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Always somewhere
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10
JOHN MILES
9
FREDDY MERCURY
1
URIAH HEEP
Lady in black
URIAH HEEP
RAIN
SPAZIO INTERIORE
ESISTE DAVVERO IL TEMPO, IL DISTRUTTORE?
QUANDO, SUL MONTE IMMOBILE, SPEZZERA' LA FORTEZZA?
E QUESTO CUORE, CHE APPARTIENE INFINITAMENTE AL DIO
QUANDO LO VIOLENTERA'IL DEMIURGO?
SIAMO DAVVERO COSI ANGOSCIOSAMENTE FRAGILI,
COME IL DESTINO VUOLE FARCI INTENDERE?
L'INFANZIA PROFONDA E PROMETTENTE,
SI FA - POI - SILENZIONSA ALLE RADICI?
AH, IL FANTASMA DELL'EFFIMERO
ATTRAVERSA COME UN FUMO
CHI L'ACCOGLIE SENZA SOSPETTI.
NOI SIAMO QUESTO ANDARE ALLA DERIVA,
E PER QUESTO ABBIAMO VALORE,
COME USO DIVINO PRESSO LE DUREVOLI FORZE.
Rainer Maria Rilke
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Post N° 149
Post n°149 pubblicato il 01 Febbraio 2007 da chic47
Gli inca masticavano le foglie per sopportare la fatica. Leone XIII la usava come tonico. Usi e abusi della cocaina Secondo me è stata tutta colpa del papa. Non quello nuovo. E neanche quello precedente. Ma uno di nome Leone XIII vissuto nel diciannovesimo secolo. Non solo faceva uso di cocaina, ma la pubblicizzava. Accettò addirittura di apparire su un manifesto in cui era rappresentato mentre consegnava una medaglia d’oro al fabbricante di quel "tonico" che portava sempre con sé in una fiaschetta, per fortificarsi quando la preghiera non era sufficiente. Le linee eterne Ai conquistadores la cosa non piacque. All'inizio gli invasori spagnoli vietarono la coca definendola "uno strumento del diavolo". Ma poi scoprirono che senza quel "dono degli dèi" gli indigeni non riuscivano a lavorare nei campi o a estrarre l'oro. Improvvisamente la coca fu legalizzata e anche tassata, e gli invasori cominciarono a tenere per sé un decimo dei raccolti. Le foglie erano distribuite ai contadini tre o quattro volte al giorno, durante le pause dal lavoro. E la chiesa cattolica cominciò addirittura a coltivarla. Ogni oncia di Vin Mariani conteneva l’11 per cento di alcol e 6,5 milligrammi di cocaina. Probabilmente fu per questo che Leone XIII gli diede una medaglia. E non era l'unico ad apprezzarlo. La bibita più famosa del mondo arrivò più tardi. Un farmacista di Atlanta di nome John Pemberton si era già fatto il suo vino di coca personale. Ma quando con il proibizionismo l'uso dell'alcol fu vietato in tutti gli Stati Uniti, dovette sostituire il vino con una speciale ricetta a base di sciroppo di zucchero. La chiamò Coca-Cola: la bevanda della temperanza, "che presentava le virtù della coca senza i vizi dell'alcol", e la commercializzò come la bibita perfetta per “la nuova America turbolenta, fantasiosa, rumorosa e nevrotica”. Nella sua pubblicità Pemberton la definiva "una bevanda intellettuale" e "una delle bibite più gradevoli, rallegranti e rinvigorenti". Un orgasmo totale Come l'eroina e la nicotina, anche la cocaina agisce sul circuito cerebrale della gratificazione, inducendo maggiore lucidità mentale, più fiducia in se stessi, una sensazione di forza e di potenza sessuale. Questo effetto entusiasmava anche le grandi menti. Nel 1884 Sigmund Freud pubblicò il saggio Uber Coca, in cui affermava che la cocaina produce “una sensazione prolungata di euforia, che non differisce in alcun modo da quella di una persona in buona salute. In altre parole ci si sente normali ed è difficile credere di essere sotto l'effetto di una droga. Si riesce ad affrontare un lungo e intenso sforzo fisico senza alcuna fatica. Ci si sente bene senza nessuna delle sgradevoli conseguenze dell'assunzione di alcol”. La natura, per usare le parole di un tossicodipendente pentito, è crudelmente avara nel dispensare il piacere. Più l'esperienza è eccitante, più il cervello soffre quando si rende conto che è già finita. Con il passare del tempo, ci vogliono dosi sempre più forti o più frequenti per ottenere lo stesso risultato. Inoltre, l'accumulo di dosi di cocaina può causare problemi neurologici e comportamentali, come vertigini, mal di testa, difficoltà di movimento, ansia, insonnia, depressione e perfino allucinazioni. Poiché la cocaina stimola le cellule del sistema nervoso centrale e del sistema cardiovascolare, nell'ora successiva all'assunzione il rischio di un attacco cardiaco aumenta di 24 volte. E molti dei pazienti ai quali Freud consigliava la cocaina per curare una serie di malattie finirono per assuefarsi alla droga. Un funzionario del Pennsylvania state pharmacy board testimoniò che “la maggior parte delle aggressioni nei confronti di donne bianche del sud sono la diretta conseguenza dell'uso della droga da parte dei neri". Nel 1904 fu eliminata la cocaina dalla Coca-Cola. Il governo statunitense cercò di costringere la società a ribattezzare la bevanda ma, dopo un lungo contenzioso legale, il nome restò quello. La Coca-Cola company è ancora molto sensibile sull'argomento. Nel suo museo di Atlanta non si fa nessun cenno al fatto che la bevanda discende dalla magica pianta peruviana, anche se è ancora aromatizzata con foglie di coca dalle quali è stata tolta la cocaina. Soldatini bianchi La cocaina è una sostanza che i farmacologi definiscono "a forte dipendenza". Lo dimostrano anche gli esperimenti sugli animali. Se è messa a loro disposizione, i topi da laboratorio ne fanno ampio uso. Sono addirittura disposti a sopportare le scosse elettriche e a rinunciare al cibo e all'acqua pur di averla. E’ dimostrato che la cocaina provoca dipendenza in modi simili all'alcol, ma è maggiore il numero di consumatori circa il 50 per cento - che alla fine ne diventa dipendente. Il problema è che non è possibile determinare quali saranno le vittime. “Tutti cominciano a usare cocaina in modo casuale", spiega il professor Adani Winstock del National addition centre. "Nessuno pensa che ne diventerà dipendente in cinque anni". La dipendenza dalla cocaina si sviluppa dopo circa tre anni di uso costante. Ma mentre per assuefarsi all'eroina ci vogliono circa sei mesi, per il crack bastano sei volte. La maggior parte delle persone che la usa per divertirsi è convinta che non cadrà mai in queste trappole. Dopo cena fanno passare intorno al tavolo un piattino con delle strisce di polvere - "una fila di soldatini bianchi" per usare le parole di un habitué - come i loro nonni avrebbero fatto circolare una bottiglia di Porto, o i loro genitori uno spinello. Molti ne assumono la stessa quantità per lunghi periodi senza diventarne dipendenti. Sarà per un colpo di sfortuna se scopriranno che il 25 per cento degli infarti nelle persone tra i 18 e i 45 anni sono causati dalla coca, e forse non sapranno mai che facendo uso regolare di cocaina corrono sette volte di più il rischio di avere un infarto rispetto a chi non la usa. La strada che conduce alla dipendenza è un piacevole sentiero in discesa. Quella per uscirne è in salita e molto più faticosa. |
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STEELY DAN
JACK OF SPEED
Chris Botti & Sting
In The Wee Small Hours In The Morning
KENNY GARRET
MILES DAVIS
6
US3
CANTALOOP
STEFANO BOLLANI
Besame mucho
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Le gioie violente hanno violenta fine, e muoiono nel loro trionfo, come il fuoco e la polvere da sparo, che si distruggono al primo bacio. Il più squisito miele diviene stucchevole per la sua stessa dolcezza, e basta assaggiarlo per levarsene la voglia. Perciò ama moderatamente: l'amore che dura fa così.
W. Shakespeare
SONETTO 121
È meglio esser colpevole che tale esser stimato William Shakespeare
quando non essendolo si è accusati d'esserlo;
e perso è ogni valor sincero perché creduto colpa
non dal nostro sentire, ma dal giudizio d'altri.
Perché mai dovrebbero gli occhi altrui adulteri
considerar vizioso il mio amoroso sangue?
Perché nelle mie voglie s'insinuan lascive spie
che a parer lor condannano quel ch'io ritengo giusto?
No, io sono quel che sono e chi mira
ai miei errori, colpisce solo i propri;
potrei esser io sincero e loro non dire il vero,
non venga il mio agir pesato dal loro pensar corrotto;
a men che non sostengano questo mal comune -
l'umanità é malvagia e nel suo mal trionfa.