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Anche di buona sanità si deve parlare
Post n°126 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da pasquale.zolla
La buona Sanità non sempre viene messa in risalto Da un po’ di tempo a questa parte non c’è giorno che non si parli che di “Mala Sanità” dovuta, a mio avviso, più alle strutture ospedaliere “chiuse” o con riduzione di posti letto e di personale piuttosto che al personale medico e paramedico in genere. Purtroppo i politici pensano più a salvaguardare i loro diritti e privilegi che quelli della salute dei cittadini, chiudendo nosocomi per risparmiare sulla pelle dei cittadini. Comunque voglio esprimere un mio personale ringraziamento di cuore a tutti quei medici, infermeri e personale ausiliario che negli ospedali lavorano sodo per non far sentire il nosocomio un “ghetto” ove gli ammalati non sono considerati un peso, ma esseri umani da curare e da sostenere anche con un semplice sorriso o una parola che snaturi le loro apprensioni. Il 14 febbraio 2015, giorno di San Valentino nonché degli innamorati, era programmato il mio ricovero in quel di San Giovanni Rotondo, nel reparto di Cardiologia vascolare. Serenamente, di spirito e di corpo, ho potuto apprezzare, mentre venivo accompagnato in auto da un mio genero, i campi di grano germogliato coperti da una leggera brina e ciò mi ha rasserenato ancor di più l’animo perché la bellezza della natura dona sempre serenità e tranquillità a chiunque la sappia guardare ed interiorizzare. Serenità e tranquillità che sono rimaste accanto a me anche quando sono giunto alla Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo ove sono stato accolto dal personale medico ed infermieristico sempre con gentilezza, cortesia, sorrisi e interviste che non erano invasive, ma poste con delicatezza, come se fosse una chiacchierata tra buoni amici. Insomma mi hanno fatto sentire a casa mia. Mi mancava solo un computer per dialogare con qualcuno in lontananza, ma il personale ausiliario non me ne ha fatto sentire la mancanza. In sala operatoria due giovani assistenti dell’equipe del prof. Giovanni Paroni, con sorrisi splendidi, mi hanno invitato a respirare attraverso una mascherina per addormentarmi. Le mie ultime parole famose? “Ma io non mi addormento…” Dopo un paio di ore mi sono svegliato con quei graziosi sorrisi che mi dicevano: “Signor Pasquale, come va?” Le ho guardato un po’ imbambolato, ma è bastato il loro dolce sorriso a farmi sentire parte integrante di una grande famiglia che fa di tutto per far sentire i propri figli “Amati e protetti” contro ogni male. Nel reparto non solo gli infermieri, ma anche il personale ausiliario si è fatto in quattro per non farmi considerare solo un ammalato da curare, ma di essere una “persona” bisognosa sì di cure, ma anche e soprattutto di conforto morale. San Valentino non è un Santo da festeggiare solo il 14 febbraio, perché l’Amore e la Divina Provvidenza vanno festeggiati in tutti i giorni dell’anno solare! Pertanto un grazie di cuore non solo all’equipe del prof. Paroni, ma a tutto il personale della Cardiologia Vascolare della Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. Grazie di tutto! Pasquale Zolla
‘Na rerute kum’a sóle nda ‘nu jurne chjìne de nuvel’éje
I perzòne cchjù kare sònne
kuille ka vedè te fanne
‘a lustre pure nd’i mumènde
cchjù skurde è ka te lèvene
rerute d’è macèrje tuje,
rennènne kundaggiòs’a salute
mméce k’a malatìje. Tuttekuiste
nd’u perzunale sanetarje
è nnenzule d’a Kardjuluggìje
Vaskulare de Sangiùuànne
Retunne agghje trùuàte, grazzje
pure ò’ tenerume, a’ jendelèzze,
a’ kurtesìje ka ne nzònne
maje sprekate. Tra l’avete
nen kòstene kuase ninde
tra i pjacére è rènnene
assaje. Ka dì, pò, d’a rerute
pemmizze d’a kuale sapèvene
mannà lundane u virne d’a facce
d’i pazjènne, addevendanne
kum’a kurve ka tutte raddrezzéje
è ‘a kumunanze d’u delóre
allevjéje. Nenzule kure,
ma pure kóre u mòtte lóre éje.
Nu grazzje de kóre mò vògghje fà
a tuttevuje d’a Kardjuluggìje
Vaskulare d’a Kase Sullive
d’a Suffrènze pe tuttekuille
ka facite p’a suffrènde umanètà!
Un sorriso è come sole in un giorno nuvoloso
Le persone più preziose sono
quelle che ti fanno vedere
la luce anche nei momenti
più bui e che estraggono
sorrisi dalle tue macerie,
rendendo conraggiosa la salute
invece che la mattia. Tutto ciò
nel personale sanitario
e non solo della Cardiologia
Vascolare di San Giovanni
Rotondo ho trovato, grazie
anche alla tenerezza, alla gentilezza,
alla cortesia che non sono
mai sprecate. Tra l’altro
sono le più economiche
dei piaceri e fruttano
molto. Che dire, poi, del sorriso
con quale sapevano
scacciare l’inverno dal volto
dei pazienti, divenendo
come curva che raddrizza
e la comunanza del dolore
allevia. Non solo cure,
ma anche cuore è il loro motto.
Un grazie di cuore adesso voglio fare
a tutti voi della Cardiologia
Vascolare della Casa Sollievo
della Sofferenza per ciò
che fate per l’umanità sofferente!
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