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« Soffriamo oggi per vivere domaniLa vigilia di Natale »

La storia del Natale

Post n°341 pubblicato il 22 Dicembre 2020 da pasquale.zolla
Foto di pasquale.zolla

Le origini storiche del Natale

Pur essendo ancora avvolte dalle nebbie del passato, certamente hanno origini precristiane. La data del 25 è, in realtà, puramente simbolica: non si conosce la data esatta della nascita di Gesù, i vangeli non ne fanno menzione. Con tutta probabilità la data venne fissata (nel 440 d.C.) al 25 dicembre per sostituire la festa del  Natalis Solis  Invicti con la celebrazione della nascita di Cristo come nuovo “sole di Giustizia” (Malachia III,20). 

La data coincide infatti con le antiche celebrazioni per il solstizio d’inverno e alle feste dei saturnali romani (dal 17 al 23 dicembre). Inoltre, già nel calendario romano il termine Natalis veniva impiegato per molte festività, come il Natalis Romae (21 aprile), che commemorava la nascita dell’Urbe e il Dies Natalis Solis Invicti, la festa dedicata alla nascita del Sole (Mitra), introdotta a Roma da Eliogabalo (imperatore dal 218 al 222 d.C.) e ufficializzato per la prima volta da Aureliano nel 274 d.C. con la data del 25 dicembre.

Nella tradizione cristiana, il Natale celebra la nascita di Gesù a Betlemme da Maria. Il racconto ci è pervenuto attraverso i vangeli di Luca e Matteo, che narrano l’annuncio dell’angelo Gabriele, la deposizione nella mangiatoia, l’adorazione dei pastori e la visita dei magi.

Altri aspetti devozionali, come la grotta, il bue e l’asino, i nomi dei magi, risalgono invece a tradizioni successive o a racconti presenti nei vangeli apocrifi.

Il significato cristiano della festa risiede nella celebrazione della presenza di Dio: con la nascita di Gesù, per i cristiani Dio non è più un’entità distante, che si può solo intuire da lontano, ma si rivela ed entra nel mondo per rimanervi fino alla fine dei tempi.

A Lucera la sera della vigilia era usanza incendiare nei diversi rioni una catasta di legna (‘a fanòje), intorno alla quale si riunivano le famiglie e, una volta spentasi le fiamme, ci si sedeva su sedie e sgabelli e i nonni o i genitori raccontavano storie, aneddoti, fiabe e quantaltro sul passato. Quei racconti li ho pubblicati ne: I Kunde Nannurke.

 

 

U jurne de Natale

U jurne de Natale éje akkume

a nu bèlle jurne, nu jurne andò béne

ce se vóle, ‘a karetà se fà, se perdòne

è ce se svake: u jurne sckitte d’u kalannarje

andò umene è fèmmene pe recipreke

akkurde  arapene u kòre è pènzene

a’ pòvra gènde kum’a  kumbagne

de vjagge. Nu jurne éje de tutale

kujéte è prjèzze, ka òdelà  de ce arrekurdà

d’a nascete de Gesù nustre Segnòre ci’arrekòrde kuande mburtande sìje

‘a famighje. U Natale nu lambe

Éje de lustre nd’a skurde d’i kure;

éje nu krjature ka ci’arrjale prjèzze

nvulundà è u putére téne de ce arreputà

è ‘llusjune de kuann’èmme krjature.

U Natale éje tenerume p’u passate,

kuragge p’u presènde, speranze

p’u ‘vvenì. U Amòre ka se dà da fà éje.

Ne nge stace spazje p’a farzetà,

‘a presunzjòne è ‘a kattevèrje. Sckitte

p’u Amòre. U Natale éje vulìje appecciate

ka ògnèkkòse pòzza attravukkà

de benedezjune rikke è pessèmbe,

è k’ògnè strate a’ pace pòzza purtà!

 

 

Il giorno di Natale

Il giorno di Natale è come

un bel giorno, un giorno in cui bene

ci si vuole, si fa la carità, si perdona

e ci si diverte: il solo giorno del calendario

in cui uomini e donne per mutuo

accordo aprono il cuore e pensano

alla povera gente come a compagni

di viaggio. È un giorno di assoluta

pace e felicità, che oltre a ricordarci

della nascita di Gesù nostro Signore

ci ricorda quanto sia importante

la famiglia. Il Natale è un lampo

di luce nel buio dei cuori;

è un bambino che ci regala gioia

a volontà e ha il potere di ricondurci

alle illusioni della fanciullezza.

Il Natale è tenerezza per il passato,

coraggio per il presente, speranza

per il futuro. È l’Amore in azione.

Non c’è spazio per la falsità,

l’arroganza e la cattiveria. Solo

per l’Amore. Il Natale è desiderio ardente

che ogni cosa possa traboccare

di benedizioni ricche ed eterne,

e che ogni percorso possa portare alla pace.



 
 
 
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