CHIMICA sperimentale
Esperienze in home-lab: considerazioni di chimica sperimentale e altro
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Post n°63 pubblicato il 09 Dicembre 2010 da paoloalbert
Oggi faremo un uso della chimica sperimentale molto utilitaristico e pratico; saranno più contenti coloro che di solito non capiscono in queste mie strane riflessioni che gusto ci sia nell'attaccare pezzi di molecola ad un'altra per crearne una terza senza alcun fine pratico, ma solo per farlo così, per pura soddisfazione intellettuale. Oggi, come dicevo, niente di tutto questo! Poichè il mio lab confina in qualche modo anche con la lavanderia di casa, vedendo sullo scaffale una bottiglia di candeggina mi è venuto lo sfizio di verificare in quale percentuale vi fosse contenuto il principio attivo, ovvero l'ipoclorito di sodio NaClO. L'analisi della candeggina (almeno "questa" analisi...) si basa su due reazioni redox; in una reazione redox c'è una sostanza che si ossida e una che si riduce (non sto a dire cosa significa altrimenti non ce la caviamo più...). ClO- + 2 H+ + 2 I- --> Cl- + I2 + H2O Traducendo: l'ipoclorito ossida uno ioduro a iodio e lui si riduce a cloruro. Ecco la seconda: 2 S2O3-- + I2 --> 2 I- + S4O6-- Traducendo: il tiosolfato riduce lo iodio a ioduro e lui si ossida a tetrationato. Poste queste premesse, ho preparato: - una soluzione 0,1 M di tiosolfato di sodio (p.m. 248,10), sciogliendo 2,48 g di Na2S2O3.5H2O in 100 ml di acqua (questa soluzione va fatta esattamente) - una soluzione circa al 5% di acido acetico, diluendo 2,5 ml di CH3COOH in 50 ml di acqua - una soluzione circa al 5% di ioduro di potassio KI, sciogliendone 0,5 g in 10 ml di acqua - una soluzione di amido in acqua, disperdendone 0,1 g in 5 ml di acqua Procedura: - misurare esattamente 10 ml di candeggina e portarli a 100 ml; prendere esattamente 10 ml di questa soluzione e diluirli in un becker con circa 50 ml di acqua - acidificare aggiungendo 10 ml della soluzione di acido acetico - aggiungere circa 5 ml della soluzione di KI; la soluzione assumerà istantaneamente una colorazione marrone, indice che lo ioduro (in eccesso) ha consumato tutto l'ipoclorito ed ha sviluppato la corrispondente esatta quantità di iodio - con una buretta calibrata aggiungere goccia a goccia la soluzione di tiosolfato finchè la colorazione avrà assunto una colorazione giallina (stà diminuendo lo iodio riducendosi a ioduro ed il colore si attenua) - aggiungere qualche goccia della soluzione di amido (la soluzione assume colore violaceo per il complesso che l'amido forma con lo iodio ancora libero) - continuare la titolazione con la buretta, sempre mescolando, finchè la colorazione tende a sparire; il punto di viraggio non è semplice da cogliere, qui è indispensabile un po' di esperienza. Quando il colore tende a sparire vuol dire che non c'è più iodio libero e che tutto il tiosolfato aggiunto si è trasformato in tetrationato. Ora un po' di calcoli... Dall'analisi delle ossidoriduzioni risulta che un equivalente di ipoclorito viene "consumato" da due equivalenti di tiosolfato. Abbiamo fatto una soluzione 0,1 M di Na2S2O3, la quale contiene 15,81 g/l di tiosolfato anidro, ovvero 0,0158 g ogni ml; siccome ad ogni grammo di tiosolfato corrispondono 0,15 g di ipoclorito, ad ogni ml consumato nella titolazione corrispondono quindi 0,0158 x 0,15 = 0,00237 g di NaClO Nel mio caso il punto di viraggio (su tre prove eseguite in sequenza) è stato raggiunto mediamente con 22,5 ml di tiosolfato: 22,5 x 0,00237 = 0,053 Eccoci finalmente al traguardo: Salvo errori ed omissioni, naturalmente! |
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