Creato da cziffra il 15/07/2006

milano 2006

diario metropolitano

 

 

AUGURI

Post n°18 pubblicato il 31 Dicembre 2006 da cziffra

BUON FINE ANNO A TUTTI

vi auguro una splendida serata...e una notte piena d'amore.

vi auguro di avere molti lettori e anche se, come pare accadere nell'editoria, ci sono molti più 'scrittori' di quanti siano poi i lettori, auguro a ciascuno di avere almeno un lettore serio, profondamente interessato.

auguri a tutti i bloggers egoisti e non.

a presto!

 
 
 

mano-morta, struscio e poco altro

Post n°17 pubblicato il 30 Dicembre 2006 da cziffra

beh si sente parlare spesso di uomini vecchi egiziani ragazzi alle prese con povere ragazze che si ritrovano le mani addosso quando sono nei mezzi pubblici superaffollati...e anche non. e non solo le mani.

stamattina in treno mi è successa una cosa. una ragazza ha poggiato il sedere sulla mia spalla. io seduto. lei in piedi in corridoio. uno di quei regionali solitamente stracolmi che stamattina non era poi così strapieno. infatti lei aveva tutto lo spazio fra schienale e schienale. e fra l'altro il corridoio di quel vagone era quasi completamente libero. ha scelto la mia spalla. che ha raggiunto poco per volta avvicinandosi un po' alla volta. prima l'ho vista passare. poi è tornata indietro e si era messa al di là della porta di fronte alle porte di salita sulle carrozze. poi è tornata indietro e si è piazzata fra il mio sedile e quello che mi stava di schiena. e poco per volta si è avvicinata alla mia spalla. sempre di schiena ovviamente. e non nascondo che mi sono girato perché mi sembrava uno scherzo...e ho potuto 'solo' notare che al di sopra della cintura si vedevano quattro centimetri di quella riga che così sensualmente separa le natiche! proprio così. non paga di ciò nello scendere si è piazzata con le gambe addosso al mio braccio. io avevo l'avambraccio poggiato sul bracciolo. lei proprio si è messa con le gambe a contatto del mio braccio. sentivo benissimo la coscia...l'interno coscia! non sapevo che fare. ero imbarazzato...ma mi piaceva.

un'altra volta ero sul bus. due amiche sui 18 mi si sono piazzate esattamente dietro. e parlando fra di loro capivo, con la coda dell'occhio, che ce l'avevano con me. inutile dire che la più carina delle due (mi è andata bene) si è letteralmente appoggiata sulla mia gamba. e spostando il peso da una gamba all'altra mi faceva sentire il suo sedere attaccato sul mio fianco, all'altezza del femore. e non paga dal femore si è spostata quasi verso il pube. io ero messo di traverso, se ero un maniaco mi sarei girato verso il suo culo, ma non sono un pervertito. non nascondo però che m'abbia fatto piacere la cosa. aveva un sedere e un fisico davvero notevoli. i jeans le aderivano bene.

terzo episodio sempre in autobus. mi reggevo ad una delle aste verticali con l'avambraccio a contatto dell'asta. arriva una bionda sulla quarantina molto appariscente che avevo notato alla fermata. vestita bene. un po' troppo 'prosperosa' per i miei gusti ma davvero una bella donna. sapete che combina? esatto. si poggia con la sbarra fra le tette. certamente il bus era pieno. ma poteva sicuramente mettersi in un modo migliore. soprattutto perché c'era il mio avambraccio. e sentivo decisamente quella sua terza abbondante che avvolgeva il mio fortunato avambraccio. anche lì imbarazzato ho tentato all'inizio di farle capire che c'ero io...sul momento quasi mi aspettavo che mi chiedesse scusa imbarazzata...e che nell'imbarazzo spontaneo del momento ci fossimo spostati. nulla. lei con quei suoi impenetrabili occhiali da sole neri se n'è rimasta lì. mi sono visto per un attimo distorto e riflesso in quelle lenti. e me ne sono rimasto lì impalato come un cretino fino a quando sono sceso.

insomma, non venitemi a raccontare che lo struscio è un'arte solo maschile. e pervertita. tralascio gli episodi 'da discoteca' perché ormai sono lontani. e là, fra l'altro, lo struscio è come i tre baci sulle guance alle amiche. una specie di stupido rito, ripetuto.

 
 
 

descrivi te stesso.

Post n°16 pubblicato il 11 Dicembre 2006 da cziffra

forse sono egocentrico quando penso che mi piacciono le ragazze normali. per normali intendo quelle che quando passeggiano non ti fanno girare la testa. quelle che quando le guardi non ti fanno pensare 'che superfiga' con quel linguaggio sfigato che entra nella bocca di tutti nei momenti più opportuni. o quelle che quando le guardi pensi sì che ti piacerebbe fartele, ma subito dopo guardandone un'altra pensi che te la faresti ugualmente. fino a quando non sbuca quella veramente figa (ormai il linguaggio si è adeguato al discorso) che ti cancella dalla mente le due precedenti e occupa interamente le tue attenzioni. insomma mi piacciono le ragazze che nascondono nella loro apparente normalità (quella specie di incantevole naturalezza che te le fa quasi scomparire agli occhi quando ti passano accanto...) uno sguardo rubato a vermeer. quelle che quando le ami sai che ami perché sono PER ME le più belle e le più affascinanti. mentre una qualunque strafiga è capace di amarlo anche il più coglione degli uomini sulla terra (purtroppo i coglioni sono calamitati dalle strafighe). ma posso dire, al contrario di quello che ho detto all'inizio, che sono egocentrico quando penso che mi piacciono le ragazze fighe. penso ad alcune mie ex. c'erano anche quelle che, quando ci passeggiavo assieme, facevano girare tutti gli uomini. maiali e non. sono tutti lì come dei babbei (ma fino ad un certo punto posso capirli e potrebbe capitare anche a me - anzi capita ma con discrezione) che la squadrano, la puntano, si girano quando passa. sono babbei anche quelli in 'dolce' compagnia e/o con prole al seguito. vecchi pure. senza vergogna piantano i loro sguardi sulle tette della mia ragazza (per quel che le forme coperte dagli abiti lasciano immaginare) e in pochi millesimi di secondo li spostano ai fianchi, cosce, labbra occhi e poi mentre si girano (spesso fingendo naturalezza o altri interessi) portano al fondoschiena...schiena...caviglie. insomma radiologi dei miei coglioni che fanno piacere perché ti fanno sempre pensare 'cazzo sto con una tipa che piace un casino e che tutti mi invidiano' ma che prima o poi ti fa pensare 'cazzo ma non è che me ne sono innamorato perché fondamentalmente sono anch'io un coglione di radiologo'. con le ragazze 'normali' invece è diverso. quando ti punta addosso gli occhi la vedi come una gatta. sai che il suo metro e sessantatre non spicca sulle teste dei pervertiti e non desta troppe attenzioni. sai che il suo fisico perfettamente proporzionato e magro nella 'botte piccola' e in abiti 'tranquilli' non solletica minimamente l'attenzione del radiologo. sai che la sua perfezione fisica passa inosservata e sai che la sua normalità esibita o provocante sensualità non esibita da alcuna appariscenza non eccita le persone. sai che insomma tu la stai amando come nessuno altro. che a te piace per quello che è e perché per te è come non è per nessun altro. e questa sua rarità t'ingelosisce più dello splendore della più desiderata bellona che passa. però poi ci pensi quando ci litighi...e prima o poi ti fa pensare 'cazzo ma tutti sti casini manco fosse una modella strafiga che se la supertira e che vuole il mondo ai suoi piedi'.

beh insomma, discorsi volgari a parte (d'altra parte mi piace questa piega volgare del discorso perché si addice alle conclusioni forse - forse) pare che in ciascuno di noi ci sia sufficiente ambiguità per poter smentire assolutamente ogni affermazione che ciascuno può fare sul proprio conto.

se dico d'essere snob posso benissimo non esserlo. o se per me è snob il ricco benvestito - spesso però si vestono malissimo e suscitano comunque invidia per la naturalezza con cui esibiscono il loro cattivo gusto - che non frequenta locali per tutte le tasche, o chi arriccia il naso di fronte ad una persona vestita normalmente, o chi si crede al di sopra degli altri ostentando presunte doti di qualsivoglia tipo, etc. lo è anche chi, da obeso, se ne va orgoglioso della sua massa in giro per la spiaggia quasi ridendo di se o di chi si fa più scrupoli di lui o chi, da brutto, crede che la sua deficienza fisica sia controbilanciata da una smisurata intelligenza (che non ha alla pari delle doti ostentate da quelli di cui prima) o chi, da inelegante, crede d'essere di classe solo perché non indossa per maleducazione la giacca ad una festa o un concerto che la prevede... insomma ci sono diverse varianti dell'essere snob. tutte spregevoli quelle che ho indicato. ma alcune forse più deprecabili di altre...e tutte le altre che non ho elencato......? beh è anche per questo che, sebbene io lo sia, non amo ammetterlo. per timore d'esser scambiato per uno degli snob di cui sopra. insomma è come se fossi snob nei contronti degli snob. non voglio essere confuso pur essendolo. forse. anche perché, dando tanto peso a questa'affare dello snobismo, chiunque potrebbe trasformarlo in etichetta non vedendolo più come una delle mie tante sfaccettature diamantesche (metafora presa a prestito ;-)...). nessuno vuole i bollini chiquita appiccicati sulla fronte. ho tolto certe mie affermazioni sul mio profilo perché in effetti descriversi è inutile. a meno di non avere tutta la vita a disposizione per farlo e smussare ogni definizione, rifinirla, cesellarla, levigarla (e chi più parole conosce ce le metta etc.). sarebbe bello descriversi solo con i gesti...con gli atti...le azioni. ma non sono un bravo attore. non sono esteticamente consapevole. o meglio, non sono schiavo di ciò che voglio dire. a meno che non debba estorcere qualcosa a qualcuno. allora dal 'calderone' tiro fuori questo o quello - come fanno gli intellettuali che devono generalizzare per forza di cose - perché magari credo possa 'servirmi' per raggiungere quel determinato scopo. un po' come si tirerebbe fuori di tasca il burrocacao per proteggersi le labbra dal freddo. o si tirerebbero gli addominali in spiaggia se si volesse far vedere che si è prestanti. o si piangerebbe sguaiatamente se fossimo bimbi desiderosi d'attenzione o che etc. ecco...non è possibile comportarsi così sempre! per lo meno di fronte a persone alle quali si vuole parlare senza maschera (cosa forse non bella...ma non deprecabile credo). e allora bisogna saperci fare. bisogna non proiettare se stessi negli altri e saper ascoltare. forse per addentrarsi in un mondo nuovo alla scoperta di un eventuale 'pensiero' che riunifichi in un'unica entità tutto l'universo di nuovi aspetti che così gradualmente o improvvisamente si disvelano nel tempo. alla scoperta di un eventuale 'codice' che permetta a ciascuno di leggere l'altro... quello che vorrei fare io. capire l'altro. parlargli con mille occhi. proprio per andare al di là di quella bellezza che arriva a tutti. rapidamente. e che con la stessa velocità se ne va.

 
 
 

chereau legge al piccolo

Post n°15 pubblicato il 04 Dicembre 2006 da cziffra

stasera al piccolo chereau leggerà 'l'inquisitore' di dostoevskij, il capitolo più ambizioso de 'i fratelli karamazov'. questa scelta, forse dovuta alla preferenza dello stesso freud che amava 'l'inquisitore', credo sia discutibile.

comunque sia resta il fatto che oggi sono passato alla feltrinelli. c'era una ragazza che voleva comprarsi un libro di poesie di non so quale autore e abbassava il busto senza piegare le gambe. insomma la mini dietro le si alzava e io me ne sono accorto perché non potevo fare altrimenti. si vedeva la riga del collant sotto al sedere. al di sopra il collant si faceva un po' più scuro. due centimetri di sedere, poco più. la gonna un po' sollevata non lasciava vedere più in su. ma non importa. mi sono sentito sedotto. non perché fossi nelle mire della ragazza. almeno credo. ma perché ho pensato a quanto era sensuale quella ragazza magra, così semplice, e così sbadata e ingenua, da lasciarsi guardare in quel modo. poi ha risollevato il busto. ha fatto un giretto verso la lettera o...p...poi di nuovo o...n...si è abbassata allo stesso modo per vedere qualche altra copertina e poi è tornata allo scaffale delle poesie. ora che ci penso bene era teatro. e si è di nuovo abbassata in quel modo stando in quella posizione il tempo giusto per lasciarmi guardare di nuovo quel collant che si faceva un po' più scuro sul sedere. poi se ne è andata. ma non l'ho seguita. sono sempre rimasto lì con il dubbio se comprarmi questo o quel libro. non elenco tutti i vari libri che ho immaginato di comprare. poi sono ritornato con la mente a proust. e ho pensato che prima viene lui. e oggi e domani finirò il primo volume della recherche. in tempo perché m'arrivi 'da casa' il secondo volume. nel frattempo me ne sto a milano un'altra settimana. e ora andrò a prendere un po' d'acqua al supermercato. 

 
 
 

libri e disimpegno

Post n°14 pubblicato il 29 Novembre 2006 da cziffra
Foto di cziffra

sono a pagina 952 della recherche e ho attraversato alcune delle pagine più belle della letteratura di tutti i tempi...in particolare quelle otto pagine di 'pittoresco concentrato di caratteristiche e difetti della borghesia' dove viene descritto bloch...ieri purtroppo ho appreso che da maggio 2007 domus cambierà direttore. il nuovo, flavio albanese, è un interior designer. ho molta fiducia nei cambiamenti, ma è certo che con boeri se ne va una stagione di domus memorabile di sperimentazione e provocazione. nel frattempo sono passato alla feltrinelli di milano (quella sotto alla galleria vittorio emanuele, mi trovate quasi ogni giorno lì quando sono a milano). ho comprato due libri che inizierò quando finirò proust. 'l'uomo senza qualità' di musil, nella nuova edizione, e l'opera completa di albert camus (mi interessava 'l'uomo in rivolta' ma ho preferito comprare il volume unico per comodità e perché comprendeva altri saggi non trovabili in libri distinti). volevo comprare anche 'massa e potere' di canetti e la 'fenomenologia della percezione' di merleau ponty. il primo l'ho lasciato sullo scaffale per non appesantire il carico di libri che già avevo. lo comprerò più avanti. il secondo l'ho lasciato là sullo scaffale perché ogni volta che m'impegno di leggere un libro di filosofia, scopro di appropriarmi di ragionamenti non miei che, al di fuori del sistema mentale dell'autore, al di là della struttura dell'opera e al di là di tutti i riferimenti culturali dell'autore - che non farò mai miei -, al di là della lingua originale che non conoscerò mai se non per interposta traduzione, di un libro di filosofia e dei ragionamenti che mi induce a fare, non mi rimane che un triste monte ore di vita buttate all'aria. dedicate ad un libro degli anni sessanta che non posso comprendere e che, sicuramente, qualche altro filosofo ha giudicato menzognero se non superato. la filosofia è per i perditempo. la letteratura no. infatti diffido degli architetti tipo steven holl che trovano noiosi i romanzi e che dicono di preferire a quelli libri che descrivono 'processi creativi' (mark no.4, fall 2006). forse non sa esattamente cosa siano i romanzi. e se le corbusier ne avesse letti almeno quanti ne lesse wright, ci avrebbe risparmiato migliaia di pagine, scritte con l'egocentrismo tipico di chi crede di domare e dominare un'arte che nemmeno possiede e conosce.

 
 
 
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