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Dove tanti galli cantano

Post n°363 pubblicato il 09 Marzo 2021 da pasquale.zolla
Foto di pasquale.zolla

 La realtà del nostro ex Bel Paese ai giorni della pandemia

Giorno per giorno  continuiamo a barcamenarci in un sistema strozzato da una burocrazia bifronte, al servizio, cioè, di centri di potere più o meno noti che si guardano in cagnesco ma che poi sistemano i loro affari nello stesso modo, imbrogliando quelli che ne rimangono fuori.

A che serve dire che “La Legge è uguale per tutti” se non tutti riescono a raggiungerla? Il paradosso della nostra burocrazia è che gli evasori veri hanno sempre carte e bilanci a posto, e i pensionati e i lavoratori dipendenti pagano le tasse, sopportando il peso di una fatica neppure capita, ma anzi vessata dai soloni che credono più importanti le carte dei fatti.

Non parliamo dei tanti commercianti furbi: non importa ciò che vendono, l’importante è guadagnare  il più possibile a qualsiasi costo per poi vivere di rendita.

È questo che vuol dire “democrazia?” No, Signori!

La Democrazia è una cosa molto delicata. Funziona se ci credono tutti. La burocrazia è anch’essa necessaria, ma funziona se è agile e se è gestita da uomini incorruttibili. E a quanto pare, anche in tempo di pandemia, dove gli indigenti aumentano a dismisura giorno dopo giorno, si legge e vede in tivù di continui “arruffamenti” anche per prodotti (mascherine, vaccini…) da mettere a disposizione della gente e degli ospedali.

Non sono cose pensate da me, ma sono scritte su giornali e mostrate nelle tivù in ogni momento delle nostre giornate, trascorse in casa per difenderci da questo malefico virus che continua a mietere vittime.

La situazione non è facile da controllare e regolamentare. Il virus viaggia ad una velocità sorprendete. È prolifico, si moltiplica in innumerevoli fonti di contagio. Se vogliamo porre un freno efficace al propagarsi dell’epidemia, occorre la volontà di tutti a riconsiderare la necessità dei sacrifici richiesti in funzione della tutela della salute di ciascuno e della collettività. Solo con il sacrificio e non con le continue chiacchiere inutili dei politici e dei burocrati potremo un giorno, che mi auguro sia al più presto, tornare alla normalità.

 A ndò tanda galle kandene…

Demukrazìje è burukrazìje sònne

da sèmbe mbunènde kungègne ka

sprèmene ò chjù ne mbòzze u sudòre

a bune merkate d’i fategature

è d’i penzjunate. Frèmmene i perzune

è i kòse da ‘na vite krjative è sònne

kundrarje a tutte i kòse de kuje se

ukkupéje ‘a vite. Kunnukune i ‘ffare

è i lègge d’u State nd’a chjù brutte pussible

manére è nd’u chjù lunghe timbe pussible.

Kuiste pekkè ce stanne tròppe galle

ka kandene è, resapute éje, k’allà

jurne ne nface maje è póje maje.

Ve site maje addummannate kuanda

buròkrete ce vònne pe ‘na lambadine

kagnà? Vune p’a lambadine  nduedà

arze, vune p’a rekusezjòne akkurdà,

dudece p’a rekusezjòne regestrà,

vune p’u òrdene d’a rekusezjòne

kunzegnà ò’ ‘ffice  de kumbrà, vune

p’a urdenazjòne fà, vune p’avè

‘a lambadine. È u stèsse succiudéje

p’i puliteke pe kumbelà ‘na lègge.

Puliteke è buròkrete assaje sònne

akkume è ranille de réne avvecine

ò’ mare. K’a deffrènze k’a réne nen

pighje mòmmabbìje è benefice. Ògge

‘a demukrazìje nu regime éje sènza

rè, mbestate da nu munne de rè;

‘a burukrazìje fatte éje da nu mbenite

nummere  de perzune sóp’a pultrune

assettate; ‘a ‘restukrazìje da pupazze

ka ‘mmetà se vularrìje è u pòple avete

nenn’éje ka ‘na  lònga kòde a nu spurtille.

Dove tanti galli cantano…

 Democrazia e burocrazia sono

da sempre dei giganteschi meccanismi che

sfruttano al massimo il sudore

a buon mercato dei lavoratori

e dei pensionati. Fermano le persone

e le cose da una vita creativa e sono

contro tutte le cose di cui si

occupa la vita. Conducono gli affari

e le leggi dello Stato nella peggior possibile

maniera e nel più lungo tempo possibile.

Questo perché ci sono troppi galli

che cantano e, risaputo è, che lì

giorno non fa mai.

Vi siete mai chiesto quanti

burocrati occorrono per una lampadina

cambiare? Uno per individuare la lampadina

bruciata, uno per autorizzarne la requisizione,

dodici per archiviare la requisizione,

uno per l’ordine della requisizione

consegnare all’ufficio di acquisto, uno

per eseguire l’ordinazione, uno per ricevere

la lampadina. E lo stesso avviene

per i politici nello stilare una legge.

Politici e burocrati sono numerosi

come i granelli di sabbia in riva

al mare. Con la differenza che la sabbia non prende quattrini e privilegi. Oggi

la democrazia è un regime senza

re, infestato da molti re;

la burocrazia è fatta da un infinito

numero di persone su poltrone

sedute; l’aristocrazia da idoli

che si vorrebbero imitare e il popolo altro

non è che una lunga coda davanti ad uno sportello.

 

 


 

  

 

 
 
 
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