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Sogno di uno stomaco pesante.

Post n°66 pubblicato il 26 Agosto 2011 da InsalatinaRiccia
 

Nei miei sogni notturni, costruisco storie "strampalate". E quella che sto per raccontarvi è una di queste.
Buona lettura!!

In una bella giornata decido di fare una passeggiata da sola. Mi sto avviando per la solita starda che mi conduce al centro. Sono costretta a passare davanti la casa dei cugini di mio padre. Invece di proseguire oltre, entro in questa casa dove la figlia di uno dei due cugini sta partendo. Ci sono molte valigie grandi... tra le quali una fucsia. Una volta partita la ragazza, la madre mi racconta di una bambina scomparsa. Quest'ultima veniva portata dai genitori presso un signore che faceva il falegname e che aveva due figli, uno di otto e l'altro di dieci anni. Rispondendole, le dico che tale falegname era mio parente (non saprei dirvi come) e che lo conoscevo molto bene come una persona tranquilla un po' sulle sue. E alquanto introversa.
Ad un certo punto, non so in che modo (ma i sogni di solito sono così) diventa sera e io mi trovo ad una festa in una casa molto moderna, tutta di bianco dipinta. La quale tral'altro è locata vicino casa mia. E durante la festa, si parla molto di questa bambina.
Così, decido di recarmi da questo parente per sapere qualcosa di più da lui.
Incontro, non solo lui, ma anche i suoi figli...ai quali faccio delle carezze e con loro parlo affettuosamente.
Il padre mi dice che la bambina è stata, si, da lui, ma poi l'aveva riconsegnata ai genitori. E non ne aveva saputo più nulla.
Dopo questa visita, io mi reco alle prove del matrimonio di una mia amica a cui devo fare da testimone.
La chiesa è situata in un paese vicino la mia città in fondo ad una discesa. E quando sono li, ovviamente, mentre decidevano come si sarebbe svolta la cerimonia e dove i testimoni dovevano sedersi, ricevo voce che il falegname mio parente, è stato arrestato come l'unico probabile omicida della bambina, e che un giudice molto severo aveva fissato la causa... però durante la causa non voleva che i parenti fossero presenti.
Contraria a questa cosa, decido di parlare con questo giudice per convincerlo di accettare per lo meno i figli.
Tralasciando tutto il giro di strade che ho fatto...arrivo alla piazza dove si trova il tribunale dove lavora questo giudice. E lo incontro in aula.
Comincio così tutta una disquisizione sul fatto che sia una cosa ingiusta, che i figli già vivevano il trauma dell'arresto del padre e così facendo (non ammettendoli in aula) avrebbe fatto si che essi non riuscissero ad accettare ancora di più il distacco.
Poi finito di parlare con il giudice, mi rivolgo ai figli dicendo loro di cercare di parlare col padre, di convincerlo ad ammettere la sua colpavolezza, in modo tale che il giudice desse una pena meno severa. E lui poi potesse riuscire in poco tempo e non li abbandonasse per tanti anni.

Fine

Io la mia teoria, sul significato di ciò, ce l'ho.
Ma a voi le vostre considerazioni sul caso.

 

 
 
 
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