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Mi omologo

Post n°87 pubblicato il 25 Settembre 2011 da InsalatinaRiccia
 
Tag: Storie

Per un attimo mi omologo alla massa.

Ma sono stufa di leggere ovunque alcune affermazioni. Una volta pensavo che intraprendere certe strade fosse un po' come una carta di identità, che ti presentasse in un certo modo e ti proteggesse da "certe chiacchiere" e da certe etichette. Purtroppo la realtà a volte ti risveglia bruscamente e ti rendi conto che invece questa carta di identità lascia ragioni per cui ti si possa ritorcere conto. Nel tempo presente sto notando proprio questo. Forse mi sbaglio a credere, e sarò riconoscente a chi vorrà correggermi, che la frase "società cattolica e bigotta" venga adottata solo da chi non sa che ragioni addurre contro a certi schemi convenzionalmente adottati. Trovo al quanto riduttivo catalogare la massa a questo poichè spesso certi atteggiamenti "omofobi", come oggi li chiamiamo, hanno anche origine da persone che poco hanno a che vedere con il "cattolicesimo" nel senso stretto del termine. Se da una parte la storia ci mostra come certi errori sono stati fatti da parte della Chiesa, i quali poi, hanno portato alcuni a pensare ad essa in un certo modo, dall'altra non mi sento di discostarmi da essa più di tanto. Ma soprattutto non sento che la mia fede, la quale è primaria e lo dovrebbe esser per chi si sente "cristiano", viene meno per errori "umani" compiuti dal clero. Perchè non dimentichiamo che per prima cosa sono uomini e non dei. Forse il fatto di non pensarli in questo modo rende tutto (gli errori) più "sconcertante". Non voglio fare una disquisizione teologica, non è questa la sede, ma questo occhiello mi serviva per introdurre quello che sto per scrivere.

Io stessa sono "umana" e non perchè studio in una Università Pontificia, io sono divina. Per questo motivo posso anche arrabbiarmi, infervorarmi, sorridere, piangere, avere un gusto sessuale particolare. E se guardo a certi comportamenti è solo per formarmi e per commentare costruttivamente su di essi. Ma non penso che questo c'entri con la mia fede. La fede è qualcosa di intimo personale che talvolta esula con il fatto "umano". Anch'io posso sbagliare.

Ma c'è una cosa, forse per presunzione o vanità, però che non riesco a deglutire: E' voler credere, perchè una persona è cristiana, che non possa rispondere a tono, perchè se lo fa, allora non ha spirito cristiano. E' vero Cristo diceva: "porgi l'altra guancia"; ma lo è altrettanto vero il suo arrabbiarsi nel tempio perchè facevano il mercato. Perchè ? Perchè ad un'offesa non si risponde con un'altra, ma è anche vero che lo si può far con garbo: lui non rispondeva con offese ma testimoniava che Lui era figlio di Dio perchè quella era la verità. E la verità va difesa. In base a tali ragioni non penso che tutti coloro che seguono alcuni modi di credere cristiano-cattolici non siano in grado di capire e diano solo giudizi (nel senso negativo del termine). E io non penso di giudicare.

Quando ho conosciuto alcune persone mi è sembrato che forse potevo esser accettata per le due sfumature, ma mi rendo conto, che non solo non è così (ma comunque non lo avrei mai preteso), ma soprattutto che vengo ferita con "certe parole". E la cosa che più mi meraviglia è che, nononostante sia stata incolpata di non aver vero spirito cristiano, dalla mia bocca non sono uscite offese alla stregua di tale accusa.

 

 
 
 
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