Diario difficileUn vero uomo libero non è a suo agio in nessun luogo (A. Frossard) |
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Post n°375 pubblicato il 04 Dicembre 2011 da UomoDifficile
Giravo beatamente in macchina senza fretta per il traffico romano, ascoltando svagatamente una delle mie radio preferite. Improvvisamente sento squillare il cellulare. Recupero il telefono per vedere chi rompeva le palle e mi accorgo che non c'era nessuna chiamata in arrivo. Eppure la musica era quella della mia suoneria. Però veniva dalla radio. Passato il primo momento di sconcerto mi sono rilassato e mi sono goduto una splendida canzone degli anni '70, un po' allegra un po' no. C'è un motivo per cui questa canzone è la suoneria del mio telefono da parecchi anni. Anche se il testo non lo dice, il titolo mi fa ricordare che tutto passa, tutto è transitorio. Che tra in un qualche momento nel futuro sarò sparito, e così tutte le persone che ho conosciuto, amato, odiato, invidiato, stimato e ignorato. Tutti via, uno dopo l'altro, tutti via, a suon di musica, ballando ballando, in una festosa tarantella che finisce dietro un'orizzonte al guardo escluso. Ogni volta che qualcuno mi telefona mi ricorda tutto questo, mi dà una specie di sveglia e mi dice di muovermi, di non perdere tempo, che ci sono un sacco di cose da fare prima che la musica finisca. |
Post n°374 pubblicato il 25 Novembre 2011 da UomoDifficile
"<<Che gliene importa a loro ? Perché ognuno stima suo dovere occuparsi di me ? E perché si appiccicano a me ? Perché vedono che è un qualche cosa che loro non possono capire. Se fosse la solita volgare relazione mondana, mi avrebbero lasciato in pace. Sentono che è qualcosa d'altro, che non è un giocattolo e che questa donna per me è più preziosa della vita. E questo appunto è incomprensibile e perciò irritante per loro. Qualunque sia e abbia da essere la nostra sorte, l'abbiamo fatta noi e noi non ce ne lamentiamo, - egli diceva, unendosi ad Anna nella parola noi. - No, loro hanno bisogno d'insegnarci come dobbiamo vivere. Loro non hanno neppure un'idea di cosa sia la felicità, non sanno che senza quest'amore per noi non c'è né felicità, né infelicità, non c'è vita>>, egli pensava. da Anna Karenina, di L. Tolstoj |
Post n°373 pubblicato il 27 Ottobre 2011 da UomoDifficile
Sono arrivato a pagina 89 ma sembra sempre di essere all'inizio, in questo libro. La cosa non è sorprendente visto che si tratta di un mattone che di pagine ne ha 880. E' Anna Karenina, un classicone che leggo senza avere visto nessuno dei film che ne sono stati tratti. Incredibile quanto sia moderno. E' ambientato nella Mosca dell'800 ma parla il linguaggio di una qualsiasi delle persone che affollano l'autobus sul quale leggo il libro. I problemi di un uomo buono che ha tradito la moglie, le lacrime della donna che fatica a perdonare, le piccole tragedie di una ragazza di buona famiglia che si innamora dell'uomo sbagliato. Non credo che le ragazze che sfrecciano sui marciapiedi di questa città oggi siano poi tanto diverse. Almeno dentro. Fuori sono dei blindati. Camminano per la strada socievoli come un T1000, tutte con la stessa armatura costituita da stivali, cellulare e frangetta. E quando sono sulla metro, in piedi o sedute, assumono la stessa espressione di un uovo sodo tagliato a metà, qualunque sia il make-up che hanno deciso di esibire. Io invece non riesco a rimanere indifferente a certi spettacoli. Oggi l'ho rivisto, per la terza volta. Il violinista. La prima volta credo ormai un paio di settimane fa. Mentre leggevo entra nel vagone il solito suonatore questuante. Ma dopo poco che inizia a suonare mi accorgo che non è il solito suonatore. Suona divinamente bene, per quello che posso capire io di violino. Non so se fosse un pezzo famoso, forse improvvisava e basta, ma bastò per incantarmi. Quando finì, una ventina di minuti dopo, mi venne spontaneo applaudire. Mi guardai nel portafogli ma non avevo niente di spicciolo, solo venti euro. Ho avuto un attimo di esitazione, lui si è posato la mano sul petto e ha detto: "Fa nulla, grazie lo stesso". |
Post n°372 pubblicato il 03 Ottobre 2011 da UomoDifficile
Da giovane ero convinto che le ragazze con le dita cicciotte soffrissero di ritenzione idrica, dovuta infallibilmente all'assunzione della pillola anticoncezionale. Ancora oggi non so se la cosa ha un fondamento scientifico ma trovavo questo dettaglio interessantissimo e molto eccitante. Scrivo queste stronzate mentre sul sito di Repubblica viene trasmessa una diretta video del tribunale nel quale verrà letta la sentenza di appello sul caso Meredith Kercher. Mi piacerebbe essere il tecnico che segue la trasmissione. Forse saprei quanti collegamenti ci sono. Immagino centinaia di migliaia. Tutti lì a guardare il pubblico che rumoreggia, ansima, tossisce come avviene prima dell'inizio di una rappresentazione teatrale. Si vedono gli avvocati che svolazzano maestosi, si cerca di individuare i parenti della vittima, i volti noti, i giornalisti. E il tecnico, asettico, guarda. Ha di fronte i suoi strumenti che gli indicano che i sistemi lavorano come dovrebbero, non deve fare niente. Sta lì, in caso ci fosse bisogno di lui. In uno dei miei primi lavori mi trovai di fronte a un server di posta elettronica. Aveva avuto un problema e 3000 utenti non erano più in grado di mandare mail. Uno dei tanti momenti di panico della sala macchine. Una volta risolto, quando il caso fu risolto e il livello di adrenalina scese mi ritrovai seduto di fronte al monitor del server a osservare le intestazioni (solo quelle eh...) delle mail che gli utenti si stavano scambiando e che continuamente scorrevano una dopo l'altra. Mi accorsi allora che tutta quella gente stava comunicando, proprio davanti ai miei occhi. E questo anche grazie a me. Ironico... proprio a me che ho tante difficoltà a comunicare con gli altri. Attesa finita: gli imputati sono stati assolti. Me l'aspettavo: condannare all'ergastolo due ragazzi di neanche 30 anni sulla base di due cellule finite su un vetrino non va a nessuno. |
Post n°371 pubblicato il 17 Settembre 2011 da UomoDifficile
"Il Dio dell'Antico e del Nuovo Testamento è un personaggio eccellente, ma non è quello che dovrebbe essere. E' il bene, il bello, è paterno, alto, sentimentale: tutte belle cose, ma nel mondo c'è dell'altro che viene attribuito semplicemente al diavolo, e tutta questa parte del mondo, questa metà viene soppressa e uccisa col silenzio. Allo stesso modo si esalta Dio come padre di ogni vita, ma non si parla della vita sessuale che pure è fondamento della vita, e se mai, la si dichiara diabolica e peccaminosa. Non ho proprio niente in contrario a che si veneri questo Dio Geova, ma io dico che dobbiamo venerare tutto e considerare sacro il mondo intero, non soltanto la metà ufficiale, artisticamente separata. Accanto al servizio di Dio dovremmo avere anche un servizio del diavolo. A me parrebbe giusto. Oppure si dovrebbe procurarsi un Dio che racchiuda anche il demonio e davanti al quale non si abbia da chiudere gli occhi quando avvengono le cose più naturali del mondo." Da Demian (di H. Hesse)
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Inviato da: slippery.zone
il 09/06/2012 alle 08:40
Inviato da: UomoDifficile
il 19/12/2011 alle 13:31
Inviato da: UomoDifficile
il 19/12/2011 alle 13:30
Inviato da: aurastrana
il 10/12/2011 alle 16:51
Inviato da: InsalatinaRiccia
il 07/12/2011 alle 15:26