Un blog creato da chic47 il 02/11/2005

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URIAH HEEP

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SPAZIO INTERIORE

ESISTE DAVVERO IL TEMPO, IL DISTRUTTORE?
QUANDO, SUL MONTE IMMOBILE, SPEZZERA' LA FORTEZZA?
E QUESTO CUORE, CHE APPARTIENE INFINITAMENTE AL DIO
QUANDO LO VIOLENTERA'IL DEMIURGO?

SIAMO DAVVERO COSI ANGOSCIOSAMENTE FRAGILI,
COME IL DESTINO VUOLE FARCI INTENDERE?
L'INFANZIA PROFONDA E PROMETTENTE,
SI FA - POI - SILENZIONSA ALLE RADICI?

AH, IL FANTASMA DELL'EFFIMERO
ATTRAVERSA COME UN FUMO
CHI L'ACCOGLIE SENZA SOSPETTI.

NOI SIAMO QUESTO ANDARE ALLA DERIVA,
E PER QUESTO ABBIAMO VALORE,
COME USO DIVINO PRESSO LE DUREVOLI FORZE.

Rainer Maria Rilke

 
 
 
 
 
 
 

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La nostra Paura più Grande

La nostra paura più profonda non è quella di essere inadeguati.
La nostra paura più grande è che
noi siamo potenti al di là di ogni misura.
E’ la nostra luce, non il nostro buio
ciò che ci spaventa.
Ci domandiamo: "Chi sono io per
essere brillante, magnifico, pieno di talento, favoloso?".
In realtà, chi sei tu per non esserlo?
Tu sei un figlio dell’Universo.
Il tuo giocare a sminuirti non serve
al mondo.
Non c’è nulla di illuminato nel
rimpicciolirsi in modo che gli altri non si sentano insicuri intorno a noi.
Noi siamo fatti per risplendere come
fanno i bambini.
Noi siamo fatti per rendere manifesta
la gloria dell’universo che è in noi.
Non solo in alcuni di noi, è in ognuno
di noi.
E quando permettiamo alla nostra luce
di risplendere, noi, inconsciamente, diamo alle altre persone il permesso di fare la stessa cosa.
Quando ci liberiamo dalle nostre paure,
la nostra presenza automaticamente
libera gli altri.

Nelson Mandela

 
 
 
 
 
 
 

 

 
« Messaggio #143William Shakespeare »

Post N° 144

Post n°144 pubblicato il 23 Gennaio 2007 da chic47
Foto di chic47

Giordano Bruno

Tratto da La Futura Scienza di Giordano Bruno di Giuliana Conforto, ed. Macro

Giordano Bruno (1548-1600) è uno dei grandi saggi che sapevano senza bisogno di conoscere; hanno compiuto "miracoli", fatto magie, intrapreso grandi avventure, sfidato la morte, espresso una sapienza più profonda ed ampia dei loro tempi e persino di quelli attuali: scienza eretica, ermetica così semplice da spiegare i più grandi misteri, le origini, la vita e la morte dell'uomo.
Il 17 febbraio 1600 in piazza Campo de' Fiori al centro di Roma fu arso vivo sul rogo. Era l'esecuzione di una sentenza pronunciata dopo un processo durato otto anni: la sua "colpa" era eresia, ovvero idee audaci, contrarie alla dottrina della chiesa cattolica. Si uccideva allora il suo corpo, ma non il suo pensiero, non la traccia di quella filosofia delle filosofie che unisce tutti i saperi e ha il dolce, sublime profumo della verità. 
Quale verità? L'immortalità dell'essere umano!
La sua vita ha segnato la storia del Rinascimento. L'eco della sua esistenza, del lungo processo e del rogo si è poi spenta per più di due secoli, sepolta negli archivi del vaticano. Fu la presa di Roma da parte delle truppe di Napoleone (1809) ad aprire gli archivi e a portare i documenti a Parigi, dove tutta la storia venne alla luce. 

- "Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo."

- "Verrà il secolo in cui l'uomo scoprirà forze potenti nella Natura."

- "Dio è atto puro, luce purissima, è l'Uno da cui tutto origina e che è nel tutto. Tutto è Dio e Dio è il tutto..."

- "...Verrà un giorno che l'uomo si sveglierà dall'oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo... l'uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo."

- "...L'uomo che infligge morte è colui che più la teme; è un paradosso, ma chi procura la morte, cerca disperatamente di comprenderla, di penetrare la mente di Dio."

- "...Il tempo è l'interazione tra il concepimento di un'idea e la sua manifestazione."

- "...Non so quando, ma so che in tanti siamo venuti in questo secolo per sviluppare arti e scienze, porre i semi della nuova cultura che fiorirà, inattesa, improvvisa, proprio quando il potere si illuderà di avere vinto."

- "...Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi. Nascendo in questo mondo, cadiamo nell'illusione dei sensi; crediamo a ciò che appare. Ignoriamo che siamo ciechi e sordi. Allora ci assale la paura e dimentichiamo che siamo divini, che possiamo modificare il corso degli eventi, persino lo Zodiaco..."

- "La morte è il dissolversi dei vincoli, tra il corpo composto da atomi e il corpo diafano e trasparente che è l'essere sustanziale."

- "Non è la materia che genera il pensiero...è il pensiero che genera la materia."

- "...Dio il Signore di tutta la natura, ha concepito tutti gli esseri e ha concesso a loro questo mistero della riproduzione eterna che comprende in sé l'affetto, la gioia, l'allegria, il desiderio e l'amore divino..."

- "...In nessuno modo un corpo può agire su un corpo, né la materia sulla materia, né parti della materia e del corpo possono agire su altre parti, ma ogni azione proviene dalla qualità, dalla forma ed in definitiva dall'anima..."

- "...L'anima infatti abbandona il suo corpo alla fine della vita, ma non può certo abbandonare il corpo universale, né essere abbandonata da questo..."

- "C'è un'unica vera Luce che illumina gli universi ed un unico Sole che li rende vivi."

- "...Chi perciò consistendo nel luogo e nel tempo, libererà le ragioni delle idee dal luogo e dal tempo, si conformerà agli enti divini..."

- "Il linguaggio degli astri è musica, è canto che si riflette anche nell'uomo perché...c'è un'aurea catena che collega la terra al cielo

LE SUE ULTIME PAROLE PRIMA DEL VERDETTO:

"Forse voi giudici pronunciate la sentenza contro di me con più paura di quanto io ne abbia nell'ascoltarla"

 
 
 
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Le gioie violente hanno violenta fine, e muoiono nel loro trionfo, come il fuoco e la polvere da sparo, che si distruggono al primo bacio. Il più squisito miele diviene stucchevole per la sua stessa dolcezza, e basta assaggiarlo per levarsene la voglia. Perciò ama moderatamente: l'amore che dura fa così.

W. Shakespeare

 

 

 
 
 
 
 
 
 

SONETTO 121

È meglio esser colpevole che tale esser stimato
quando non essendolo si è accusati d'esserlo;
e perso è ogni valor sincero perché creduto colpa
non dal nostro sentire, ma dal giudizio d'altri.

Perché mai dovrebbero gli occhi altrui adulteri
considerar vizioso il mio amoroso sangue?
Perché nelle mie voglie s'insinuan lascive spie
che a parer lor condannano quel ch'io ritengo giusto?

No, io sono quel che sono e chi mira
ai miei errori, colpisce solo i propri;
potrei esser io sincero e loro non dire il vero,

non venga il mio agir pesato dal loro pensar corrotto;
a men che non sostengano questo mal comune -
l'umanità é malvagia e nel suo mal trionfa.

William Shakespeare




 
 
 
 
 

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