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CHIMICA sperimentale

Esperienze in home-lab: considerazioni di chimica sperimentale e altro

 

 

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La gara delle puzze - L'H2Se

Post n°7 pubblicato il 13 Gennaio 2010 da paoloalbert
Foto di paoloalbert

C'era una volta... un forum di chimica...

Stavolta parlo di un'esperienza un po' particolare (e delicata) fatta per la mia innata curiosità riguardo le sostanze chimiche odorose, buone o cattive che siano.
La molecola di questa puntata fa parte senza alcun dubbio di quelle molto "cattive", a buona ragione! La storia è nata così:

C'era appunto una volta un forum di chimica, che nei suoi tempi migliori aveva bandito una "gara" per chi avesse sintetizzato il prodotto più puzzolente possibile: la cosa è poi finita nel nulla per mancanza di concorrenti, ma un paio di partecipanti c'erano, fra cui l'autore di questo strambo blog di chimica.
Avevo proposto per l'occasione (e prodotto) l'idrogeno seleniato, H2Se, essendo la sostanza peggiore che finora abbia mai sentito col mio senso dell'olfatto: esso batte alla grande anche qualsiasi tiolo, il chè non è male per chi ha dimestichezza con questi terribili solfidrati organici che esibiscono il gruppo -SH in qualche parte della molecola.

L'unica sostanza che in chimica inorganica probabilmente può competere e forse vincere il suo terribile olezzo è l'idrogeno tellurato H2Te, ma non avendo il tellurio per ora non posso testimoniare di persona.

Procedura:
Innanzitutto occorre preparare una sostanza generatrice di H2Se, che è un gas: ho scelto il seleniuro di alluminio, dato che può essere facilmente idrolizzato senza ricorrere ad acidi; il gas generato è quindi puro e senza eventuali vapori interferenti.

- pesare 1,2 g di polvere di selenio e mescolarli con 0,5 g di alluminio (anch'esso in polvere sottilissima); ponendo la miscela in un crogiolino e avvicinando la fiamma del bunsen la reazione si innesca immediatamente in modo assai energico, ma essendo le quantità minime non ci sono problemi.
Fare naturalmente il lavoro sotto cappa o all'aperto, senza respirare i fumi che si svolgono! Sono precauzioni ovvie ma è il caso di ricordarle quando si parla di composti del selenio, che sono tutti assai velenosi.3
Lasciar raffreddare, raccogliere la massa polverulenta e riporla in una provettina perfettamente asciutta e tappabile ermeticamente.
Il seleniuro di alluminio reagisce vivacemente con l'acqua:

Al4Se3 + 12 H2O --> 4 Al(OH)3 + 3 H2Se

Bagnando ora pochi mg di polvere messi in una provetta con qualche goccia d'acqua, si sviluppa immediatamente H2Se, che nonostante la minima quantità si percepisce benissimo e ci si può così rendere conto del suo odore, che è di una ributtanza estrema.                                           

Di cosa sa?

Per rendere una vaga idea, è come un concentrato di cavoli marci!

Questo gas è anche estremamente "tossico" in tutti sensi: nel senso letterale di velenoso e nel senso che fa anche tossire e se inspirato si ferma ostinatamente in gola, segno che biologicamente viene proprio rifiutato dall'organismo.
Attenzione che qui parliamo di milligrammi diluiti a piacere nell'aria, quindi NON si resta asfissiati e NON ci si avvelena se si opera come detto! Quando si parla di sostanze pericolose, ragionare sempre in termini quantitativi, non qualitativi (vista la mia storia di sperimentatore incallito, se così non fosse non sarei qui a scrivere questo blog...).

Questo post è purtroppo senza foto: appena sarà possibile allegare "gli odori" sotto forma di file (magari con l'estensione .smell), come si fa con le immagini, ditemelo che provvedo subito!

 

 
 
 
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