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Asturias
Isaac Albeniz
Robert Cray
Right Next Door
Scorpions
Always somewhere
4
Eric Clapton & Mark Knopfler
10
JOHN MILES
9
FREDDY MERCURY
1
URIAH HEEP
Lady in black
URIAH HEEP
RAIN
SPAZIO INTERIORE
ESISTE DAVVERO IL TEMPO, IL DISTRUTTORE?
QUANDO, SUL MONTE IMMOBILE, SPEZZERA' LA FORTEZZA?
E QUESTO CUORE, CHE APPARTIENE INFINITAMENTE AL DIO
QUANDO LO VIOLENTERA'IL DEMIURGO?
SIAMO DAVVERO COSI ANGOSCIOSAMENTE FRAGILI,
COME IL DESTINO VUOLE FARCI INTENDERE?
L'INFANZIA PROFONDA E PROMETTENTE,
SI FA - POI - SILENZIONSA ALLE RADICI?
AH, IL FANTASMA DELL'EFFIMERO
ATTRAVERSA COME UN FUMO
CHI L'ACCOGLIE SENZA SOSPETTI.
NOI SIAMO QUESTO ANDARE ALLA DERIVA,
E PER QUESTO ABBIAMO VALORE,
COME USO DIVINO PRESSO LE DUREVOLI FORZE.
Rainer Maria Rilke
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La nostra Paura più Grande | ||
La nostra paura più profonda non è quella di essere inadeguati. Nelson Mandela |
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“Non manderemo in Afghanistan un solo soldato in più” aveva ribadito il governo un paio di mesi or sono, quando si apprestava a rifinanziare la missione di guerra/pace in terra afgana, con l’ausilio del voto di tutti quei partiti il cui spirito pacifista è rimasto confinato nelle fantasie della campagna elettorale.
“Manderemo in Afghanistan nuovi mezzi, ma questa decisione non altera la natura della missione italiana” ha annunciato ieri il Ministro della Difesa Arturo Parisi, nel goffo tentativo di giustificare l’ennesima promessa disattesa, facente parte della lunga serie di menzogne a cui questo governo ci ha abituati fin dal momento del suo insediamento.
In realtà nel contingente di rinforzo che sta per lasciare l’Italia con il compito di andare a combattere pacificamente in Afghanistan, di soldati in più ce ne sono 145, oltre a 13 carabinieri, 5 elicotteri Mangusta, 8 mezzi corazzati Dardo e 10 blindati Lince, il tutto per il modico costo aggiuntivo di circa 26 milioni di euro.
Naturalmente questa nuova “iniezione” di uomini e mezzi servirà, secondo le parole di un sempre più disorientato Parisi, ad aumentare le capacità esplorative e di movimento del nostro contingente, rivelandosi utile nelle situazioni attive e passive. Il tutto nell’ambito delle vere finalità della missione italiana, riguardo alle quali lo stesso Parisi ha chiesto a più riprese ragguagli al suo stato maggiore, volta a fare del bene a questo disgraziato paese, i cui abitanti hanno la cattiva abitudine di trovarsi troppo spesso sulla linea del fuoco dei propri benefattori.
La decisione di assecondare la richiesta americana di un rafforzamento delle forze italiane in Afghanistan, dopo avere più volte negato questa eventualità, dimostra inequivocabilmente il taglio sempre più militarista che sta connotando la politica presente e futura del governo.
I segnali in questo senso sono molteplici e molto significativi, primo fra tutti il vistoso incremento delle spese militari contenuto nell’ultima manovra finanziaria, assai più cospicuo di quelli realizzati dal governo Berlusconi negli anni precedenti.
Altrettanto preoccupante è la decisione di investire 2 miliardi di euro per lo sviluppo di un progetto che consentirà di assemblare a Cameri, in provincia di Novara, centinaia di cacciabombardieri F35 della statunitense Lockeed Martin, 100 dei quali verranno acquistati direttamente dal governo italiano che si troverà così ad investire somme enormi per apparecchi “di attacco” il cui eventuale uso contrasterebbe nettamente con i dettami della nostra costituzione.
Come ha detto qualche giorno fa il generale Fausto Bertinotti, passando in rassegna i suoi uomini impegnati nella missione di guerra/pace in Libano, i nostri soldati sono la vetrina di questa nuova Italia e nell’immaginare cosa possa nascondersi dietro una simile vetrina si percepisce più di un brivido correre lungo la schiena.
(Tratto da www.luogocomune.net)
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Le gioie violente hanno violenta fine, e muoiono nel loro trionfo, come il fuoco e la polvere da sparo, che si distruggono al primo bacio. Il più squisito miele diviene stucchevole per la sua stessa dolcezza, e basta assaggiarlo per levarsene la voglia. Perciò ama moderatamente: l'amore che dura fa così.
W. Shakespeare
SONETTO 121
È meglio esser colpevole che tale esser stimato William Shakespeare
quando non essendolo si è accusati d'esserlo;
e perso è ogni valor sincero perché creduto colpa
non dal nostro sentire, ma dal giudizio d'altri.
Perché mai dovrebbero gli occhi altrui adulteri
considerar vizioso il mio amoroso sangue?
Perché nelle mie voglie s'insinuan lascive spie
che a parer lor condannano quel ch'io ritengo giusto?
No, io sono quel che sono e chi mira
ai miei errori, colpisce solo i propri;
potrei esser io sincero e loro non dire il vero,
non venga il mio agir pesato dal loro pensar corrotto;
a men che non sostengano questo mal comune -
l'umanità é malvagia e nel suo mal trionfa.