Creato da geko1963 il 24/04/2007
Una prospettiva deviante
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« UN PENSIERO PER CHI E' ... | » |
PERCHE' NON CI DICONO LA VERITA'Dai dati pubblicati dal "Sole 24 Ore" risulta che i reati nell'ultimo anno, dopo il decreto sicurezza varato dall'ex ministro Amato nella primavera del 2007, sono calati considerevolmente. Sono diminuiti tutti in reati ad eccezione dei reati di violenza sessuale, considerando anche quelli avvenuti tra le mura domestiche (spesso ci sim dimentica che questo tipo di reato è molto più diffuso tra parenti o conoscenti che tra estranei). Allora perchè si continua a parlare di emergenza sicurezza? Perchè si è portato l'esercito sulle strade italiane? Perchè si fanno ancora leggi intolleranti? Perchè le persone detenute sono aumentate nell'ultimo anno fino ad arrivare ad un numero quasi simile a quello che era prima dell'indulto del 2006? Perchè i mezzi di comunicazione di massa non danno risalto alla notizia? Il questore di Napoli ha detto nei giorni scorsi che sono diminuiti, anche grazie all'intervento dei governi, tutti i reati (anche a Napoli) ma non la percezione di insicurezza tra i cittadini; a questo proposito ha dichiarato che non si può essere soddisfatti se non sale la percezione di sicurezza pubblica. Possibile che i reati diminuiscono ma i cittadini si sentono sempre meno tutelati? Perchè questa differenza tra dati reali e percezione? Perchè esiste un circolo vizioso che alimenta la percezione di insicurezza: i mezzi di comunicazione di massa costruiscono l'opinione pubblica enfatizzando notizie di cronaca nera, i politici usano strumentalmente questa opinione per varare leggi di tolleranza zero, i giornali continuano ad alimentare l'insicurezza pubblica perchè devono giustificare le politiche governative...e si va avanti di questo passo. Fra poco ci faranno guidare la nostra auto con a fianco un poliziotto robot, dopo che ci avranno anche tolto il gusto di fumare nella nostra auto (siamo molto distratti al volante e papà governo pensa a noi e alla nostra sicurezza). Nei nostri giardini vedremo forze dell'ordine in borghese che controllano se ci comportiamo bene a casa nostra (naturalmente i politici sono esenti da questo controllo). Siamo il Paese delle disuguaglianze, altro che democrazia: in carcere tutto ciò che dà fastidio ai nostri occhi, liberi invece chi truffa milioni di risparmiatori. Conoscete qualche illustro imprenditore, già condannato, che è in carcere...oppure qualche politico? Nooooo!!! Se siete poveri dimenticate che la giustizia è uguale per tutti. C'è un'altra cosa strana: se la devianza diminuisce allora si crea un'altra tipologia di devianza (vedi fumatori di spinelli o immigrati clandestini) così il governo può gridare all'insicurezza, le pene si possono aumentare e le carceri si possono riempire e tutto torna alla "normalità", cioè insicurezza perenne, però, quando conviene si possono sempre usare i dati per dire che il governo sta lavorando bene. Che stronzate!!! Owen diceva: "nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario". Parlava dell'URSS. Anche le democrazie di oggi si basano sull'inganno, però lo fanno in maniera soft perchè i mass madia preparano il terreno perchè l'inganno diventi verità fino a non comprendere più che cosa sia vero e falso. In questa confusione totale i nostri governanti possono dire tutto e il contrario di tutto...con buona pace del popolo |
HASTA SIEMPRE COMANDANTE GUEVARA
Il potere ha sempre paura delle idee e per arginare la lotta degli sfruttati comanda la mano di sudditi in divisa e la penna di cervelli sudditi. Assassinando vigliaccamente il Che lo hanno reso immortale, nel cuore e nella testa degli uomini liberi. Negli atti quotidiani di chi si ribella alle ingiustizie. Nei sogni dei giovani di ieri, di oggi, di domani!
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ART.1 L. 26 LUG 1975, N. 354
Il trattamento penitenziario deve essere conforme ad umanità e deve assicurare il rispetto della dignità della persona.
Il trattamento è improntato ad assoluta imparzialità, senza discriminazioni in ordine a nazionalità, razza e condizioni economiche e sociali, a opinioni politiche e a credenze religiose.
Negli istituti devono essere mantenuti l'ordine e la disciplina. Non possono essere adottate restrizioni non giustificabili con le esigenze predette o, nei confronti degli imputati, non indispensabili a fini giudiziari.
I detenuti e gli internati sono chiamati o indicati con il loro nome.
Il trattamento degli imputati deve essere rigorosamente informato al principio che essi non sono copnsiderati copevoli sino alla condanna definitiva.
Nei confronti dei condannati e degli internati deve essere attuato un trattamento rieducativo che tenda, anche attraverso i contatti con l'ambiente esterno, al reiserimento sociale degli stessi. Il trattamento è attuato secondo un criterio di individualizzazione in rapporto alle specifiche condizioni dei soggetti.
ART. 27 COSTITUZIONE
La responsabilità penale è personale.
L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte, se non nei casi previsti dalla legge (La pena di morte non è più prevista dal codice penale ed è stata sostituita con la pena dell'ergastolo)
TESTI CONSIGLIATI
Sociologia della devianza, L. Berzano e F. Prina, 1995, Carocci Editore.
Asylums. Le istituzioni totali: i meccanismi dell'esclusione e della violenza, E. Goffman, Edizioni di Comunità, 2001, Torino.
Condizioni di successo delle cerimonie di degradazione, H. Garfinkel.
Perchè il carcere?, T. Mathiesen, Edizioni Gruppo Abele, 1996, Torino.
Il sistema sociale, T. Parsons, Edizioni di comunità, 1965, Milano.
Outsiders. saggi di sociologia della devianza, Edizioni Gruppo Abele, 1987,
Torino. La criminalità, O. Vidoni Guidoni, Carocci editore, 2004, Roma.
La società dei detenuti, Studio su un carcere di massima sicurezza, G.M. Sykes, 1958. Carcere e società liberale, E. Santoro, Giappichelli editore, 1997, Torino.
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