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La Democrazia: esiste ancora?
Post n°348 pubblicato il 15 Gennaio 2021 da pasquale.zolla
L’attacco al palazzo del Congresso a Washington da parte dei sostenitori di Trump, che non ha accettato la sconfitta elettorale per il secondo mandato alla presidenza degli Usa, è stato un insulto alla democrazia e alle regole che quel grande Stato si è dato. Tramp continua a parlare di brogli, è successo anche quando la Clinton era in gara con lui, ma non è risultato ad oggi nulla del genere, tanto che si è giunti all’impeachment dello stesso per oltraggio al parlamento americano. Ma oggi, con quanto sta accadendo nel mondo, compreso l’Italia, il termine Democrazia non ha più il significato di governo del popolo con diritti e doveri uguali per tutti, perché le regole non vengono rispettate da chi governa in quanto non c’è mai trasparenza, l’arma migliore della democrazia!, in tutto ciò che discutono e approvano e disapprovano in continuazione, fino a finire in pagliacciate da circo. Il caso Renzi con l’attuale maggioranza ne è una prova lampante: parla di democrazia e a nome del popolo italiano per avere solo qualche panca in più e far prevalere il proprio egoistico individualismo nell’ambito del suo partitino. Uno Stato è politicamente libero se le sue istituzioni polittiche rendono di fatto possibile ai suoi cittadini di cambiare governo senza incitazioni che possono trasformarsi in spargimento di sangue (in America ci sono stati 5 morti!), ma solo nel caso in cui la maggioranza desideri un tale cambiamento di governo. Dico maggioranza e non singolo, come è accaduto con Salvini con 5S, che voleva essere a capo del governo, e oggi con Renzi, visto le drammatiche vicende che si susseguono giornalmente sulle spalle dei tanti disoccupati ed emarginati. Oggi, forse, viviamo in una democrazia solo apparente e questo mi fa paura, perché andando avanti di questo passo, pian piano, nell’indifferenza generale, ci stiamo avviando verso qualche forma di dittatura rivestita con una patina di democraticità, oggi già è nota con la tutela dei diritti, che dovrebbero essere uguali per tutte le persone, trasformati in privilegi solo per i politici a tutti i livelli! ‘A demukrazìje ‘A demukrazìje akkum’a ‘na zattre éje. Nen affònne, ma ce téne sèmbe k’i pite nda l’akkue è ògge éje sckitte apparènze è ‘a lebertà éje, fòrze, sckitte ‘na ‘llusjòne d’a nòstra kape. Kuiste pekkè ‘a sucetà éje akkumughjate da ‘na sfòghje de tinde demukrateke è de tande ndande arresurgèjene i vicchje kulure arestukrateke. ‘A demukrazìje póde arresiste è tanda menazze aveturetarje a patte ka se kagne da demukrazìje de ki sckitte uàrde nda demukrazìje de ki se dace da fà, dind’a kuje i prubléme d’a kumunetà sìjene de famighje a single nduìdue è pe ghisse mburtande kuande i suje pròbete faccènne prevate. Si i dritte funnamendale skangellate vènene d’è mòmmabbìje è ‘a demukrazìje se dace ò’ desputisme, priste nesciune chjù libere sarrà; si mane pighje u fà da sé ògnèkkòse perdute éje è tuttekuande i dritte strutte sònne. Nze póde kòrre u perikule de pèrde ‘a lebertà de ki ‘a utelezzéje p’arrubà, pe ngetà a revuluzjune de chjazze è ‘mmetà a nen jì a vutà. Dind’a demukrazìje sckitte u skarpare i skarpe póde fà. È sckitte ki i mètte póde dì si bòne i vanne ò méne!
La Democrazia La democrazia è come una zattera. Non affonda, ma ci tiene sempre con i piedi bagnati e oggi è solo apparenza e la libertà è, forse, solo un’illusione della nostra mente. Questo perché la società è ricoperta da uno strato di vernice democratica e di tanto in tanto riemergono i vecchi colori aristocratici. La democrazia può resistere alle tante minacce autoritarie a patto che si trasformi da democrazia da spettatori in democrazia di partecipanti attivi, nella quale i problemi della comunità siano familiari al singolo e per lui importanti quanto le sue faccende private. Se i diritti fondamentali vengono cancellati dal denaro e la domocrazia cede alla dittatura, presto nessuno più sarà libero; se prevale l’individualismo tutto è perduto e tutti i diritti sono distrutti. Non si può correre il rischio di perdere per colpa di chi la usa per rubare, per incitare a rivolte di piazza e invitare a non andare a votare. Nella democrazia solo il calzolaio può fare le scarpe. E solo chi le indossa può dire se calzano oppure no!
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