse le educatrici si ripromettono di realizzare un calo del numero di pazienti in psicoterapia
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