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c'e sempre un motivo per cui vale la pena di amare... e di conseguenza varrà anche la pena soffrire... ci fa vivere...
 

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DAMMI

    Dammi il tuo petto da stringere tra le braccia in questa
notte di ombre e luna…
non fuggire senza che la mia mente possa imprimere
il passaggio delle tue orme.
Dammi la tua bocca speciale e lascia che io plachi la mia sete.
Tu non sai quanto il mio petto
sia un deserto arido da tempo…
Dammi la tua pelle vellutata
su cui far navigare la mia barca alla deriva,
le tue belle mani
con cui suonare la sinfonia del mio corpo,
il tuo desiderio
su cui far placare la rabbia dell'anima.
Dammi parole che infrangano il vuoto del silenzio,
che irrompano nel mio petto e che mi giungano fino alla gola…
padrona , tu, della mia mia stessa voce.
Dammi il tuo respiro,
il mio è solo un alito sottile….

Dammi un tuo desiderio,
uno solo
e sentirai il mio esserti vicino.

                                       D.

 
 

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Un blog di: paciocca85
Data di creazione: 27/07/2007
 

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LA STORIA DELL'AMORE

Raccontano che un giorno si riunirono in un luogo della terra tutti i sentimenti e le qualità degli uomini.
Quando la noia si fu presentata per la terza volta, la pazzia come sempre un po' folle propose: "giochiamo a nascondino! ". L'interesse alzò un sopracciglio e la curiosità senza potersi contenere chiese: "a nascondino? Di che si tratta?" "è un gioco - spiegò la pazzia - in cui io mi copro gli occhi e mi metto a contare fino a 1000000 mentre voi vi nascondete, quando avrò terminato di contare il primo di voi che scopro prenderà il mio posto per continuare il gioco".
L'entusiasmo si mise a ballare, accompagnato dall'euforia. L'allegria fece tanti salti che finì per convincere il dubbio e persino l'apatia, alla quale non interessava mai niente... però non tutti vollero partecipare. La verità preferì non nascondersi. Perché se poi tutti alla fine la scoprono?
La superbia pensò che fosse un gioco molto sciocco (in fondo ciò che le dava fastidio era che non fosse stata una sua idea) e la codardia preferì non arricchirsi.
"Uno, due, tre..." - cominciò a contare la pazzia. La prima a nascondersi fu la pigrizia che si lasciò cadere dietro la prima pietra che trovò sul percorso. La fede volò in cielo e l'invidia si nascose all'ombra del trionfo che con le proprie forze era riuscito a salire sull'albero più alto. La generosità quasi non riusciva a nascondersi. Ogni posto che trovava le sembrava meraviglioso per qualcuno dei suoi amici. Che dire di un lago cristallino? Ideale per la bellezza. Le fronde di un albero? Perfetto per la timidezza. Le ali di una farfalla? Il migliore per la voluttà. Una folata di vento? Magnifico per la libertà. Così la generosità finì per nascondersi in un raggio di sole.
L'egoismo, al contrario trovò subito un buon nascondiglio, ventilato, confortevole e tutto per sé.
La menzogna si nascose sul fondale degli oceani (non è vero, si nascose dietro l'arcobaleno!).
La passione e il desiderio al centro dei vulcani. L'oblio... non mi ricordo... dove?
Quando la pazzia arrivò a contare 999999 l'amore non aveva ancora trovato un posto dove nascondersi poiché li trovava tutti occupati; finché scorse un cespuglio di rose e alla fine decise di nascondersi tra i suoi fiori. "Un milione!" - contò la pazzia. E cominciò a cercare. La prima a comparire fu la pigrizia, solo a tre passi da una pietra...Poi udì la fede, che stava discutendo con Dio su questioni di teologia, e sentì vibrare la passione e il desiderio dal fondo dei vulcani. Per caso trovò l'invidia e potè dedurre dove fosse il trionfo. L'egoismo non riuscì a trovarlo: era fuggito dal suo nascondiglio essendosi accorto che c'era un nido di vespe. Dopo tanto camminare, la pazzia ebbe sete e nel raggiungere il lago scoprì la bellezza. Con il dubbio le risultò ancora più facile, giacché lo trovò seduto su uno steccato senza avere ancora deciso da che lato nascondersi.
Alla fine trovò un po' tutti: il talento nell'erba fresca, l'angoscia in una grotta buia, la menzogna dietro l'arcobaleno e infine l'oblio che si era già dimenticato che stava giocando a nascondino.
Solo l'amore non le appariva da nessuna parte. La Pazzia cercò dietro ogni albero, dietro ogni pietra, sulla cima delle montagne e quando stava per darsi per vinta scorse il cespuglio di rose e cominciò a muovere i rami. Quando, all'improvviso, si udì un grido di dolore: le spine avevano ferito gli occhi dell'amore! La pazzia non sapeva più che cosa fare per discolparsi; pianse, pregò, implorò, domandò perdono e alla fine gli promise che sarebbe diventata la sua guida. Da allora, da quando per la prima volta si giocò a nascondino sulla terra, l'amore è cieco e la pazzia sempre lo accompagna...

 

 

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I miei giorni spesi con te
Non c'è stata un'ora inutile
Sono tutti vivi dentro me
Stanotte

E tu sei più bella che
mai
Come un'onda sull'oceano
Se potessi chiederei mille secoli di te
Di noi

Abbracciami e stringimi
Ai giorni tuoi
In questo tempo assurdo che c'è
La sola cosa vera mia sei te

Poi domani quando verrà
Lo attraverseremo liberi
Le carezze che mi fai in ritorno le riavrai
Da me

Abbracciami e fidati
Dei brividi che tu mi dai
Il resto poi il resto è
Da scrivere

Tu abbracciami e parlami
Con gli occhi che sorridono
E se vorrai il resto è
Da vivere

Il resto è da scrivere

Ti dico ancora abbracciami e stringimi
Affidami i giorni tuoi
Li accetterò il resto è
Da vivere

I miei giorni spesi con te
E nemmeno un'ora inutile
Sai che amarti è sempre stato il mio
Pensiero

 

 
 
 

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